Temu, la piattaforma di e-commerce cinese, non smette di crescere in popolarità grazie ai suoi prezzi più che competitivi, letteralmente “non prezzi”. Nello stesso momento, studi come quello di Altroconsumo evidenziano gravi problemi di sicurezza e conformità con le normative Ue nei prodotti venduti. Ue che, non a caso, sta cercando di limitare l’ingresso di prodotti a basso costo e bassa qualità come quelli venduti da Temu, Shein e simili.
Prodotti ancora pericolosi: lo studio di Altroconsumo un anno
Altroconsumo ha effettuato una seconda indagine sui prodotti acquistati da Temu (ingrosso di prodotti come quelli di fast fashion) per verificare se fossero conformi alle normative europee e nazionali. L’indagine ha riguardato 25 prodotti, tra cui giocattoli, cosmetici e dispositivi per la cura personale. I risultati sono però preoccupanti: molti articoli non rispettano le norme di sicurezza, presentano marcature CE contraffatte o assenti, mancano di etichettatura adeguata e possono rappresentare rischi significativi per i consumatori, in particolare per i bambini.
Nonostante le promesse di miglioramento da parte di Temu, i problemi di sicurezza persistono.
Lo studio divide i prodotti in diverse categorie, le macro a cui fa riferimento sono:
- prodotti per l’infanzia;
- cosmetici;
- caschi.
Prodotti per l’infanzia, l’incubo della sicurezza: quasi tutto non conforme
Dallo studio emerge che i giocattoli sono tra i peggiori in fatto di sicurezza. Numerosi di questi infatti mancano delle istruzioni di sicurezza necessarie. Per esempio un puzzle descritto come adatto ai bambini piccoli non riporta il rischio di soffocamento legato ai pezzi.
Inoltre diversi giocattoli presentano marcature CE contraffatte o assenti. Tra questi, una penna a sfera che dà la scossa e un set di trucchi giocattolo.
A questo si aggiungono imitazioni di alimenti, come candele che ricordano fragole e biscotti, che non rispettano la direttiva sui prodotti che imitano gli alimenti e rappresentano un rischio per i bambini.
La categoria dei prodotti per i neonati è sulla stessa linea. Per esempio le catene porta-ciuccio e i prodotti segnalati come “massaggiagengive in silicone” che non sono conformi, con piccoli pezzi che possono staccarsi e rappresentare un rischio di soffocamento.
Inoltre alcuni massaggiagengive emettono odori forti e potenzialmente pericolosi che sollevano preoccupazioni sulla presenza di sostanze chimiche nocive, anche se mancano studi in merito. Infine i cappellini, di cui uno in particolare è risultato non conforme alla Direttiva Sicurezza Giocattoli e alla normativa tecnica EN14682 per la composizione tessile non chiaramente indicata e una fibbia che può essere facilmente staccata.
Cosmetici e cura della persona: mancano indicazioni di base
La lista prosegue con i cosmetici a cui mancano però dati fondamentali. Per esempio per molti cosmetici manca una lista degli ingredienti (Inci), che è invece obbligatoria.
Inoltre alcuni prodotti, come maschere in bambù e salviette per l’igiene orale, presentano istruzioni solo in cinese o inglese, non conformi alle normative UE. Anche le maschere per il viso, come quelle in carbone di bambù, potrebbero essere rischiose. Sono confezionate singolarmente e sono simili a caramelle e potrebbero per questo essere ingerite erroneamente dai bambini, causando ostruzione delle vie respiratorie.
Infine viene segnalata la cipria “Oil free”, che contiene un olio minerale non dichiarato e un gel glitter privo di istruzioni adeguate presenta rischi di soffocamento. Per quanto riguarda i prodotti per la cura della persona non è ancora finita, vanno infatti segnalati kit per extension ciglia e un eyelash curler che mancano delle marcature di conformità e delle istruzioni di sicurezza.
Chi acquista un casco su Temu dovrebbe saperlo: l’avvertenza
Qualcosa su cui non scherzare affatto sono i prodotti per la sicurezza personale, in questo caso caschi da moto e da bicicletta. Questi risultano non conformi alle normative UE, privi di omologazione e con istruzioni mancanti.Quelli presi in esame sono un casco da moto “retro in stile giapponese” e un casco modulare/integrale, entrambi non riportano l’omologazione Ue, ma solo quella Usa, ovvero non conforme alle normative europee di sicurezza.
Solo un casco da bici è risultato conforme alle normative Ce-EN1078, perché completo di istruzioni in italiano.
Temu e la sicurezza Ue: un conflitto ancora in corso
L’indagine di Altroconsumo ha rivelato che molti prodotti venduti su Temu non rispettano le normative Ue. Tra i problemi più comuni si evidenziando gravi rischi per la sicurezza dei consumatori, in particolare per i bambini.
L’Ue però non è rimasta immobile e, mentre lavora per introdurre nuovi dazi doganali sui prodotti acquistati da piattaforme come Temu e Shein, l’obiettivo si allarga alla sicurezza, anche dei siti. Appare infatti necessario proteggere i consumatori europei da articoli pericolosi e garantire una concorrenza leale con i produttori interni (come i brand sostenibili) che rispettano invece gli standard di sicurezza.
I dazi potrebbero infatti ridurre la convenienza dei prodotti a basso costo, spingendo le piattaforme a migliorare la conformità alle normative europee e quindi ad aumentare i costi.
L’intervento delle istituzioni europee appare quindi essenziale per contrastare l’afflusso di prodotti non sicuri, incentivando piattaforme come Temu a rispettare rigorosamente le normative e tutelare i consumatori. Altroconsumo ha dichiarato che continuerà a monitorare la situazione e a sollecitare interventi per garantire che i prodotti venduti online rispettino gli standard di sicurezza e qualità richiesti.
Il commento di Temu
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione attribuibile ad un portavoce di Temu:
“La sicurezza dei clienti è la nostra massima priorità. Su segnalazione di Altroconsumo, abbiamo immediatamente rivisto e rimosso le inserzioni attive in questione. Accogliamo con piacere i commenti e continueremo a collaborare con le parti interessate per garantire la sicurezza dei prodotti venduti tramite Temu.”
La posizione di Shein
Riceviamo e pubblichiamo anche il commento di Shein: “Sosteniamo pienamente le riforme che vanno a vantaggio dei consumatori europei e che assicurano una concorrenza trasparente in condizioni di parità. Il nostro modello di business on-demand riduce l’inefficienza, diminuisce lo spreco di materiale e ci permette di garantire un risparmio ai nostri clienti. Sono questi vantaggi di costo, non i contributi de minimis, il motivo per cui i consumatori continuano a scegliere SHEIN”.