Cop29 a Baku, al via il vertice sul clima: temi e programma

In Azerbaigian i leader mondiali discutono di finanza climatica e sugli aiuti per gli Stati vulnerabili. Ma pesa l'elezione di Trump e l'assenza di diversi presidenti

Pubblicato: 10 Novembre 2024 06:00

Giulia Bassi

Giornalista

Laureata in Storia, ha un master in Giornalismo d'Inchiesta. Giornalista professionista, si occupa di attualità, green e sport. Tifa Inter, legge di tutto.

È la finanza climatica il tema al centro della Cop29 di Baku, in Azerbaigian, la conferenza annuale dell’Onu sul clima, dall’11 al 22 novembre 2024. Le delegazioni dei Paesi Onu partecipanti, che sono 198, sono chiamate a decidere quanti soldi versare, dal 2026, agli Stati più vulnerabili per aiutarli a combattere il cambiamento climatico, e con quali regole.

Aggiornare il fondo da 100 miliardi di aiuti

In sostanza serve aggiornare, con nuovi finanziamenti e nuovi meccanismi, il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno di aiuti per il clima istituito con l’Accordo di Parigi, e che va revisionato nel 2026.

I finanziamenti per il clima

Nel 2023 l’Unione europea ha mobilitato 28,6 miliardi di euro in finanziamenti per il clima da risorse pubbliche, in aggiunta a 7,2 miliardi di euro di fondi privati per aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni di gas serra e ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Queste cifre sono appena state ufficializzate dal Consiglio dell’Ue, proprio in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Circa la metà dei finanziamenti pubblici per il clima destinati ai Paesi in via di sviluppo, è stata destinata all’adattamento climatico o ad azioni trasversali, si legge in una nota del Consiglio Ue. Le cifre sono in leggero calo rispetto ai 40 miliardi mobilitati nel 2022.

Illustri assenti tra i leader mondiali

A Baku non ci sarà il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, e non ci saranno neppure tanti altri leader mondiali, come il presidente cinese Xi Jinping, il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente russo Vladimir Putin, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il Capo di Stato brasiliano Lula. Assente anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, alle prese con una grave crisi di governo. Il 13 novembre dovrebbe intervenire la premier italiana Giorgia Meloni. Ci saranno anche il commissario per il Clima Wopke Hoekstra, il britannico Keir Starmer il premier spagnolo Pedro Sanchez.

Pichetto Fratin: “Trovare punti di equilibrio sulla finanza nel climate change”

Secondo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la Cop29 di Baku “deve essere una continuazione dell’accordo storico raggiunto a Dubai ma serve anche trovare dei punti di equilibrio sulla finanza nel climate change”. Intervenendo a Washington a un evento dell’Atlantic Council’s Global Energy Center, il ministro ha illustrato la posizione che l’Italia porterà alla conferenza sul clima nella capitale azera.

La posizione dell’Italia sulle emissioni

“Finché il G7, il G20 oppure organismi oltre il G20 non trovano un meccanismo che vada oltre la volontarietà per ridurre le emissioni, non si darà una soluzione alla finanza pubblica contro i cambiamenti climatici”, ha osservato Pichetto Fratin. “Non bastano gli Stati, serve l’impegno di tutti i soggetti, anche del settore privato”, ha proseguito il ministro, sottolineando che organismi internazionali come il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale e le agenzie Onu “possono fare da cerniera e creare le combinazioni giuste per raggiungere il risultato migliore”.

La negoziatrice del ministero dell’Ambiente

“La finanza sul clima sarà il tema fondamentale della conferenza, e dominerà il negoziato”, ha detto la vicecapo delegazione alla Cop29 del Ministero dell’Ambiente, Federica Fricano, che da anni negozia alle Cop per il ministero. “Dovremo definire il New Collected Quantified Goal, cioè lo strumento che dal 2026 dovrà sostituire il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno dell’Accordo di Parigi”.

L’obiettivo è mantenere i 100 miliardi

Per la vicecapo della delegazione “il nostro obiettivo è il mantenimento dei 100 miliardi, includendo tutte le forme di finanziamento, anche quelle private, non solo quelle pubbliche”. Si affronterà quindi “l’allargamento della base dei donatori, guardando alle capacità attuali dei Paesi e non a quelle che avevano negli anni 90” (oggi alle Cop la Cina è ancora considerata Paese in via di sviluppo).

