Allarme biodiversità: 6 piccole cose che possiamo fare nel quotidiano

Pubblicato: 21 Maggio 2023 20:00

Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

La biodiversità rappresenta la varietà e la variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui vivono, secondo la definizione fornita dalle Nazioni Unite. Questa diversità si manifesta a livello genetico, di specie e di ecosistema.

La Giornata mondiale della biodiversità, celebrata il 22 maggio di ogni anno, è legata alla Convenzione per la Diversità Biologica, adottata dall’ONU nel 1992 durante il Vertice della Terra a Rio de Janeiro. Questa giornata mira a diffondere la comprensione e la consapevolezza dei problemi che minacciano la biodiversità, come l’inquinamento, l’antropizzazione e i cambiamenti climatici.

La rigenerazione degli ecosistemi: un impegno per il futuro

La rigenerazione degli ecosistemi è diventata un tema sempre più rilevante nella lotta per la conservazione della biodiversità. La Giornata mondiale della Biodiversità 2023 si concentra proprio su questo concetto di “ricostruzione”, invitando i Paesi a passare all’azione con strategie concrete. La rigenerazione implica necessariamente la riparazione e il ripristino degli ambienti danneggiati o distrutti. Questo processo può includere la reintroduzione di specie native, la bonifica di zone inquinate e il ripristino delle aree naturali degradate. Inoltre, la rigenerazione richiede anche un cambiamento nelle pratiche umane, come l’adozione di pratiche agricole sostenibili e la riduzione dell’inquinamento. La COP 15 ha posto l’obiettivo ambizioso di proteggere il 30% delle terre e delle acque entro il 2030. Questo impegno richiederà investimenti significativi, ma è cruciale per invertire la tendenza attuale di perdita di biodiversità. Il Global Biodiversity Framework, con un finanziamento di 200 miliardi di dollari, offre un quadro per raggiungere questo obiettivo.

Le azioni concrete per la rigenerazione degli ecosistemi possono essere intraprese a vari livelli. A livello individuale, è possibile partecipare a progetti di volontariato per la pulizia delle aree naturali, piantare alberi o contribuire finanziariamente a organizzazioni ambientaliste. A livello aziendale, le imprese possono adottare pratiche sostenibili, ridurre l’impatto ambientale delle loro attività e supportare progetti di rigenerazione. A livello governativo, è necessario adottare politiche di conservazione e promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali. La rigenerazione degli ecosistemi non solo preserva la biodiversità, ma porta anche benefici tangibili per l’umanità. Gli ecosistemi sani forniscono servizi ecosistemici, come la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima e la protezione dai disastri naturali. Inoltre, la biodiversità è fondamentale per il settore agricolo, fornendo impollinatori per le colture e contribuendo alla resilienza delle produzioni alimentari.

Azioni quotidiane per preservare la biodiversità

Come possiamo fare la differenza nella protezione degli ecosistemi e della biodiversità nella nostra vita di tutti i giorni? La Convenzione sulla Diversità Biologica, nata in seguito al Vertice sulla Terra del 1992 a Rio de Janeiro, ha delineato un elenco di 22 azioni che ognuno di noi può adottare. Esaminiamo alcune di queste:

Adottando queste semplici azioni nel nostro stile di vita quotidiano, possiamo fare la nostra parte per preservare la biodiversità e contribuire a costruire un futuro sostenibile per le generazioni a venire. Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza, un gesto alla volta.

La ricerca scientifica è essenziale per preservare la biodiversità

L’Europa si conferma il leader mondiale nella ricerca scientifica sulla biodiversità, secondo i dati riportati da Elsevier, uno dei maggiori editori scientifici a livello globale. Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022, sono state prodotte oltre 60.000 pubblicazioni scientifiche nel continente europeo, su un totale di oltre 142.000 pubblicazioni globali. Questa posizione di leadership riflette le politiche di sostenibilità promosse dall’Europa, come il Green New Deal e la strategia per la biodiversità per il 2030, adottata dagli Stati membri nel 2020. Nonostante l’Italia sia il principale attore europeo nella salvaguardia della biodiversità, occupa la quinta posizione nella ricerca scientifica sul tema, dopo il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Spagna.

I dati evidenziano una crescita costante della ricerca scientifica sulla biodiversità a livello globale, passando da meno di 15.000 pubblicazioni nel 2012 a quasi 30.000 nel 2021. Nonostante gli Stati Uniti e la Cina siano i maggiori produttori di pubblicazioni scientifiche in generale, la percentuale di pubblicazioni riguardanti la biodiversità rimane relativamente bassa. Al contrario, paesi come l’America Latina e il Sudafrica dedicano una percentuale significativa della loro ricerca alla biodiversità, essendo più direttamente colpiti dalla sua perdita.

La leadership del Vecchio Continente

L’Europa si posiziona al primo posto per la produzione di pubblicazioni scientifiche sulla biodiversità, seguita dagli Stati Uniti, dalla Cina e dall’America Latina. Come abbiamo visto, all’interno del panorama europeo, il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Spagna e l’Italia sono i paesi più attivi nella ricerca sulla biodiversità. La ricerca sulla biodiversità copre una vasta gamma di argomenti, con particolare attenzione alle scienze agricole e ambientali. Le collaborazioni internazionali nella ricerca italiana sulla biodiversità superano la media europea, con il coinvolgimento del 58% delle pubblicazioni italiane in partenariati internazionali.

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