Tutte le proroghe approvate dal governo Meloni

Nel Cdm del 27 settembre in cui è stata approvata la Nadef, il governo ha fissato il nuovo calendario fiscale, che presenta diverse novità, e non solo

Pubblicato: 29 Settembre 2023 13:35

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pioggia di proroghe dal governo. Meloni e il suo Esecutivo hanno deciso di rinviare alcune delle più importanti scadenze fiscali in programma per le prossime settimane, più altre misure, per dare un po’ più di respiro agli italiani. Nel Consiglio dei ministri del 27 settembre in cui è stata approvata la Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2023 che delinea gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2024-2026, Palazzo Chigi ha fissato un nuovo calendario fiscale, che presenta diverse novità, e non solo.

Considerata la delicata fase storica che stiamo attraversando, con la politica monetaria restrittiva in atto, l’aumento dei tassi e gli effetti della guerra in Ucraina, il governo ha deciso di intervenire con una serie di misure rivedendo le stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia.

Un’impostazione prudente quella di Meloni, considerata la crescita del Pil stimata allo 0,8% nel 2023, all’1,2% nel 2024, all’1,4% nel 2025 e all’1% nel 2026, e il deficit tendenziale al 5,2% nel 2023, al 3,6% nel 2024, 3,4% nel 2025 e 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% e il 2,9%. Il rapporto debito pubblico/PIL per il 2024 è previsto al 140,1%.

“Il rallentamento della crescita e l’andamento dell’inflazione richiedono una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Anche grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione. Il tasso di disoccupazione è previsto in riduzione al 7,3% nel 2024, dal 7,6% previsto per il 2023. Resta in ogni caso confermato l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale in maniera più decisa nel corso della legislatura” ha spiegato la premier.

Tutte le proroghe fiscali

In questo contesto si inserisce il rinvio delle scadenze col Fisco. Ecco qui la sintesi.

– Mutui:

– Lavoro:

– PMI:

– Scuola e Università:

– Criptovalute: prorogato dal 30 settembre 2023 al 15 novembre 2023 il termine per il versamento dell’imposta sostitutiva, fissata al 14 %, e del primo versamento rateizzato sul reddito derivante dalle cripto attività.

– Elezioni: nelle more della realizzazione della piattaforma per la raccolta delle firme degli elettori necessarie per i referendum, per consentire l’espletamento delle operazioni di verifica relative alle richieste, si prevede che l’Ufficio centrale per il referendum possa avvalersi, fino al 31 dicembre 2026, di ulteriore personale, anche diverso da quello in servizio, a qualsiasi titolo, presso la Corte di cassazione.

– FIR: prorogato al 15 ottobre 2023 il termine di decadenza entro il quale il risparmiatore avente diritto all’indennizzo (FIR) deve comunicare l’eventuale variazione del codice IBAN già indicato per l’accredito.

– Ministero del Lavoro: prorogato, dal 30 settembre al 30 novembre 2023, il temine entro il quale deve essere adottato il DPCM concernente il regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e le politiche sociali.

Le principali misure a sostegno dei redditi

Per quanto riguarda invece gli aiuti previsti, oltre ad azioni mirate per il contenimento della spesa pubblica, nella Nadef il governo Meloni ha dato il via libera a diverse misure a favore dei cittadini.

Tra queste, la conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024, la prima fase della riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, la prosecuzione dei rinnovi contrattuali nella PA, con particolare riferimento alla sanità, e la conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR.

Stato di emergenza

Ok del governo anche alla dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza della frana avvenuta sul costone roccioso Roccaforte, che il 12 maggio ha interessato il territorio del comune di San Fratello della città metropolitana di Messina. Per far fronte alle esigenze più immediate, sono stati stanziati 6.700.000 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

Stanziati poi altri 414.100 euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per la realizzazione degli interventi relativi allo stato d’emergenza già dichiarato in conseguenza dei terremoti che si sono verificati il 9 marzo 2023 nel territorio delle frazioni di Pierantonio e di Pian d’Assino del Comune di Umbertide in provincia di Perugia, e della frazione di Sant’Orfeo del Comune di Perugia.

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