L’Italia chiude il quarto trimestre del 2024 con una lieve crescita del Prodotto Interno Lordo (Pil), che segna un +0,1% rispetto al trimestre precedente e un +0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. A rendere noti i dati è stato l’Istat, che ha pubblicato il 5 marzo 2025 il report dei Conti economici trimestrali – IV trimestre 2024.
Sebbene la crescita congiunturale fosse inizialmente stata valutata nulla a gennaio 2025, i dati finali hanno mostrato una piccola espansione, che dimostra come l’economia italiana stia continuando a muoversi, seppur a ritmi contenuti.
I dati Istat aggiornati sul Pil italiano
Questo aumento del Pil è dovuto principalmente ai segnali positivi provenienti dalla domanda interna, in particolare dai consumi e dagli investimenti, che hanno avuto un impatto significativo sulla crescita economica. Nel dettaglio, i consumi finali nazionali sono cresciuti dello 0,2%, mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato un più robusto +1,6%.
Una crescita continua è stata rilevata anche per le spese relative a impianti, macchinari e armamenti (+3,2%), con una particolare spinta proveniente dai fabbricati non residenziali e dalle altre opere, che sono aumentate del 4,1%.
A livello settoriale, l’industria ha avuto una performance positiva, con una crescita dello 0,9%, mentre il settore agricolo ha visto una contrazione dello 0,7% e il comparto dei servizi ha registrato una lieve diminuzione dello 0,1%. Nonostante questi andamenti contrastanti, la domanda interna, esclusi gli effetti delle scorte, ha contribuito per ben 0,5 punti percentuali alla crescita del Pil, con un forte contributo da parte degli investimenti.
Le esportazioni di beni e servizi, invece, hanno avuto un andamento negativo, con una contrazione dello 0,2%, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,4%. Tuttavia, il contributo positivo della domanda estera netta (+0,1%) ha compensato parzialmente queste riduzioni.
Come sta andando l’Italia
Rispetto ai principali partner internazionali, l’Italia non si discosta troppo dalle performance globali. Infatti, mentre negli Stati Uniti il Pil è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, in Germania e Francia si è registrata una leggera contrazione dello 0,2% e dello 0,1%, rispettivamente. Nell’area dell’euro, la crescita congiunturale si è attestata anch’essa su un modesto +0,1%, ma con un tasso di crescita tendenziale positivo (+0,9%).
Prospettive per il 2025
Un altro aspetto importante che emerge dal report Istat è la rivalutazione della crescita acquisita per il 2025, che si attesta su un modesto +0,1%. Questo dato, che inizialmente era stato stimato pari a zero, segna un piccolo miglioramento delle previsioni per l’anno prossimo.
Il 2025 si presenta con un quadro di crescita contenuta ma stabile. Gli investimenti rimangono un motore cruciale per l’economia, soprattutto in un periodo in cui la spesa delle famiglie sta dimostrando una certa resistenza. Tuttavia, gli effetti di un’inflazione moderata e la ripresa degli acquisti di beni durevoli e servizi potrebbero stimolare un ulteriore slancio economico, anche se la domanda estera rimane debole, come evidenziato dalla contrazione delle esportazioni.
Cosa dobbiamo aspettarci quindi? Nel complesso, pur con segnali positivi, l’economia italiana appare ancorata a un ritmo di crescita moderato, che dipenderà in gran parte dalla capacità di stimolare ulteriori investimenti e consumi in un contesto internazionale che, sebbene favorevole, non garantisce una spinta vigorosa. La sfida per il 2025 sarà dunque quella di consolidare e rafforzare questi impulsi, affinché la crescita diventi sostenibile nel medio periodo.