Bolletta del gas ancora in calo, ma non per tutti

L'autorità per l'energia Arera ha comunicato per le famiglie del mercato tutelato una diminuzione del 13% sulla bolletta di febbraio dopo il -34% di gennaio

Pubblicato: 3 Marzo 2023 23:50

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Continua andare giù il prezzo del gas confermando la tendenza in calo dopo i mesi di forte crisi energetica che aveva fatto alzare le tariffe. L’ultima seduta della settimana sui mercati hanno visto la materia prima chiudere in ribasso sotto i 45 euro al megawattora e l’Arera annuncia che il costo delle bollette scenderà per i clienti del mercato tutelato a febbraio di un altro 13% dopo il -34% registrato a gennaio.

Bolletta del gas ancora in calo: le tariffe

Le bollette più leggere per cittadini e imprese sono dovute soprattutto all’abbassamento dei prezzi del gas naturale sul mercato europeo: a febbraio le quotazioni hanno oscillato da un massimo di 60 a un minimo di 47 euro al megawattora, molto meno degli 80 euro del primo gennaio scorso, e soprattutto niente a che vedere con i 340 euro al megawattora raggiunti in piena crisi energetica ad agosto del 2022.

La diminuzione del costo del gas sarebbe dipesa da diversi fattori che avevano già influito sulle tariffe alla fine dello scorso anno, tra i quali le temperature molto più miti rispetto a quelle solite registrate nelle stagioni fredde, che hanno permesso un consumo minore di metano e una maggiore disponibilità degli stoccaggi.

Sul calo dei prezzi del gas non avrebbe ancora inciso invece il “price cap“: secondo l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), il meccanismo di correzione dei prezzi, introdotto dall’Ue ed entrato in vigore il 15 febbraio, non avrebbe avuto un impatto rilevante.

Il gas per i clienti del servizio a maggior tutela costa per quanto riguarda il mese di febbraio 56,87 euro a megawattora, pari a 86,45 centesimi di euro al metro cubo, ma le tariffe più agevoli riscontrate negli ultimi due mesi non stanno a significare che il periodo di difficoltà per famiglie e aziende sia passato.

L’autorità per l’energia responsabile, evidenzia come la spesa del gas per la famiglia tipo nell’ultimo anno, tra marzo 2022 e il febbraio 2023. risulti pari a 1666,23 euro, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (marzo) 2021-febbraio 2022.

“Se, grazie all’inverno più caldo di sempre e, in parte, al tetto al prezzo del gas, le famiglie hanno avuto una boccata d’ossigeno ì le bollette sono ben lungi dall’essere tornate normali” sostiene Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione dei consumatori.

Bolletta del gas ancora in calo: i rischi

Dietro l’angolo si nascondono però alcuni fattori di disturbo sulla tendenza in calo delle tariffe del gas. Innanzitutto la scadenza al 31 marzo dei 21 miliardi di aiuti stanziati per sostenere i cittadini sull’energia, tra gli oltre 30 centesimi al cubo di sconto, i 500 milioni di euro per l’azzeramento degli oneri di sistema, un altro miliardo per coprire il minor gettito dell’Iva agevolata al 5 per cento e infine il credito di imposta sulle spese sostenute dalle attività produttive per l’acquisto di energia.

Tutte misure sulle quali il governo deve decidere cosa fare per non far schizzare di nuovo il costo delle bollette. Ma il rischio ancora maggiore sulla tenuta degli attuali livelli sul mercato del gas potrebbe arrivare dall’estero, con una maggiore domanda di forniture di carburante da parte della Cina durante quest’anno.

Per le rigide restrizioni anti-Covid, nel 2022 la Cina ha frenato la sua domanda di energia e aiutato l’Europa a importare quantità record di gas naturale liquefatto, che hanno permesso al nostro continente di sopperire al mancato apporto dei flussi dalla Russia durante i mesi più freddi.

La concorrenza sul Gnl del Dragone potrebbe essere difficile da sostenere a lungo termine per l’Europa: uno scenario rialzista potrebbe vedere le importazioni di Pechino aumentare fino al 35% nel 2023, se i costi diminuissero ulteriormente e la sua economia si espandesse rapidamente, secondo quanto affermato dall’Agenzia internazionale dell’energia.

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