Vacanze sostenibili, come ridurre l’impatto ambientale in viaggio

Viaggiare è ecologicamente insostenibile non solo a causa dell’inquinamento e delle emissioni di gas serra, ma anche per il consumo eccessivo di risorse necessarie

Pubblicato: 13 Agosto 2024 10:20

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La questione della sostenibilità del viaggio è complessa e sfumata. In linea generale, viaggiare è un atto che comporta un impatto ambientale significativo. Tuttavia, il problema si estende oltre l’inquinamento e le emissioni di gas serra, abbracciando anche le conseguenze meno visibili, ma altrettanto gravi, del turismo di massa. Il viaggio, purtroppo, ha visto trasformarsi in un’industria che, sebbene offra numerose opportunità di arricchimento personale e culturale, presenta sfide ecologiche e sociali considerevoli.

Il turismo moderno, o overtourism, porta con sé una serie di problemi: dai consumi eccessivi di risorse naturali, alla crescente gentrificazione delle città turistiche, che spesso porta a un aumento vertiginoso degli affitti e alla marginalizzazione dei residenti. Gli ecosistemi naturali soffrono enormemente, mentre le attrazioni turistiche, come safari in Sudafrica o stazioni sciistiche con neve artificiale, sollevano interrogativi sull’impatto ecologico delle nostre scelte di viaggio. Allo stesso tempo, viaggiare in paesi in via di sviluppo può sembrare un modo per sostenere l’economia locale, ma è importante considerare come tali attività possano, in realtà, perpetuare forme moderne di colonialismo. Nonostante questi dilemmi, la passione per il viaggio sembra essere in crescita.

La sfida della vacanza sostenibile, un equilibrio difficile

Il desiderio di viaggiare, di esplorare nuovi orizzonti e di immergersi in culture diverse, è un’aspirazione profondamente radicata nell’animo umano. Tuttavia, l’impatto ambientale e sociale del turismo di massa solleva interrogativi sempre più pressanti sulla sostenibilità di questa pratica.

Mentre l’opinione pubblica e le istituzioni internazionali promuovono sempre più il turismo sostenibile, la realtà dei consumatori si scontra con una serie di ostacoli. Il primo fra tutti è la difficoltà di conciliare le esigenze di un viaggio eco-compatibile con quelle economiche. Non sempre, infatti, le opzioni più sostenibili sono anche le più accessibili.

Spesso, chi desidera ridurre la propria impronta ecologica si trova di fronte a un dilemma: rinunciare a una vacanza per proteggere l’ambiente o accettare un impatto ambientale maggiore per potersi permettere di viaggiare? Questa contraddizione genera un senso di frustrazione e di impotenza nei consumatori, che si sentono intrappolati tra il desiderio di esplorare il mondo e la necessità di tutelare il pianeta.

Un altro ostacolo alla diffusione del turismo sostenibile è la complessità dell’offerta. La proliferazione di etichette e certificazioni ecologiche, spesso poco chiare e difficilmente verificabili, rende difficile per i consumatori orientarsi e scegliere in modo consapevole. Inoltre, l’assenza di standard internazionali uniformi e l’eccessiva frammentazione dell’offerta rendono ancora più arduo individuare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

Nonostante queste difficoltà, esistono numerosi esempi di turismo sostenibile che dimostrano come sia possibile viaggiare in modo responsabile e rispettoso dell’ambiente. Tuttavia, per rendere questo modello di turismo la norma e non più l’eccezione, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese turistiche, operatori e consumatori.

Esempi di turismo marittimo responsabile

Nel mondo del turismo sostenibile, molte organizzazioni offrono esperienze uniche che combinano l’amore per il mare con un impegno concreto verso l’ambiente e le comunità locali. Tra queste, Sailingfor Blue Lab si distingue come un esempio significativo di come viaggiare per mare possa essere sia ecologico che arricchente. Questa associazione senza scopo di lucro organizza viaggi a bordo di una barca a vela, offrendo ai partecipanti l’opportunità di esplorare il Mediterraneo durante l’estate o di scoprire la laguna di Venezia nel resto dell’anno.