Gli indicatori per misurare l’adattamento, il secondo tema

“I Paesi vulnerabili – ha detto ancora Federica Fricano – puntano ad avere i soldi e gestirli in autonomia. I donatori invece porranno la questione dell’accountability: non solo quanto hai dato, ma anche dove sono finiti quei fondi”. Il secondo grande tema della Cop, secondo Fricano, saranno gli indicatori per misurare l’adattamento, il terzo lo spazio dove discutere gli esiti del Global Stocktake dello scorso anno a Dubai”, cioè la verifica quinquennale dei progressi conseguiti verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e delle azioni intraprese.

Cose da sapere sulla Cop

Cos’è

La Cop, acronimo di Conferenza delle parti, è l’organo di governo supremo di una convenzione internazionale: ne fanno parte i rappresentanti dei governi degli Stati membri della convenzione, più altri osservatori accreditati. Sono diverse le convenzioni internazionali che prevedono una Cop: la più importante è la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici adottata alla conferenza di Rio del 1992 quando 196 Paesi delle Nazioni Unite si accordarono per la prima volta per agire al fine di abbattere le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale.

 Quando si svolge

Durante le Cop, che sono appuntamenti annuali, i leader mondiali fanno il punto su obiettivi raggiunti e da fissare. La Cop1 si è tenuta a Berlino nel 1995 e da allora tutti gli anni si svolge una Cop. Ha fatto eccezione la Cop26 di Glasgow, slittata, causa pandemia, dal 2020 al 2021.

Le Cop più importanti 

La Cop3, che si tenne a Kyoto, in Giappone, nel 1997, portò al protocollo che obbligava i Paesi industrializzati ad abbattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera. La Cop21 di Parigi, nel 2015, ha portato al famoso Accordo con cui gli Stati membri si impegnano a limitare l’aumento della temperatura globale per non superare gli 1,5 gradi.

Aspetti critici della Cop29

La sede, l’Azerbajan

Come sede della Cop29 è stato scelto l’Azerbaijan, uno degli Stati che più punta sulle estrazioni e sulle esportazioni di petrolio e gas. La scelta di un cosiddetto “PetroStato”, la cui economia è particolarmente legata al comparto petrolifero, ha suscitato qualche critica, per il rischio, secondo alcuni, di una Cop a trazione fossile. In realtà i “sostenitori” della scelta pensano che una transizione non possa che coinvolgere tutti i Paesi, compresi o forse soprattutto quelli come l’Azerbaigian che vanta 7 miliardi di barili di greggio e oltre 2mila miliardi di metri cubi di gas naturale. C’è poi l’oleodotto Baku-Tiblisi-Ceyhan, dal quale transita l’80% del petrolio estratto.

Il ruolo degli Stati Uniti

Gi Stati Uniti sono un punto interrogativo. A Baku saranno presenti esponenti dell’amministrazione Biden, presidente in carica. Ma è impossibile non pensare alla recente elezione di Donald Trump, che formalmente entrerà alla Casa Bianca a gennaio: sulle tematiche ambientali e climatiche i repubblicani che governeranno dal 2025 hanno posizioni diametralmente opposte rispetto ai democratici, che saranno in Azerbaigian ma che, di fatto, sono a fine mandato. Trump ha detto chiaramente in campagna elettorale di voler di nuovo fuori gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, come aveva fatto durante il suo primo mandato. Ma non solo: ha minacciato di uscire del tutto dalla Convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, l’Unfccc, proprio quella che organizza le Cop.

Lunedì 11 novembre

Martedì 12 novembre

Iniziano i summit dei leader globali sull’azione per il clima:

Mercoledì 13 novembre

Proseguono i summit dei leader globali sull’azione per il clima:

Giovedì 14 novembre

La giornata è dedicata ai temi: finanza, investimenti e commercio:

Venerdì 15 novembre

La giornata è dedicata ai temi: energia, pace, soccorso e ripresa:

Sabato 16 novembre

La giornata è dedicata ai temi: scienza, tecnologia e innovazione, digitalizzazione:

Lunedì 18 novembre

La giornata è dedicata ai temi: capitale umano, bambini e giovani, salute, educazione:

Martedì 19 novembre

La giornata è dedicata ai temi: cibo, acqua e agricoltura:

Mercoledì 20 novembre

La giornata è dedicata ai temi: urbanizzazione, trasporti, turismo:

Giovedì 21 novembre

La giornata è dedicata ai temi: natura e biodiversità, popoli indigeni, parità di genere, oceani e zone costiere:

Venerdì 22 novembre

La giornata conclusiva della Cop29 di Baku è dedicata ai negoziati finali. Ci sarà modo per chiarire un’ultima volta le proprie posizioni su temi come energia, biodiversità, innovazione e finanza. Si delineeranno, dunque, nero su bianco i nuovi obiettivi per contenere il riscaldamento globale e sostenere i Paesi in via di sviluppo.

Qui potete seguire il programma completo.

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