Resta alto il “fascino” della flat tax: stando ai numeri messi nero su bianco dall’Osservatorio delle partite Iva del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia , sono più di 500 mila le nuove partite Iva aperte nell’arco del 2022. Il dato interessante è che quasi una su due ha scelto all’avvio la flat tax: nel dettaglio 239.131 che corrispondono al 47,7%.
Partite IVA, “fascino” Flat Tax
Nel complesso, c’è anche da segnalare che il valore complessivo dell’anno appena trascorso registra un calo dell’8,7% rispetto all’anno precedente, caratterizzato da un boom di nuove aperture anche in scia all’allentamento delle misure per contenere la diffusione del Covid nel nostro Paese. Numeri alla mano, dunque, il regime fiscale agevolato e semplificazioni degli adempimenti (che consiste nel prelievo al 15% – che può scendere addirittura al 5% per le neoattività- ) ha convinto quasi 240 mila partite IVA, nate nel 2022.
Interessante anche l’analisi territoriale dalla quale emerge che il 46,5% delle nuove aperture è concentrato al Nord, il 22,3% al Centro e circa il 31% al Sud ed Isole. Anche qui c’è da segnalare che rispetto al 2021, quasi tutte le regioni mostrano una flessione di nuove attività: in particolare, Friuli V.G. (-25,3%), Veneto (-19,4%) e Molise (-16,9%); segno più invece per Valle d’Aosta e Liguria,
La metà under 35, i numeri
Piuttosto prevedibile, il dato sull’età: con il 49,6% delle nuove partite IVA avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30,5% da soggetti nella fascia che va dai 36 ai 50 anni. Va comunque ricordato che si tratta di un regime non accessibile a chi apre come società.
Intanto, il Governo lavora per ampliare ancora la platea. Almeno stando a quanto anticipa, proprio in queste ore, il Ministro delle Infrastrutture Salvini. “Stiamo lavorando ad una profonda e completa riforma del fisco, e in quest’ottica da qui alla fine della legislatura, vogliamo estendere la flat tax anche ai lavoratori dipendenti. Le promesse si mantengono”, ha detto nell’intervista rilasciata a Il Tempo.
Salvini detta l’agenda
Un passaggio anche su un altro dossier “caldo”, quello delle case green, che vede Roma pronta a dare battaglia a Bruxelles. “Daremo battaglia in Europa come stiamo facendo per altri dossier delicati come quello sui motori benzina e diesel. sono temi su cui l’Italia ha ragione da vendere e sta avendo interlocuzioni interessanti con altri Paesi europei”, assicura Salvini.