Tiziano Rossetti e Francesco Delli Santi, cofondatori di Sailingfor Blue Lab, sono velisti esperti e appassionati. La loro proposta di viaggio marittimo si distingue per il suo approccio autentico e culturale. Oltre ad essere esperti navigatori, sono appassionati di storia della pirateria e della lingua sabir, la lingua franca del Mediterraneo. La loro esperienza comprende anche missioni di salvataggio in mare a bordo di navi umanitarie. Navigare con loro non è solo un’opportunità per esplorare il mare, ma anche per apprendere e contribuire a cause significative.

Con un costo relativamente basso, di circa 80-100 euro al giorno, e la certezza che il ricavato viene utilizzato per sostenere le attività dell’associazione, questi viaggi offrono un’esperienza unica. “Non li chiamerei charter,” spiega Rossetti, “ma viaggi con ospiti-sostenitori. Nella laguna di Venezia, ad esempio, portiamo gli ospiti al di fuori delle rotte più conosciute. Ogni anno, partiamo per un viaggio nel Mediterraneo al quale chiunque può partecipare, salendo a bordo per una o più settimane. Dal 1 luglio, le nostre barche navigheranno da Venezia alla Sicilia, collaborando lungo il percorso con Libera e incontrando realtà locali attive nel terzo settore e nella tutela dell’ambiente marino. Dal prossimo settembre, ci proponiamo di contribuire operativamente alle operazioni di salvataggio in mare nel canale di Sicilia.” Gli equipaggi sono vari e i temi trattati sono molteplici, permettendo a ciascun partecipante di contribuire a uno dei numerosi progetti in corso.

Oltre a Sailingfor Blue Lab, esistono altri esempi di turismo marittimo sostenibile che meritano attenzione. Ad esempio, Oceanic Society, un’organizzazione che offre tour ecologici per l’osservazione delle balene e la ricerca marina. Le loro crociere sono progettate per minimizzare l’impatto sull’ambiente marino, mentre i partecipanti contribuiscono a progetti di ricerca e conservazione.

Un altro esempio è G Adventures, che propone crociere sostenibili in diverse località del mondo, con un forte focus sulla riduzione delle emissioni e sull’impatto ambientale. Le loro iniziative includono anche programmi educativi per sensibilizzare i viaggiatori sull’importanza della conservazione marina.

Infine, SeaLegacy, fondata dal fotografo e ambientalista Paul Nicklen, offre viaggi in barca con un forte impegno verso la protezione degli oceani. I viaggiatori hanno l’opportunità di partecipare a missioni di documentazione e advocacy, contribuendo così alla sensibilizzazione e alla protezione degli ecosistemi marini.

Il nuovo volto del campeggio, esempi di turismo sostenibile e innovativo

Nel panorama del turismo sostenibile, Nomady emerge come una piattaforma innovativa che offre un’alternativa interessante al campeggio tradizionale. Fondata nel 2019 dagli svizzeri Oliver Huber e Paolo De Caro, Nomady consente agli host di mettere a disposizione i propri terreni per tende e camper. La piattaforma offre una selezione di posti dove campeggiare, testati e approvati, in Svizzera, Italia, Francia, Germania e Austria.

Questa piattaforma rappresenta un modo più sicuro e regolamentato di campeggiare in luoghi selvaggi, permettendo di vivere l’esperienza del campeggio libero – che in Italia e in gran parte d’Europa è vietato – a un costo relativamente contenuto. Gli utenti di Nomady possono scegliere tra vari tipi di sistemazioni, da giardini privati a agriturismi, e godere di alcune comodità, come l’accesso ai servizi igienici e, talvolta, l’uso del barbecue. L’obiettivo di Nomady è quello di promuovere un turismo sostenibile e locale, creando connessioni tra campeggiatori e host e garantendo un’esperienza che beneficia entrambe le parti.

Oltre a Nomady, esistono altre piattaforme e iniziative che propongono forme di campeggio e turismo sostenibile con approcci innovativi. Pitchup.com è una piattaforma globale che connette campeggiatori con una vasta gamma di opzioni di soggiorno, tra cui campeggi, caravan park e glamping, con un forte focus sulla sostenibilità ambientale e la qualità del servizio. Gli utenti possono filtrare le loro ricerche per trovare strutture che adottano pratiche ecologiche e offrono esperienze uniche.

