Tetto contanti: tra sparate e strategia, ecco a quanto salirà davvero

La neo predidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dato spago alla lega sul tetto all'uso del contante, in realtà è molto probabile che cambierà poco. Ecco perché.

Pubblicato: 28 Ottobre 2022 10:07

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Redazione

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Ha fatto molto rumore, dopo le parole di Giorgia Meloni in Senato, il caso del tetto all’utilizzo del contante, che il governo intende alzare rispetto alle soglie attuali (2.000 euro, che scenderanno a 1.000 il 1° gennaio 2023). A molti osservatori è sembrato strano che la neo presidente del Consiglio si sia soffermata sun un argomento che poco ha a che fare con le attuali difficoltà degli italiani e che, soprattutto, non è tanto un cavallo di battaglia di Fratelli d’Italia, quanto piuttosto della Lega.

Il progetto di legge Bagnai

E’ stato infatti un autentico blitz del leghista Alberto Bagnai, prima del discorso programmatico di Meloni alla Camera, ad alzare il polverone. Un progetto di legge per alzare il limite a 10.000 euro pensato per ‘dettare’ l’agenda alla Meloni. La quale, nel momento di massima tensione con Forza Italia – per gli audio di Berlusconi e per l’insoddisfazione dei pasdaran del Cavaliere sulle nomine di governo e sottogoverno – ha pensato bene di fare asse con la Lega.

Forza Italia si smarca

E infatti non ha tardato ad arrivare lo smarcamento di Forza Italia, per voce del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. “Il tetto sul contante non è una priorità del governo e lo dimostra il fatto che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico non ne ha fatto menzione. Successivamente, in sede di replica, ha semplicemente risposto alla sollecitazione di una richiesta giunta dall’opposizione sulla proposta di legge della Lega”.

“Trovo sommamente offensivo che oggi tutta l’attenzione sia ancora sul contante quando invece la priorità è mettere mille euro nelle tasche dei pensionati e aiutare famiglie e imprese” , ha continuato.

Il ‘suggerimento’ di Draghi

Mario Draghi ha avuto modo in più di un’occasione di far sapere cosa pensa della proposta della destra di aumentare il tetto. Lo ha detto ai partiti che componevano la sua maggioranza e lo ha suggerito a Meloni e all’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, draghiano di ferro di fede leghista: “Innalzarlo ancora incentiverebbe l’evasione e il riciclaggio”. La correlazione è stata del resto analizzata e certificata in un recente paper di Bankitalia, di fine 2021, intitolato “Pecunia olet. L’uso del contante e l’economia sommersa”. Non c’è alcun dubbio, secondo Draghi, che i due fenomeni siano legati. Tanto più se si arrivasse a cinque volte il tetto attuale.

Tetto al contante in Europa

Mentre in ambito Ue si cerca ancora una quadra che possa fungere da indirizzo generale, gli stati sono sostanzialmente liberi di agire come credono. Le commissioni incaricate sono orientate a un limite al contante di 5 mila euro, ma la posizione non è stata ancora votata e dovrà poi essere sottoposta al giudizio della plenaria probabilmente a dicembre. Quando le due istituzioni avranno la posizione negoziale inizierà la trattativa a tre (trilogo) con anche la Commissione Ue per arrivare al testo finale.

I tetti variano da Paese a Paese, vanno dai 500 euro in Grecia a oltre 10 mila euro. Non hanno un limite nove Stati membri, che sono però in massima parte molto più virtuosi rispetto all’Italia in termini di evasione, sommerso e riciclaggio: Germania, Olanda, Lussemburgo, Austria, Irlanda, Estonia, Finlandia, Ungheria e Cipro. La Croazia ha il tetto di 15 mila euro. Belgio e Portogallo hanno il limite a 3.000. Francia, Spagna e Svezia hanno un limite massimo di mille euro.

Dai dati dell’Ocse, Unione Europea, Tax Research emerge che siamo un Paese molto corrotto, e tutte le inchieste legate al mondo degli appalti dimostrano che le tangenti si pagano in contanti. Non solo: di cash vive lo spaccio di droga, il contrabbando di petrolio, di merce contraffatta.

Cosa accadrà in Italia

Come accennato, quella della Meloni sul tema sembra più strategia politica, per tenere buona la Lega in un passaggio particolarmente delicato, che non una vera dichiarazione d’intenti. Gli stessi vertici di FdI smentiscono che si possa arrivare a diecimila euro. Troppo alto. Troppo, per chi come Giorgia Meloni ha citato il magistrato antimafia Paolo Borsellino nel suo pantheon. Potrebbe salire a 3 mila, massimo 5 mila euro.

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