Rimborso 730: chi ne ha diritto, quando arriva e dove

Il conguaglio della dichiarazione dei redditi per i lavoratori dipendenti, i pensionati e gli inoccupati arriva in diversi periodi dell'anno

Pubblicato: 11 Maggio 2023 18:00

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Redazione

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Il rimborso del 730 prevede la restituzione delle imposte pagate in eccesso e dei crediti di imposta in relazione alla dichiarazione dei redditi. I contribuenti indicano nel modello le detrazioni fiscali e le spese deducibili sostenute nell’anno precedente. Se le cifre trattenute sul reddito del lavoratore o del pensionato superano l’ammontare di quelle dovute, questi ha diritto a un rimborso. Il meccanismo scatta solo dopo le dovute verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Perché bisogna compilare il modello 730

I cittadini che hanno percepito reddito da rapporto lavorativo, pensione, cassa integrazione e affini versano le tasse in proporzione ai guadagni attraverso la busta paga. Le imposte sono già calcolate e trattenute ogni mese, e per questo c’è una sostanziale differenza tra stipendio lordo e netto, chiamata cuneo fiscale. Tuttavia tale calcolo non tiene in considerazione eventuali altri redditi aggiuntivi, né delle spese sostenute durante l’anno.

Il totale delle tasse potrebbe dunque essere diverso da quello già pagato. Presentando il 730 viene fatto un ricalcolo in base ai dati inseriti.

Chi ha sostenuto spese per la casa (affitto, mutuo, lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, ecc.), per la famiglia e i figli (scuola, università, sport, funerali, ecc.), per la salute (visite mediche, acquisto di farmaci, ecc.) o per donazioni (verso associazioni di volontariato, partiti politici, ecc.), ha in generale diritto a un rimborso.

Rimborso 730 per dipendenti: quando e dove arriva

Dall’11 maggio 2023 è possibile trasmettere la dichiarazione dei redditi precompilata. Il conguaglio IRPEF arriva in busta paga per i lavoratori dipendenti con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro riceve il prospetto di liquidazione, cioè il calcolo del credito spettante.

Il 31 maggio è la data di scadenza della presentazione del modello 730 ed entro il 15 giugno i datori di lavoro ricevono i prospetti. Dunque il rimborso può arrivare già nel mese di luglio, ma tutto dipende da quando si presenta la dichiarazione dei redditi.

Data di presentazione del modello 730 Prospetto al datore di lavoro
Entro il 31 maggio Entro il 15 giugno
Dal 1° al 20 giugno Entro il 29 giugno
Dal 21 giugno al 15 luglio Entro il 23 luglio
Dal 16 luglio al 31 agosto Entro il 15 settembre
Dal 1° al 30 settembre Entro il 30 settembre

Rimborso 730 per pensionati: quando e dove arriva

È simile il meccanismo per i pensionati il cui sostituto d’imposta è l’INPS. Per loro è valido lo stesso criterio del termine mobile, anche se addebiti e rimborsi arrivano il secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Ne consegue che il conguaglio potrebbe arrivare nell’assegno di pensione di agosto in caso di presentazione del 730 a maggio e poi via a scalare in base alla presentazione della domanda.

Rimborso 730 senza busta paga: quando e dove arriva

Per tutti i contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta, per esempio quelli che hanno perso il lavoro nel corso dell’anno, i rimborsi vengono effettuati direttamente dall’Agenzia delle Entrate tramite bonifico bancario che il cittadino stesso è tenuto a fornire in sede di dichiarazione.Le tempistiche, in questo caso, variano in base all’importo dovuto dallo Stato, ed è necessario aspettare dai 4 ai 6 mesi.

Le procedure in caso di decesso di un familiare

In caso di decesso, se il sostituto d’imposta, in questo caso l’Inps, non può rimborsare il credito derivante dal modello 730, l’erede potrà far valere questo credito nella dichiarazione dei redditi successiva, per conto del deceduto, per il periodo d’imposta 2022. Più esattamente, questo importo a credito sarà indicato nel quadro F del modello 730/2023, o nel quadro RN del modello Redditi Persone fisiche. L’importo che l’Inps non ha potuto rimborsare è rilevabile dalla Certificazione Unica (CU) rilasciata dall’istituto per le somme pagate alla persona deceduta nel 2022.

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