Stop alle monete in Regno Unito, la Zecca non conierà più i penny

Il Regno Unito impone lo stop alla produzione di nuove monete per l'uso, sempre più massivo, dei pagamenti elettronici: la Zecca non conierà più penny.

Pubblicato: 29 Luglio 2024 21:56

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

In Regno Unito i pagamenti digitali vengono, anno dopo anno, sempre più utilizzati dai sudditi di Re Carlo oggi e della Regina Elisabetta ieri, tanto che i funzionari del Tesoro avrebbero ordinato alla Zecca nazionale, la Royal Mint, di non coniare nuove monete per la circolazione generale. Tale operazione interesserebbe soprattutto le cosiddette monetine, quelle di minor valore, i penny. Si tratterebbe di una decisione che, se confermata, potrebbe rappresentare una svolta decisiva verso il tanto discusso abbandono dei soldi contanti in favore dei pagamenti digitali.

Regno Unito, stop alle monete

Così come riferito dall’Evening Standard, la Royal Mint, la Zecca inglese come detto, prevedrebbe di non ordinare nuove monete da 1 e 2 pence nei prossimi anni dopo l’ordine ricevuto dai funzionari del Tesoro britannico. A spingere verso questa decisione radicale ci sarebbe soprattutto la crescente percentuale di cittadini che, in Regno Unito, effettuano i pagamenti avvalendosi, quasi esclusivamente, di strumenti digitali.

I dati lo confermano: ogni anno la fetta di coloro che pagano i loro acquisti utilizzando carte digitali o simili aumenta del 2 per cento. Il volume delle transazioni cash è invece sceso al 12 per cento totale nel 2023 e si prospetta che nel 2024 tale percentuale possa scendere sotto il 10 per cento. Un gruppo troppo ristretto per provvedere a stampare nuova moneta, specie se questa è di piccolo taglio come nel caso dei penny.

I precedenti storici del Regno Unito

In Regno Unito sia il sistema di pagamento che le valute utilizzate sono, da sempre, contraddistinte da grandi particolarità. In passato, ad esempio, i sudditi del reame adottavano il sistema monetario imperiale che era basato sulle frazioni. Questo prevedeva che la moneta di maggior valore fosse la mezza corona, otto delle quali formavano una sterlina. E ancora, lo scellino, dagli inglesi chiamato anche Bob, aveva un valore di un ventesimo di sterlina, cioè 12 penny. Può sembrare un sistema antichissimo, ma in realtà il passaggio alla decimalizzazione nel Regno Unito c’è stato solo il 15 febbraio 1971, con i penny che sono diventati dei normali centesimi, così come avviene in tutto il mondo.

Un altro passaggio molto importante per le monete in Regno Unito c’è stato poi nel 1984, quando è stato eliminato il mezzo penny. Poi l’arrivo dell’Euro, evitato fin da subito dagli inglesi e rispedito definitivamente al mittente con quella voglia di autonomia chiamata Brexit. Un messaggio chiaro che il Regno Unito ha voluto mandare al mondo: la monarchia e la sterlina sono intoccabili per i sudditi di Sua Maestà.

Il limite all’eliminazione del contante

La scelta dei funzionari del Tesoro del Regno Unito di non far stampare più alla Zecca nazionale monete da 1 e 2 pence porterebbe alla denominazione dei pagamenti in contanti in multipli di 5 centesimi. Si tratta, come detto, di un passaggio importante verso l’abbandono completo del contante, operazione questa che sconta ancora però alcuni limiti e impedimenti. Una cashless society totale, infatti, andrebbe a compromettere le fasce più deboli e anziane, solitamente meno avvezze alle novità tecnologiche. Proprio questo elemento spingerebbe tali categorie di persone a rimanere fortemente legate ai contanti.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963