Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha presenziato al Forum Ambrosetti di Cernobbio, parlando della situazione in Ucraina e della guerra in corso che vede Kiev contrapposta alle forze di invasione russe. Zelensky ha esordito elencando gli attacchi che sono stati portati a termine dalla Russia in Ucraina nel solo mese di settembre, con decine di morti e centinaia di feriti.
Zelensky ha poi risposto ad alcune delle domande, concentrandosi su due dei temi più attuali della guerra: l’utilizzo delle armi occidentali sul territorio russo per prevenire gli attacchi sulle città ucraine da una parte e la possibilità di una trattativa con Putin dall’altra. Il presidente ucraino ha nuovamente chiesto l’autorizzazione a bombardare i siti di lancio dei missili e ha affermato che finché la Russia non sarà in una posizione di chiaro svantaggio per l’Ucraina non ha senso trattare.
La guerra in Ucraina e l’operazione di Kursk: cosa ha detto Zelensky
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, tra i più importanti incontri di discussione sui temi economici nazionali e globali in Italia. La sua presenza contrastava con quella di uno dei più grandi alleati della Russia in Europa, il presidente ungherese Viktor Orbán, che era presente in veste di presidente di turno dell’Unione europea. Zelensky ha parlato della situazione nel suo Paese, chiarendo le difficoltà che l’Ucraina sta incontrando dal punto di vista umanitario, economico e militare nella sua resistenza contro l’invasione russa.
“L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra ma non attraverso la distruzione della nostra nazione. La Russia non ci lascia scelta se non quella di lottare per le nostre vite. Noi non vogliamo la terra russa è Putin che ha occupato il nostro territorio, vuole distruggere il nostro Stato e privarci della nostra sovranità. Stiamo portando la guerra in Russia affinché Putin senta pressione e si possa cercare la pace. Putin sta cercando di lanciare più missili per uccidere altri bimbi. Noi cerchiamo di difenderci”, ha esordito Zelensky, elencando poi alcuni dei sanguinosi attacchi che hanno colpito le città ucraine nei primi giorni di settembre e che hanno causato decine di vittime civili e centinaia di feriti.
“Apprezziamo tutti i passi che l’Italia ha fatto per sostenere l’Ucraina, tutti coloro che ci aiutano per la pace. L’Italia aiuterà l’Ucraina nella ricostruzione. Stiamo preparando una conferenza (da tenere) l’anno prossimo in Italia, incentrata sulla ricostruzione in Ucraina. Sono fiducioso del fatto che insieme potremo farcela. Sono grato per i sistemi di difesa messi a disposizione da voi e dalla Francia. Però ci sono alcuni errori. Quando parliamo dell’Italia o di qualcun altro che può aver paura che noi attacchiamo il Cremlino. Questo non lo possiamo fare, perché queste armi a lungo raggio raggiungono i 200 chilometri”, ha poi proseguito Zelensky riportando la conversazione su uno dei temi centrali della conversazione attorno alla guerra in Ucraina: l’utilizzo delle armi occidentali in territorio russo.
“Putin è un assassino, non ci sarà ricostruzione senza pace”, le parole di Zelensky
Rispondendo alle domande dei giornalisti e delle personalità presenti in sala ad ascoltare il suo discorso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha toccato temi più specifici che riguardano la guerra in Ucraina. Ha parlato sia del ruolo che il suo Paese dovrà avere in un futuro assetto di pace in Europa, sottolineando la sua volontà di vedere Kiev nella Nato e nell’Unione europea, e ha poi ribadito il ruolo cruciale di una pace duratura nella prospettiva di ricostruzione delle città e delle infrastrutture ucraine.
“Putin è un assassino e non mollerà fino a quando non distruggerà la nostra nazione. Era il suo obiettivo fin dai primi 2-3 giorni di guerra ma poi è diventata lunga. Noi non gli daremo questa possibilità. Dirò al presidente Biden e agli partner come vediamo un possibile piano di pace che faccia in modo di portare Putin a un tavolo per i negoziati lui la pace non la vuole”, ha detto il presidente ucraino.
Zelensky ha anche risposto ad alcune domande delle persone presenti in sala ad assistere al suo intervento, soffermandosi principalmente sul ruolo del suo Paese in uno scenario di pace e sulla ricostruzione. “Invitiamo le aziende a collaborare con le nostre realtà per la ricostruzione. Naturalmente vogliamo che tutti gli ucraini che sono fuggiti dal Paese come rifugiati in Italia, in Germania, in Francia e in Spagna ritornino alle loro case il prima possibile. Per questo però è necessaria la pace, perché nessuno investirebbe in un Paese dove non è garantita la sicurezza”, ha aggiunto il presidente numero uno di Kiev.
“La cosa più importante è che l’Europa sia unita e che l’Ucraina possa giocare il proprio ruolo al suo interno. Un’Europa unita ci dà un’idea di continente forte dal punto di vista economico, anche più forte di tanti altri Paesi. La Russia, attraverso le sue minacce, ha sempre cercato di dividere l’Europa”, ha poi concluso il presidente Ucraino. A margine dell’evento di Cernobbio Zelensky ha incontrato anche l’ambasciatore americano in Italia Jack Markell.
Orbn e Zelensky in Italia: l’incontro auspicato da Meloni
La presenza di Viktor Orbán e Volodymyr Zelensky a Cernobbio, in contemporanea a quella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è un’occasione per il Governo italiano. Diversi retroscena riportano che la premier voglia incontrare il presidente ucraino in un bilaterale, anche per chiarire la posizione dell’Italia che ha recentemente votato contro l’utilizzo delle armi europee in territorio russo in Consiglio europeo. Il nostro Paese è stato l’unico a prendere questa decisione, insieme proprio all’Ungheria di Orbán.
Il presidente ungherese, che è intervenuto a Cernobbio nella mattinata di venerdì 6 settembre in veste di presidente di turno dell’Unione europea, è tra i più stretti alleati di Putin in Europa. Un incontro tra lui e Zelensky, sotto l’egida del Governo Italiano a margine degli interventi a Cernobbio, rappresenterebbe un successo diplomatico non indifferente per Giorgia Meloni. Orbán nelle sue dichiarazioni ha inoltre sottolineato che un incontro tra Putin e Zelensky sarebbe possibile e auspicabile:
“Giorgia Meloni è la mia sorella cristiana. Lo penso seriamente, prima questo tipo di relazioni non avevano un grande importanza nell’Unione Europea ma ora ci stiamo avvicinando a una nuova era. Le culture simili hanno un ruolo molto più importante del passato. Non è solo una mia collega, è la mia sorella cristiana ed fondamentale. Un incontro tra Putin e Zelensky è sicuramente possibile e necessario”, ha detto il presidente ungherese.