Caro ombrellone, aumentano i costi per una giornata al mare

Ombrelloni, lettini e sdraio registrano aumenti medi tra il 10% e il 15% in tutto il Paese, con punte del +25% rispetto all'anno scorso

Pubblicato: 11 Giugno 2023 11:01

Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

L’estate porta con sé non solo il caldo, ma anche un aumento dei prezzi sulle spiagge italiane. Molti stabilimenti balneari hanno incrementato le tariffe, come evidenziato dal Codacons.

La cara estate al mare: costi in aumento fino a mille euro per un gazebo

I prezzi sono aumentati in modo generalizzato. Anche ombrelloni, lettini e sdraio registrano aumenti medi del +10% al +15% in tutto il Paese, con punte del +25% rispetto all’anno scorso. Nel Salento, ad esempio, un gazebo può arrivare a costare fino a mille euro al giorno. Questi aumenti sono giustificati dai maggiori costi sostenuti dai gestori.

Per noleggiare un ombrellone e due lettini in un normale stabilimento durante il weekend, si spendono quest’anno tra i 30 e i 35 euro al giorno, secondo il Codacons. Tuttavia, ci sono casi estremi come il gazebo nel Salento che può arrivare a costare circa mille euro al giorno. Nei lidi più esclusivi, i prezzi sono saliti alle stelle e risultano ormai accessibili solo per i più facoltosi. Nonostante l’aumento dei prezzi, c’è stato comunque un incremento delle prenotazioni per le vacanze al mare.

Le spiagge più costose

Il Codacons ha elaborato una mappa delle spiagge più costose in base ai prezzi di noleggio giornaliero ad agosto. Ecco alcune delle spiagge più care:

Aumento dei prezzi delle consumazioni

Secondo il Codacons, i costi per consumare cibi e bevande presso i lidi aumenteranno, con incrementi medi tra il +5% e il +10% rispetto al 2022. Questo aumento si rifletterà non solo nei menu dei ristoranti sulla spiaggia, ma anche su acqua minerale, succhi di frutta, birre e gelati. L’aumento dei prezzi ha infatti portato a un calo generalizzato dei consumi alimentari.

I dati dell’Istat rivelano una crisi delle vendite al dettaglio a causa dei rincari. Nonostante i consumi in calo, i supermercati registrano un aumento dei ricavi, mentre i piccoli negozi soffrono maggiormente. Secondo Assoutenti, la spesa alimentare degli italiani è diminuita di 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di 377 euro per una famiglia con due figli. Le organizzazioni commerciali chiedono interventi governativi per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e stimolare la domanda interna.

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