Un altro esempio è Hipcamp, che offre una vasta selezione di campeggi e sistemazioni uniche negli Stati Uniti. Fondata per rendere il campeggio più accessibile e sostenibile, Hipcamp consente agli utenti di prenotare campeggi privati, terreni agricoli e aree naturali protette, sostenendo al contempo i proprietari locali e promuovendo pratiche di turismo responsabile.

Infine, Glamping Hub offre un’alternativa di lusso al campeggio tradizionale, combinando comfort e sostenibilità in sistemazioni come tende di lusso, case sugli alberi e yurte. Le strutture selezionate da Glamping Hub sono spesso situate in location ecologicamente sensibili e incoraggiano la sostenibilità attraverso l’uso di materiali ecologici e pratiche di gestione ambientale responsabile.

Comunità di sostegno e connessione per donne viaggiatrici: esempi di iniziative globali

Nel panorama delle connessioni e del networking per viaggiatori, Host A Sister si distingue come una piattaforma innovativa, creata nel 2019 da Rashvinda Kaur e Natalie Cartwright come alternativa a Couchsurfing. Questa comunità online, gestita da donne e per donne (anche se gli uomini possono partecipare come accompagnatori), ha visto una rapida crescita, arrivando a contare oltre seicentomila iscritte in tutto il mondo e generando circa cinquecento interazioni quotidiane. La piattaforma è accessibile principalmente tramite un gruppo su Facebook, richiedendo solo l’iscrizione, a differenza di altre piattaforme come Nomad Sister, che impongono una tassa di iscrizione.

Host A Sister offre un’ampia gamma di opportunità per i suoi membri, che possono:

L’idea alla base di Host A Sister non si limita al viaggio, ma si estende anche a donne che vivono situazioni di emergenza, come guerre, disastri naturali o violenze domestiche. La piattaforma accoglie donne di tutte le estrazioni sociali, dalle studentesse universitarie alle madri, dalle avvocate alle attrici, passando per attiviste e famiglie intere.

Oltre a Host A Sister, esistono altre iniziative che promuovono il networking e la connessione tra viaggiatori con un focus particolare sul supporto e sull’inclusività:

Alla scoperta del cicloturismo: piattaforme di ospitalità e comunità per viaggiatori in bicicletta

Per chi crede che la vera bellezza del viaggio risieda negli incontri e considera la bicicletta il mezzo di trasporto ideale, Warmshowers è una piattaforma che merita attenzione. Il nome stesso, che significa “docce calde”, evoca il desiderio di comfort e accoglienza che ogni cicloturista apprezza dopo una lunga giornata in sella. Warmshowers è un servizio di scambio di ospitalità dedicato esclusivamente ai viaggiatori in bicicletta, e rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un’accoglienza calorosa durante le sue avventure su due ruote.

Warmshowers, lanciata nel 2005, si è affermata come una risorsa preziosa per i cicloturisti in tutto il mondo. È particolarmente apprezzata per la sua capacità di coniugare un’ospitalità economica con un profondo rispetto per l’ambiente. L’idea alla base è semplice: i membri della comunità offrono ospitalità gratuita e ricevono a loro volta ospitalità dai ciclisti in viaggio, creando una rete di supporto globale.

Sebbene Warmshowers sia meno usata dai viaggiatori italiani rispetto ad altri paesi, ha una solida base di membri a livello internazionale. Ma non è l’unica piattaforma che facilita l’ospitalità per i cicloturisti. Ecco alcuni altri esempi di iniziative che supportano i viaggiatori in bicicletta:

Viaggiare in bicicletta offre spesso esperienze uniche e impreviste, e le piattaforme come Warmshowers e le altre menzionate contribuiscono a rendere questi viaggi ancora più memorabili. Il percorso diventa più importante delle singole tappe, come osserva Bondi, e spesso i ciclisti si trovano a scoprire luoghi sconosciuti e affascinanti, che arricchiscono ulteriormente il loro viaggio.

App consigliate per viaggiare in modo sostenibile

In un’era di crescente consapevolezza ambientale, diverse app possono aiutare i viaggiatori a ridurre il loro impatto ecologico e a promuovere scelte più sostenibili durante i loro spostamenti. Ecco alcune app particolarmente utili per chi desidera viaggiare in modo più eco-friendly:

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