Tutti i tipi di Titoli di Stato e come investire

I Titoli di Stato sono un prodotto di investimento molto apprezzato dati risparmiatori. Rientrano nel novero delle obbligazioni. Sono dei veri e propri titoli finanziari

Pubblicato: 9 Settembre 2020 13:11Aggiornato: 7 marzo 2024 16:21

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

I Titoli di Stato rientrano nel novero delle obbligazioni, ovvero titoli finanziari che possono essere emessi da enti privati o pubblici, al fine di raccogliere finanziamenti per la propria attività e a fronte della restituzione al sottoscrittore del capitale investito e di un interesse. In particolare, i Titoli di Stato sono titoli obbligazionari emessi periodicamente dagli Stati sovrani (e precisamente in Italia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) allo scopo di finanziare il debito pubblico e le attività proprie dello Stato.

Rispetto ad altri titoli obbligazionari i Titoli di Stato rappresentano un investimento tendenzialmente più sicuro, poiché è difficile, sebbene non impossibile, che uno Stato fallisca. Pertanto si può considerare sostanzialmente sicuro il rimborso del capitale investito alla loro scadenza, mentre il margine di rischio riguarda unicamente le cedole quando queste sono a tasso variabile. I Titoli di Stato possono essere acquistati al momento stesso della loro emissione, cioè durante la cosiddetta asta di emissione, oppure sul mercato secondario, dove i titoli stessi vengono poi scambiati. In entrambi i casi è comunque necessario avvalersi della mediazione del proprio istituto bancario o di un altro intermediario finanziario abilitato. Al giorno d’oggi i Titoli di Stato sono tutti dematerializzati, cioè iscrizioni contabili ormai prive di supporto cartaceo.

Titoli di Stato: rendimento e quotazione

Il rendimento di un Titolo di Stato si determina sulla base di tre parametri, che sono rispettivamente il capitale investito, il reddito generato e la durata dell’investimento. Tale rendimento può essere valutato ex ante, cioè attraverso una stima probabilistica, oppure ex post, ovvero nel momento in cui il reddito generato dall’operazione finanziaria è divenuto certo. Quando il titolo è privo di cedola (titolo Zero Coupon) oppure le cedole sono a interesse fisso, rendimento ex ante e rendimento ex post coincidono, mentre negli altri casi è necessario affidarsi a delle stime aleatorie. Si può pertanto riassumere affermando che gli elementi certi del rendimento, qualora si tenga il titolo fino alla scadenza, sono:

mentre gli elementi incerti sono:

Qualora si decidesse di non tenere il titolo fino alla scadenza, ma di rivenderlo sul mercato secondario è necessario allora considerare ulteriori rischi oltre a quello di mercato. In questo caso, infatti, il prezzo di vendita sarebbe determinato dalla quotazione del titolo nel momento della sua vendita.

Titoli di Stato: le tipologie

Esistono diversi tipi di Titoli di Stato, che si differenziano tra loro per alcune variabili quali la durata dell’investimento, le modalità di indicizzazione e la possibilità di essere  indicizzati all’inflazione:

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