Raccolta differenziata, le cose che pensi di poter riciclare (ma che non sono riciclabili)

C’è sempre più attenzione per la raccolta differenziata, ma siete sicuri di sapere cosa si può riciclare e cosa no? Ecco alcune cose che pensi siano riciclabili e non lo sono.

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

La crescente sensibilità per l’ambiente ha fatto sì che si sviluppasse una particolare attenzione verso il riciclo e la raccolta differenziata. Spesso però si commettono degli errori: talvolta gli oggetti che si pensa di poter riciclare non sono invece riciclabili.

Tutto quello che non è riciclabile

Di seguito trovate un elenco dei rifiuti non riciclabili con cui è molto probabile vi sia capitato di avere a che fare:

Sporco o pulito

Sorpresi di quante cose non possano essere riciclate? Approfondiamo alcune comuni categorie di oggetti non riciclabili per capire il motivo per cui non lo sono. Di certo vi sarà capitato di chiedervi dove vanno gettati i contenitori di plastica e di carta sporchi di cibo. Se li volete riciclare ricordatevi che vanno lavati. Quelli macchiati infatti non possono essere riciclati e quindi devono essere gettati nel sacco dell’immondizia indifferenziata e non in quello della plastica o della carta.

Audio e videocassette

Attenzione anche alla carta da imballaggio: è vero che si tratta di carta, ma potrebbe essere plastificata o rivestita. La carta regalo per esempio spesso lo è, si pensi a quella lucida o ricoperta da glitter,  in questo caso non va nel contenitore della carta.

Come avete potuto notare le audiocassette e le videocassette non sono riciclabili. Il problema è il nastro in esse contenuto. Se volete riciclare l’involucro di plastica, provvedere ad eliminare completamente il nastro.

C’è carta e carta

Quanto alla carta da cucina e la carta velina non sono riciclabili anche se spesso sono fatte proprio con materiali di riciclo. Nel primo caso il problema sono i residui di cibo che la contaminano, nel secondo il motivo è che la carta velina è composta da fibre troppo corte per essere nuovamente riciclata.

E i dispenser di sapone liquido? Da uno studio inglese è emerso che il 44% degli intervistati li getta tra i rifiuti riciclabili. Attenzione però: per farlo prima va rimosso il tappo e lavato il contenitore per eliminare i residui di sapone. Bisogna procedere in questo modo anche per i contenitori di shampoo.

Cosa mettere, e cosa no, nel contenitore dell’umido

La corretta gestione dei rifiuti organici è fondamentale per l’ambiente e la salute pubblica. Gli scarti di preparazione del cibo, come vegetali e animali, gli alimenti scaduti, i sacchetti del tè, i tovaglioli di carta e i fiori appassiti, possono essere smaltiti nell’umido. Tuttavia, è essenziale utilizzare sacchetti biodegradabili e compostabili certificati, preferibilmente senza plastica, e contenitori aerati per evitare cattivi odori e liquidi.

Ridurre gli sprechi alimentari e conservare correttamente gli alimenti contribuisce ulteriormente a minimizzare i rifiuti organici. È importante distinguere tra materiali biodegradabili, che si decompongono in elementi naturali, e compostabili, che richiedono condizioni specifiche per il compostaggio.

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