Ecobonus 100%, i lavori trainanti per avere la detrazione su tutte le spese

Il decreto Rilancio, che introduce il superbonus per efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, spiega quali sono i lavori trainanti

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

È sicuramente l’agevolazione più cospicua contenuta nel decreto Rilancio (qui lo speciale QuiFinanza), e una delle più ambite sia per le imprese che per i cittadini. Stiamo parlando del cosiddetto superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, cioè ecobonus e sismabonus, questa volta insieme.

Il dl Rilancio consente una detrazione del 110% per molti lavori eseguiti dal 1° luglio 2020 e al 31 dicembre 2021, ripartibile in 5 anni, e non più 10, anche con possibilità di cedere il credito o avere lo sconto in fattura.

Quali sono i lavori “trainanti”

All’articolo 119 il decreto chiarisce gli interventi cosiddetti “trainanti”, per i quali spetta la detrazione “potenziata”: e cioè, la detrazione si può estendere anche ad altri interventi di efficientamento energetico, ma soltanto se si accompagnano a uno di questi due interventi principali.

Per i lavori di efficientamento energetico bisognerà dimostrare, tramite l’attestato di certificazione energetica, di aver migliorato il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure, se non è possibile, il conseguimento della classe energetica più alta”. La detrazione non spetta se le spese si riferiscono a interventi su seconde case.

Eccoli:

A quali lavori si estende il bonus

Se eseguiti congiuntamente ad almeno uno di questi interventi, il superbonus del 110% si estende anche a:

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