Tari, novità importanti per la tassa rifiuti: cosa cambia da marzo

Arriva un set di obblighi e requisiti per garantire alti standard del servizio, sia a livello tecnico che contrattuale

Pubblicato: 26 Gennaio 2022 20:11

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, con un’apposita delibera, ha stabilito un set di obblighi di contenuto nel Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Cambiano le regole per i regolamenti comunali, e alcune di queste si riflettono direttamente sui cittadini e sul pagamento della Tari, con nuove tempistiche e rateizzazioni che saranno sicuramente gradite a chi si trova in difficoltà a pagare la tariffa sui rifiuti.

Tari: i nuovi standard per la gestione rifiuti dei Comuni

I nuovi standard minimi tecnici e contrattuali entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023, ma gli enti territorialmente competenti sono tenuti a scegliere entro il 31 marzo 2022 uno dei quattro schemi regolatori previsti, da minimo ad avanzato, per inquadrare i costi connessi all’adeguamento agli obblighi all’interno del Pef 2022-2025.

Tecnicismi, a parte, l’obiettivo è quello di creare degli standard, cioè dei protocolli comuni e omogenei a livello nazionale per la gestione dei rifiuti e della Tari, seppur tenendo in considerazione le varie condizioni di partenza.

Due le dimensioni prese in considerazione, ovvero gli obblighi legati alla qualità contrattuale e gli obblighi legati alla qualità tecnica. Il mancato rispetto degli standard dei quattro tipi di schema (obblighi minimi, livello intermedio II e III e livello avanzato) in cui si collocheranno i vari servizi locali prevederà in futuro indennizzi automatici a favore dell’utente, come avviene già in altri settori regolati.

Il set di obblighi di qualità introdotto con la delibera 15/2022/R/rif è strutturato come segue. Per quanto riguarda la qualità contrattuale, sono prese in considerazione le seguenti attività.

Per quanto riguarda la qualità tecnica, invece, sono prese in considerazione le seguenti caratteristiche del servizio.

Cosa cambia per gli utenti con i nuovi standard

Ma cosa cambierà dunque, per gli utenti? Anzitutto il piano straordinario di pagamento a rate. I Comuni dovranno garantire un’ulteriore rateizzazione per rate di importo minimo pari a 100 euro o in caso superi del 30% il valore medio degli ultimi due anni, per le seguenti categorie.

Per quanto riguarda i reclami e le richieste di informazione e di rimborso degli importi addebitati erroneamente, invece, i nuovi standard prevedono tempi di risposta pari a 30 giorni. La verifica del bollettino Tari e la rettifica delle somme addebitate deve essere inoltre effettuata entro i 60 giorni lavorativi, e i rimborsi erogati entro 120 giorni.

Anche la tassa sui rifiuti, insieme alle varie utenze, è cresciuta nell’ultimo anno in tutta Italia. Qua vi abbiamo detto dove si paga la Tari più alta. Un conto salato soprattutto per quei cittadini che fanno quotidianamente i conti con una malagestione dei rifiuti, come quella di Roma. Sapevate inoltre che esiste una classificazione dei rifiuti? Eccola qua.

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