A febbraio 2035, il Parlamento europeo ha imposto una data limite: sarà vietata l’immatricolazione di auto a benzina e diesel in tutto il territorio dell’Unione Europea. Questa restrizione si applica anche ai veicoli ibridi con motori a combustione. Di conseguenza, le uniche automobili ammesse saranno quelle a emissioni zero, cioè le auto elettriche. Questa decisione è stata ulteriormente avvalorata dai dati riportati nell’elenco dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, raccolti a giugno 2023: per la prima volta, le auto elettriche hanno superato le auto diesel in termini di vendite.
Auto elettriche sorpassano il diesel in Europa
A giugno, il numero di immatricolazioni è stato di 158.252, registrando un notevole aumento del 66,2% rispetto all’anno precedente. In questa situazione, i veicoli completamente elettrici hanno ottenuto un successo significativo, superando il diesel e posizionandosi al terzo posto, situandosi solamente dietro le auto a benzina e i veicoli ibridi elettrificati.
Due cifre sono particolarmente rilevanti per spiegare la crescente popolarità delle auto elettriche in Europa: il 15,1% e il 13,4%. Il 15,1% rappresenta la quota di mercato dei veicoli elettrici completamente alimentati a batteria (BEV), mentre il diesel si è fermato al 13,4% nell’Unione Europea. Questo risultato è un sorpasso deciso, che riduce notevolmente anche la distanza tra le preferenze di alimentazione dei conducenti.
Nonostante i progressi, la quota maggiore del mercato automobilistico europeo rimane ancora saldamente nelle mani delle auto a benzina, con una percentuale del 36,3%. Tuttavia, l’avanzamento delle auto elettriche è evidente e sta guadagnando terreno, rappresentando una tendenza significativa nel settore automobilistico europeo.
Il mercato auto europeo registra una crescita del 17,8% a giugno 2023
Acea riporta che il mercato auto dell’Unione Europea ha registrato una notevole crescita del 17,8% nel mese di giugno 2023. Le immatricolazioni hanno totalizzato 1.045.073 unità, rispetto alle 887.071 dell’anno scorso. Includendo anche il Regno Unito e i Paesi EFTA, il numero raggiunge quota 1.265.678, corrispondente a un aumento dell’18,7% rispetto al 2022 (quando si erano registrate 1.066.693 immatricolazioni).
Questo incremento è attribuibile non solo alla maggiore disponibilità di veicoli presso i concessionari, ma anche ai recenti miglioramenti che indicano una ripresa del settore automobilistico europeo dalle interruzioni dell’approvvigionamento causate dalla pandemia. Tuttavia, Acea precisa che i volumi del semestre sono ancora inferiori del 21% rispetto al 2019. L’unica eccezione è rappresentata dall’Ungheria, che ha registrato una diminuzione del 1,4%, mentre tutti gli altri mercati dell’UE hanno registrato una crescita. Tra questi, si evidenziano in particolare la Germania (+24,8%), la Spagna (+13,3%), la Francia (+11,5%) e l’Italia (+9,2%).
Record di produzione di veicoli elettrici in Europa nel 2022, Italia indietro
Secondo i dati pubblicati dalla società di analisi Jato Dynamics, l’anno 2022 è stato un ottimo anno per la produzione di veicoli elettrici in Europa. Le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici a trazione totalmente elettrica (BEV) sono state pari a 1,56 milioni, con un aumento del 29% rispetto al 2021.
La Norvegia ha coperto una quota di mercato del 79% per i veicoli elettrici, mentre l’Italia è rimasta ferma al 3,7% nel 2022, in calo rispetto al 4,6% del 2021. La media europea è del 13,9%.
Nonostante la crescita nel 2022, l’Italia si trova ancora all’ultimo posto nella diffusione di auto elettriche. Secondo l’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, è auspicabile un confronto autentico con tutti gli attori della filiera nel settore automotive. Tuttavia, la convocazione del Tavolo Automotive, che era stata attesa a lungo, sembra ancora lontana.
Il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali, ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto e tempestivo per affrontare le sfide legate alla diffusione dei veicoli elettrici in Italia.
L’Italia in ritardo sull’elettrico
L’Italia è in ritardo rispetto all’Unione Europea nella transizione verso l’elettrico. Il problema è innanzitutto politico. L’elettrico non è stato agevolato come in altri Paesi, manca un’informazione solida sul tema, e sono state portate avanti anche campagne contro l‘elettrificazione dei veicoli.
Il governo ha infatti criticato il divieto di vendita dei veicoli a benzina e diesel europeo che fa parte dell’ambizioso progetto contro il cambiamento climatico, “Fit for 55”, presentato dalla Commissione europea nel luglio del 2021. L’obiettivo è ridurre entro il 2030 le emissioni inquinanti del 55% rispetto ai livelli del 1990, e poi a raggiungere la cosiddetta neutralità carbonica entro il 2050. Per farlo è stato realizzato un piano composto da diverse iniziative e tra queste c’è anche lo stop alle produzioni di veicoli a benzina e diesel.
Il ritardo dell’Italia sull’elettrico è un problema per diversi motivi. In primo luogo, il settore automotive è uno dei più importanti dell’economia italiana. In secondo luogo, la transizione verso l’elettrico è fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 e combattere il cambiamento climatico. In terzo luogo, l’elettrico è un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e sviluppare nuove tecnologie.