Lo Stato pensa alla cartolarizzazione delle cartelle, cosa cambia per i cittadini

La cartolarizzazione delle cartelle è un'opzione per permettere all'Ader di recuperare parte dei crediti

Pubblicato: 2 Febbraio 2025 12:11

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’Agenzia delle entrate riscossione (Ader) ha un problema di cartelle esattoriali arretrate. Si tratta di 1.267 miliardi di euro di crediti che lo Stato vanta nei confronti dei cittadini, ma non tutte queste cartelle sono uguali. Le più “interessanti” per lo Stato sono quelle che vengono ritenute riscuotibili in maniera relativamente semplice. Per questi crediti, circa 100 miliardi, si sta pensando alla cartolarizzazione.

Altri due gruppi di cartelle di cui l’Ader vorrebbe liberarsi sono quelle che non possono in nessun modo essere saldate: circa 360 miliardi. A ciò si aggiungono quelle che invece hanno una possibilità marginale di essere riscosse, almeno in parte, se si trovasse un accordo con il debitore.

La cartolarizzazione delle cartelle

L’Agenzia delle entrate si ritrova, tra gli oltre 1.200 miliardi di euro di crediti arretrati, 100 miliardi che sono ritenuti semplici da riscuotere, se fossero aggrediti. Esigere l’adeguamento di queste posizioni però ha un costo che, in diversi casi, rischia di superare l’entità economica in sé. Il Governo di Giorgia Meloni sta quindi cercando una soluzione insieme agli esperti nominati per smaltire il “magazzino” dell’Ader. Secondo Il Sole 24 Ore, sarebbe emersa nuovamente l’ipotesi cartolarizzazione.

In sostanza, questo sistema permette all’Ader di vendere il proprio credito. Il procedimento è però un po’ più complicato di così:

Il prezzo delle obbligazioni è direttamente legato al rischio di non riuscire effettivamente a riscuotere il credito. Proprio perché questi 100 miliardi di euro sono ritenuti dall’Ader facilmente recuperabili, potrebbero dare vita a prodotti interessanti per il mercato. Lo Stato non riuscirebbe a ottenere l’interezza della quota, ma eviterebbe spese e procedure burocratiche. Riuscirebbe così a recuperare almeno una parte del denaro.

Tra debiti irrecuperabili e nuove agevolazioni

Ci sono almeno altre due categorie di crediti dell’Ader, tra i 1.200 miliardi in magazzino, che sono stati individuati. Secondo gli esperti, almeno 336 miliardi sono da considerarsi impossibili da riscuotere. Si tratta di cartelle che possono essere ricondotte a persone decedute, ad aziende che hanno cessato la propria attività con un fallimento oppure a nullatenenti che quindi non possiedono beni che lo Stato potrebbe pignorare per ottenere un compenso del proprio credito.

Infine, il vero lavoro di riscossione potrebbe limitarsi a 33 miliardi di euro di cartelle. Si tratta di crediti che sono tecnicamente recuperabili, ma che sono a nome di persone in difficoltà economica. Il Governo spera che le nuove misure introdotte in materia fiscale, che abbassano le sanzioni e permettono un pagamento dilazionato fino a 10 anni, generino un flusso di denaro spontaneo da queste cartelle, senza ulteriori costi per l’Ader.

La Lega di Matteo Salvini continua però a spingere per una nuova rottamazione delle cartelle, che permetterebbe di saldare i propri debiti senza interessi né sanzioni. Questo depotenzia di fatto il possibile adempimento spontaneo da parte dei debitori, che potrebbero preferire l’attesa di un nuovo condono fiscale.

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