Tra le misure al vaglio del governo Meloni c’è una modifica del Superbonus che sicuramente andrà a incidere – tra le altre cose – sull’attribuzione stessa dello sconto, a partire dall’introduzione di nuovi limiti reddituali. A confermare questa intenzione è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Non sottovaluto il contributo che la misura ha dato in una fase critica dell’economia – ha dichiarato lo stesso – ma è tempo, e siamo ampiamente disponibili come governo, per una riflessione sull’esperienza del Superbonus”.
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Superbonus selettivo: il governo pensa a introdurre nuovi limiti di reddito
Di come potrebbe cambiare il Superbonus, così da mantenere lo sconto fiscale ma renderlo sostenibile (in linea con quelle che sono le risorse a disposizione dell’Erario di Stato), se ne è parlato molto in questi giorni. Prima si è detto di estenderlo, ma riducendo la percentuale dell’agevolazione, poi è stata proposta l’introduzione di un’aliquota progressiva. In generale, da quello che emerso dagli organi di governo, tutti sembrerebbero essere d’accordo sul non continuare garantire un Superbonus pari al 110%. Lo stesso sconto, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, potrebbe scendere fin da subito e prima della sua naturale scadenza, forse mantenendo un’aliquota compresa tra il 70% e l’80%.
C’è anche chi ha proposto di sostituirlo completamente, accorpando tutti i bonus edilizi in un unico bonus casa. Nelle ultime ore, come già anticipato sopra, si è però fatta strada la proposta annunciata da Giorgetti, ovvero: un Superbonus “selettivo”, che non sia riconosciuto indistintamente a tutti e che tenga conto delle condizioni soggettive e patrimoniali dei richiedenti. Per questo motivo, la percentuale di sconto potrebbe cambiare rispetto all’ISEE o l’accesso e il riconoscimento della stessa agevolazione potrebbe dipendere non solo dal tipo di interventi e di edifici ma – appunto – dal reddito dichiarato dai beneficiari.
Superbonus, Giorgetti: “È un grandissimo problema”
Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo: tutte le cose dette sul Superbonus (e su tante altre riforme in realtà), sono destinate a rimanere delle proposte prima dell’approvazione definitiva della prossima legge di bilancio. Senza nemmeno una bozza dei testi della manovra finanziaria 2023, il condizionale è d’obbligo. E poiché i tempi sono incerti e la crisi avanza, non è del tutto da escludersi un radicale cambio di rotta dell’esecutivo nel come e quando e a chi concedere le agevolazioni.
Certo è che se a esprimersi è il ministro dell’Economia, alla vigilia dell’approvazione del decreto aiuti quater, allora vale la pena riportare la notizia e iniziare a fare qualche previsione. “È un grandissimo problema, non possiamo obbligare per legge realtà private a far delle cose che non ritengono e non possono fare, ma dobbiamo creare le condizioni giuste”, ha affermato Giorgetti parlando del Superbonus.
Sull’argomento, senza troppi giri di parole, ha poi aggiunto: “Sarà rivisto in modo selettivo perché non riteniamo equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa. Risorse che potevano essere destinate in altro modo […] Non ho mai visto una norma che è costata così tanto per così pochi”.