Arriva il primo cotone al mondo 100% riciclato, un’invenzione tutta italiana a Pitti Filati

A Pitti speciali filati realizzati grazie a processi innovativi e tracciabili, che esaltano le fibre riciclate, biodegradabili e certificate, dalle prestazioni uniche

Pubblicato: 31 Gennaio 2025 17:55

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Per la prima volta al mondo è stato creato un cotone 100% riciclato, ed è un’invenzione tutta italiana. Una novità assoluta per il settore moda, che rappresenta un momento storico per lo sviluppo di una cultura green ed etica del fashion system. Il primo cotone 100% riciclato è stato presentato a Pitti Filati 2025, il più importante salone di riferimento per il mondo dei filati e della maglieria a livello internazionale che si è appena chiuso a Firenze. Il primo cotone al mondo 100% riciclato è stato ideato e realizzato da una storica azienda italiana, del distretto tessile di Biella, Marchi & Fildi, sostenibile da sempre, da quando di circolarità ancora non si parlava.

A proposito di cotone, sfatiamo subito una fake news che è circolata su alcuni giornali nei giorni scorsi: no, l’Unione europea non vieterà la produzione di cotone entro il 2030. Tuttavia, per ridurre l’impatto della fast fashion, Bruxelles intende ridurre gli sprechi tessili, aumentando il ciclo di vita e il riciclo dei tessuti come parte integrante del piano per raggiungere un’economia circolare entro il 2050.

Cento Max, il primo cotone al mondo 100% riciclato e Made in Italy

Il nuovo speciale cotone 100% riciclato, primo e unico al mondo e tutto Made in Italy, si chiama Cento Max: è una fettuccia in puro cotone 100% GRS, perfetta per creare fantasie di strutture con punti svuotati e intrecci che regalano al filato un aspetto particolarmente materico. Attraverso un processo innovativo totalmente sviluppato in Italia, l’azienda, che ha da tempo una linea di prodotti interamente realizzati con fibre riciclate, è riuscita a dare una seconda vita alle fibre naturali ottenendo questo straordinario risultato.

Il GRS-Global Recycle Standard è riconosciuto come il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di vestiti e prodotti tessili realizzati con materiali da riciclo. Promosso da Textile Exchange, tra le maggiori organizzazioni no-profit internazionali per lo sviluppo responsabile e sostenibile nel tessile, questo standard punta ad aumentare la qualità dei prodotti riciclati e a ridurre il consumo di risorse, come materie prime vergini, acqua ed energia.

Quanto inquina la moda

Giusto per dare qualche dato: secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, nel 2020 il consumo medio di prodotti tessili per persona nell’Unione europea ha richiesto 40 metri quadri di terreno, 9 metri cubi di acqua e 391 chili di materie prime, causando un’impronta di carbonio di circa 270 chili.

Alcune stime dicono che per fabbricare una sola t-shirt di cotone occorrano 2.700 litri di acqua dolce, cioè quanto una persona dovrebbe bere in 2 anni e mezzo. Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile a causa dei vari processi a cui i prodotti vanno incontro, come la tintura e la finitura, e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari.

Sostenibilità, la parola del futuro per la filatura italiana

Con Cento Max, “partendo dagli scarti si arriva a creazioni particolarmente pregiate ed estremamente versatili” spiega a QuiFinanza il Marketing Manager di Marchi & Fildi, Luca De Gasperin. “Questo filato deriva infatti sempre da cotoni pre-consumer, come ritagli di t-shirt, che vengono sminuzzati e riportati allo stato di fibra. Poi ricomincia il processo vero e proprio di filatura“.

Cento Max è disponibile in 54 colori, di cui 18 in stock service, cioè già pronti all’uso. Anche la ricerca cromatica restituisce tutta l’attenzione alla sostenibilità: i toni naturali neutri ed eleganti del beige, dell’avorio e del corda ispirati alla tradizione rurale della paglia, del bambù e del rattan.

Questa invenzione è una grande notizia per la filatura italiana, che non gode di troppa salute. Anche il 2024 si è chiuso con il trend non positivo già avviato negli anni precedenti: secondo le elaborazioni preliminari effettuate dall’Ufficio Studi Economici di Confindustria Moda, il fatturato del settore è atteso in calo mediamente del -6,2% su base annua. Il saldo commerciale con l’estero però è tornato positivo: si prevede infatti una perdita per l’export del -4,1%, mentre l’import dovrebbe flettere del -15,1%. Il saldo si fisserebbe quindi attorno ai 36 milioni di euro.

Puntando, anche, sulla sostenibilità è possibile che la tendenza si inverta. “Fibre naturali e certificate, miscele biodegradabili, ricerca estetica avanzata abbinata a prestazioni elevatissime del filato, il tutto all’insegna dei più elevati standard di sostenibilità ambientale: sono queste le strategia per un futuro della moda green” spiega De Gasperin.

La tecnologia Ecotec che fa risparmiare fino a oltre il 60% di acqua

Tra i preziosi filati riciclati, accanto a Cento Max ci sono anche Pop Special e Fusion, realizzati grazie alla tecnologia d’avanguardia Ecotec sviluppata e brevettata dal dipartimento Ricerca e Sviluppo del Gruppo Marchi & Fildi ben vent’anni fa, quando di economia circolare si parlava appena.

Ecotec è un processo produttivo innovativo 100% Made in Italy, certificato e totalmente tracciabile, esempio virtuoso di circolarità che, a partire dagli scarti tessili pre e post consumer, permette di dare una seconda vita alle fibre naturali e artificiali creando nuovi filati, puri o in blend. Garantisce un risparmio energetico fino al 46,9%, un risparmio di acqua lungo tutto il processo fino al 61,6% e una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 46,6%.

Fibre biodegradabili ricavate dalla polpa di legno di faggio

Poi ci sono le fibre cellulosiche Modal e MicroModal, ricavate dalla polpa di legno di faggio, naturalmente biodegradabili alla fine del ciclo di vita del capo, più tutta una serie di altri prodotti certificati GOTS-Global Organic Textile Standard.

I cotoni certificati

A Pitti protagonisti sono anche altri filati sostenibili come Walter, 100% cotone organico certificato GOTS, e Roy, a base di seta e Bemberg Cupro, la fibra ricavata dal linter di cotone non utilizzato e trasformata in pura fibra rigenerata e certificata RCS. Entrambe realizzate da Filidea, altro brand del Gruppo Marchi & Fildi, ed entrambe certificate Regenagri, il programma di agricoltura rigenerativa che sostiene le aziende agricole e le organizzazioni nella transizione verso tecniche che aumentano la materia organica del suolo, preservano la biodiversità e riducono le emissioni di gas serra.

Magnolab, l’impianto pilota con la tintoria “verde” su rocche

Tutti questi filati vengono prodotti a Magnolab, Magnonevolo, provincia di Biella: uno speciale dipartimento Ricerca & Sviluppo, un impianto pilota che si estende su una superficie di 1200 mq al cui interno è presente tutta la filiera di produzione del filato, dalla preparazione delle miste fino alla rocca finale, incluso un laboratorio attrezzato per eseguire test sulle fibre e sui filati.

A impatto ambientale ridotto e certificato OEKO TEX Class I, rappresenta uno degli impianti più moderni al mondo. Anche il processo di tintoria è unico nel suo genere: la tintoria su rocche assicura elevati risparmi energetici.

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