Imposta sulle scommesse, a quanto ammonta e cosa è cambiato nel 2025

Nel 2025 è arrivata una piccola novità che coinvolge le imposte sulle scommesse. Vediamo quale impatto ha e chi ne è rimasto coinvolto

Pubblicato:

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La disciplina che regolamenta la tassazione sulle scommesse è stata modificata dalla Legge di Bilancio 2025. I tributi che ruotano intorno alle eventuali vincite sono regolamentati da delle norme complesse, che coinvolgono trasversalmente gli intermediari del settore, i gestori e i vari operatori. Attraverso l’ultima Manovra sono state introdotte delle nuove aliquote e dei nuovi obblighi fiscali, che vanno ad impattare in particolar modo sugli operatori di settore.

La regolamentazione va ad impattare su tutte le tipologie di scommesse e sui concorsi pronostici che vengono gestiti in Italia, indipendentemente da dove sia dislocata la sede dell’operatore (che può essere anche all’estero). L’obiettivo della nuova normativa è quello di controllare attentamente ogni tipo di attività e prevenire le eventuali infiltrazioni criminali nel gioco.

In cosa consiste l’imposta sulle scommesse

Come funziona e in cosa consiste l’imposta sulle scommesse? Volendo sintetizzare al massimo è tributo diretto che pesa direttamente sui soggetti che gestiscono l’attività delle scommesse, anche quando l’attività viene svolta in concessione. A livello fiscale è un’imposta sostitutiva, attraverso la quale vengono sostituiti i tributi che dovrebbero essere versati normalmente, anche quelli verso Coni e Unire.

Siamo davanti ad un’imposta diretta, che si è proceduto ad armonizzare a livello europeo. A prendersi carico di questo onere sono principalmente quanti svolgono l’attività organizzativa, l’attività organizzativa e l’esercizio delle scommesse e dei concorsi pronostici per i quali è prevista una ricompensa di qualsiasi natura.

Per calcolare l’imposta si tiene conto di una base imponibile che deve essere calcolata sulla prestazione e sul servizio che vengono offerti. Non viene calcolato sull’importo della singola giocata. Stiamo facendo una distinzione molto importante, che costituisce uno dei principi cardine sui quali si può comprendere come venga calcolata l’imposta e quali elementi devono essere presi in considerazione per la sua determinazione.

È bene precisare che la normativa definisce ufficialmente le scommesse un’attività soggetta ad autorizzazione pubblica. E, soprattutto, pone l’accento sull’interesse pubblico nella regolamentazione del settore. L’imposta ha un duplice interesse: quello di garantire un gettito e ha una funzione di controllo, volta a garantire la legalità delle varie operazioni.

Il regime fiscale introdotto nel 2025 per le scommesse

Sostanzialmente sono due le tipologie di scommesse:

La Legge di Bilancio 2019 ha fissato delle aliquote differenziate in base al tipo di attività che viene svolta, che possono essere sintetizzati come segue:

La novità più importante che è stata introdotta attraverso la Legge di Bilancio 2025: è una tassa di scopo pari allo 0,5% sui ricavi delle società di betting, il cui scopo è quello di andare a finanziare la ristrutturazione degli stadi di calcio in Italia.

Come vengono tassate le vincite per i giocatori

Scommettere per le agenzie autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non porta ad alcun tipo di tassazione nel caso in cui il giocatore dovesse vincere. Le somme vengono corrisposte in modo integrale: non viene effettuato alcun tipo di trattenuta fiscale. Le imposte gravano esclusivamente sui gestori dell’attività.

La situazione inizia ad essere leggermente diversa nel caso in cui le vincite siano state centrate attraverso delle piattaforme di gioco online che non hanno sede in Italia e non risultano essere state autorizzate dall’ADM. Il giocatore che dovesse rientrare in questa situazione deve dichiarare la vincita all’interno del Modello Redditi Pf tra i redditi diversi, versando le relative imposte.

Informazione cruciale per poter adempiere in modo corretto i propri doveri fiscali è quello di riuscire a distinguere quali siano le piattaforme autorizzate da quelle che non lo sono. Quelle autorizzate sono trasparenti da un punto di vista fiscale: il gestore paga le varie imposte. Quelle non autorizzate trasferiscono questi oneri sui giocatori.

Come devono essere effettuati eventuali versamenti

Nodo importante per il giocatore è comprendere quale sia la base imponibile sulla quale calcolare l’imposta da versare. Questa è sostanzialmente costituita dall’ammontare della somma che viene corrisposta al concorrente, al netto di eventuali diritti fissi e compensi che spettano ai ricevitori. Per quanto riguarda le scommesse, invece, la base imponibile è costituita dall’ammontare della somma giocata per ogni scommessa che viene effettuata.

Per effetutare il versamento è necessario utilizzare un Modello F24 Accise e devono essere utilizzati i codici tributo che sono stati stabiliti direttamente dall’Agenzia delle Entrate. I termini entro i quali i versamenti devono essere effettuati seguono le normali scadenze dei tributi: nella maggior parte dei casi hanno una scadenza mensile, ma è necessario verificare caso per caso.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963