Cosa non dichiarare nell’Isee 2024 in attesa della sua riforma

Alcuni dati non devono essere dichiarati all'interno dell'Isee. Ma attenzione: l'assegno unico e i titoli di Stato ci entrano ancora

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Isee è diventato un appuntamento fisso di inizio anno. L’attestazione costituisce uno strumento utile e necessario per poter ottenere bonus, agevolazioni e le varie riduzioni previste dalla normativa vigente. Ogni anno, tra quanti si apprestano a preparare l’Isee aggiornato riaffiorano dei dubbi e delle perplessità su cosa debba essere inserito all’interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in modo da compilare correttamente l’indicatore familiare.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’Inps hanno messo a disposizione i nuovi modelli necessari per presentare la DSU 2024. I documenti sono stati modificati ed adeguati tenendo conto delle novità previste. Tra l’altro, con il messaggio n. 4536 del 18 dicembre 2023, l’Inps ha fornito le indicazioni e i chiarimenti necessari per la richiesta Isee del 2024.

Ma cosa deve essere dichiarato all’interno dell’Isee? E, soprattutto, di quale documentazione è necessario essere in possesso per effettuare questa operazione.

Isee 2024: in cosa consiste l’attestazione

L’Isee – ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente – costituisce un documento che fotografa la situazione economica di un determinato nucleo familiare. Per farlo vengono presi in considerazione:

L’attestazione Isee è necessaria per ottenere una serie di bonus e agevolazioni. Sono molti i nuclei familiari che ogni anno la presentano: basandosi su una serie di documenti e in base al valore che ne scaturisce, è possibile accedere ad una serie di agevolazioni fiscali o a determinati bonus.

È bene ricordare che il modello ordinario va a rilevare la situazione della famiglia aggiornata ai due anni solari precedenti. Questo significa, in altre parole, che per il 2024 verranno presi in considerazione i patrimoni ed i redditi del 2022. In alcuni casi i diretti interessati hanno la possibilità di richiedere l’Isee corrente, che permette di avere una fotografia leggermente più aderente alla realtà.

A questo punto la domanda è lecita: come si ottiene l’Isee? Il primo passo da effettuare consiste nella presentazione della DSU, al cui interno sono contenute le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali di ogni singolo componente il nucleo familiare di chi sta richiedendo l’Isee.

Modello Isee: quali documenti devono essere presentati

Per ottenere l’Isee 2024 è necessario presentare una serie di documenti anagrafici, reddituali e patrimoniali, che riguardano tutti i componenti del nucleo familiare. Nel caso in cui, al suo interno, sia presente anche un soggetto disabile, è necessario presentare anche la seguente documentazione:

È bene sottolineare che tutti i dati e le informazioni fornite vengono vagliate dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. Ma, soprattutto, sono sottoposte a dei controlli con i dati che sono in loro possesso. Le verifiche sono necessarie per l’accertamento delle informazioni dichiarate per controllare la loro correttezza.

Volendo sintetizzare al massimo, devono essere presentati i seguenti documenti, che per semplicità elencheremo in categorie separate:

Documenti anagrafici:

Documenti reddituali:

Documenti patrimoniali:

Isee 2024: cosa non deve essere dichiarato

Se da un lato sembra abbastanza chiaro cosa debba essere dichiarato nella DSU per ottenere l’Isee 2024, maggiori dubbi sorgono sulle informazioni che non devono essere fornite. Esistono, infatti, dei beni e dei redditi che non devono essere dichiarati obbligatoriamente: il motivo per cui non è necessario farlo è il semplicemente perché la normativa non li contempla.

Non devono essere dichiarati:

Il problema dei titoli di Stato

I Titoli di Stato, almeno fino al 2023, facevano parte, a tutti gli effetti, del patrimonio mobiliare delle famiglie. La situazione, invece, cambia, dal 2024. Da quest’anno fino ad importo massimo pari a 50.000 non impattano sull’Isee. Questo significa che quanti avessero acquistato dei Titoli di Stato nel 2022 non li devono prendere in considerazione, fino all’importo massimo che abbiamo appena visto.

Attenzione, però, se è vero che questa costituisce la novità del 2024, è pur vero che l’Inps ha chiarito che queste modifiche sono in attesa di approvazione: fino ad allora valgono le regole precedenti. Su questo punto si attendono le necessarie novità operative: fino a quando non arriveranno, dovranno essere applicate le vecchie regole.

In arrivo la riforma dell’Isee: cosa potrebbe cambiare per la prima casa e l’assegno unico

Altro problema relativo all’Isee 2024 è quello relativo all’assegno unico, che come molti ben ricorderanno è stato introdotto nel 2022. E che proprio da quest’anno andrà ad impattare nella determinazione della situazione patrimoniale delle famiglie. A differenza di quanto accadeva con gli assegni familiari, l’assegno unico è incluso nel calcolo dell’Isee, anche se è esente Irpef. Questo determina un aumento del patrimonio dei richiedenti e, di conseguenza, il venir meno di alcune agevolazioni.

Su questo tema si confronteranno, nel corso delle prossime settimane, il MEF e il Ministero del Lavoro, che starebbero pensando ad un riforma dell’Isee, nella quale potrebbe essere anche ricalibrato l’impatto della prima casa nel calcolo.

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