Stop agli incentivi fiscali per le caldaie a gas. È quanto prevede il testo della direttiva “case green” approvato dal Parlamento europeo. Se il provvedimento venisse confermato alla fine dell’iter – c’è infatti ancora da trovare un accordo con Consiglio europeo e Commissione al trilogo e poi votato nuovamente sia dal Parlamento che dal Consiglio – le attuali agevolazioni in vigore in Italia, in particolare l’ecobonus, potrebbero essere destinate ad apparecchi diversi da quelli originariamente previsti. Sia per i nuovi edifici che per quelli esistenti in fase di ristrutturazione scatterà in caso di approvazione definitiva il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. Soprattutto, quindi, le caldaie a gas
Sì agli impianti ibridi
Degli incentivi andrebbero a beneficiare gli apparecchi ibridi e quelli certificati per funzionare con gas rinnovabili, come l’idrogeno. In materia di sistemi di riscaldamento, infatti, la direttiva approvata dal Parlamento europeo ha indicato un obiettivo già dal momento del recepimento.
Per sistemi ibridi si intendono quelli costituiti da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore, controllati da una centralina unica e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili (come il biometano o l’idrogeno).
Quando avranno fine gli incentivi
In un passaggio del testo approvato si legge che “gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili”. Questo avverrà “al più tardi da gennaio del 2024”.
Resta ancora da capire come sia possibile mettere in pratica il divieto con tempi così stretti (ci sono, infatti, due anni per il recepimento da parte dei paesi membri). Un altro passaggio del testo spiega che, in ogni caso, i paesi membri “non dovrebbero offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie a combustibile fossile a partire dall’entrata in vigore della presente direttiva”.
Il testo segnala anche che i nuovi incentivi dovrebbero essere destinati prioritariamente “a famiglie vulnerabili e a basso reddito”.
Codacons avverte; ci costerà 108 miliardi
Secondo il Codacons la direttiva Ue sulle “Case green” “rischia di trasformarsi in una maxi-stangata a carico dei cittadini italiani, con la spesa per le ristrutturazioni degli edifici privati che potrebbe raggiungere quota 108 miliardi di euro.
“Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue riguarderanno il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le nuove caldaie a condensazione e i pannelli solari – ha spiegato l’associazione – Lavori che hanno costi molto diversificati a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici”.
In particolare il Codacons ha analizzato che “per una nuova caldaia a condensazione, considerata una abitazione da 100 mq, la spesa va dai 3mila agli 8mila euro, il doppio se la caldaia è ibrida e con pompa di calore”.