Via libera alla Legge sulla Partecipazione dei lavoratori, arriva l’ok della Camera

La legge sulla partecipazione dei lavoratori passa alla Camera tra esultanze e scontri. La Cisl celebra, la Cgil grida al sabotaggio. Il Senato deciderà il destino della riforma

Pubblicato: 26 Febbraio 2025 21:31

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’approvazione della Legge sulla Partecipazione dei lavoratori ha trasformato il Parlamento in un ring politico. Da un lato, la Cisl esulta per una svolta epocale, dall’altro la Cgil alza le barricate, denunciando un sabotaggio della contrattazione collettiva.

Nel teatrino politico, il governo difende la legge a spada tratta, M5s e Avs la bollano come un compromesso al ribasso, mentre il Pd si barcamena nell’astensione dopo aver ottenuto qualche ritocco sulla rappresentanza sindacale.

Dopo il via libera della Camera, la legge approderà in Senato per il voto finale. Lo scontro politico e sindacale resta acceso e il percorso legislativo potrebbe riservare nuovi colpi di scena.

L’approvazione della Legge sula Partecipazione

La Camera ha dato il via libera alla Legge sulla Partecipazione dei lavoratori, una creatura targata Cisl che, tra consensi e veleni, ha attraversato l’Aula con 163 voti favorevoli, 40 contrari e 57 astensioni. Una proposta che ha raccolto oltre 400 mila firme e si è trasformata in un campo di battaglia politico.

La Cisl, raggiante, esulta e parla di svolta epocale. “Rappresenta una grande opportunità per tutti”, ha dichiarato la segretaria generale Daniela Fumarola, celebrando quella che per il sindacato è una vittoria storica. Non tutti, però, brindano alla nuova normativa.

Il contenuto della legge: principi e applicazione

La Legge sulla Partecipazione dei Lavoratori punta a dare ai dipendenti un ruolo più attivo nella gestione delle imprese, ma senza obblighi stringenti per i datori di lavoro. La normativa si ispira all’articolo 46 della Costituzione e si fonda su quattro pilastri:

Una spaccatura anche tra i partiti

L’Aula si è trasformata in un’arena con le forze politiche schierate su fronti opposti. La maggioranza ha tenuto il punto, mentre tra le opposizioni si è consumato l’ennesimo scontro. Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno bocciato la legge, accusando il governo di averla ridotta all’osso, passando da 22 a 15 articoli e svuotando di senso il principio della partecipazione dei lavoratori.

Il Partito Democratico ha preferito restare in bilico, astenendosi dopo aver ottenuto la rimozione di una norma che, a detta di Maria Cecilia Guerra, avrebbe spalancato la porta ai “sindacati pirata”.

Italia Viva, invece, si è accodata al fronte favorevole, vedendo nella norma un primo tassello per costruire un nuovo modello di partecipazione. Anche Noi Moderati ha accolto con entusiasmo il voto della Camera.

Le critiche della Cgil e le divisioni sindacali

Sul fronte opposto, la Cgil bolla la legge come una mina piazzata sotto la contrattazione collettiva, trasformando i lavoratori in comparse nelle decisioni aziendali. Anche Uil e Ugl scuotono la testa: le modifiche avrebbero annacquato il testo fino a renderlo una dichiarazione d’intenti priva di mordente.

Maurizio Landini attacca senza giri di parole: la legge è un regalo alle imprese, che decidono in autonomia se e come coinvolgere i lavoratori, azzerando il senso stesso dell’articolo 46 della Costituzione.

Il segretario Cgil punta il dito contro gli statuti aziendali che, a loro piacimento, potranno gestire la presenza dei lavoratori nei consigli di amministrazione e distribuire utili in modo arbitrario, sostituendo i premi di risultato. Una manovra che, secondo lui, scollega il salario dalla produttività e marginalizza il ruolo sindacale.

Stessa musica per le commissioni paritetiche: secondo Landini, le imprese avranno il coltello dalla parte del manico, potendo decidere quando e se convocarle. Uno scenario che, a suo dire, fa tornare indietro le relazioni industriali di decenni.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963