Quanto incassa lo Stato dalle tasse: +6,5% nei primi 8 mesi del 2024

Entrate tributarie dello Stato in crescita: imposte dirette e indirette trainano un aumento significativo nei primi tre mesi del 2024, con incrementi record per le attività di accertamento

Pubblicato: 10 Ottobre 2024 11:42

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Nei primi otto mesi del 2024, le entrate tributarie dello Stato italiano hanno registrato un significativo aumento del 6,5%, portando a un incasso totale di 380.340 milioni di euro, con un incremento di 23.341 milioni rispetto allo stesso periodo del 2023.

Secondo i dati del bollettino mensile del Ministero dell’Economia, pubblicati a ottobre 2024 e riferiti al periodo gennaio-agosto 2024, questo risultato è attribuibile a un aumento delle imposte dirette (+8,3%) e delle imposte indirette (+4,2%), che evidenziano un contesto economico in ripresa.

Quanto incassa lo Stato dalle imposte

L’analisi dei dati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze mostra che le entrate tributarie hanno avuto un andamento positivo sia per le imposte dirette che per quelle indirette. Se consideriamo infatti i 380.340 milioni di euro in entrate tributarie incassati in totale nei primi otto mesi dell’anno, lo Stato italiano ha guadagnato mediamente circa 1,55 miliardi di euro al giorno in tasse nel periodo gennaio-agosto 2024.

Le imposte dirette, in particolare, hanno registrato un aumento di 16.906 milioni di euro, principalmente grazie all’Irpef e all’imposta sostitutiva sui redditi. Le imposte indirette, invece, hanno contribuito con un incremento di 6.435 milioni di euro.

Sempre nell’ambito delle imposte dirette, balzo in avanti per l’imposta sostitutiva sui redditi e per le ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, che registra un aumento pari a 6.064 milioni di euro (+86,3%). L’incremento deriva, in particolare, dall’aumento dei versamenti a saldo, effettuati a febbraio e relativi allo scorso anno, delle ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito (+3.207 milioni di euro, +296,4%). L’andamento del gettito, spiega il Df, è legato alla dinamica dei tassi di interesse “passivi” applicati dalle banche, in rialzo nei primi mesi del 2024.

Significativo anche il risultato positivo registrato dall’Ires, il cui gettito è aumentato del 9,7% per un ammontare pari a +2.692 milioni di euro.

Quanto incassa lo stato dall’Irpef

In particolare, nel periodo gennaio-agosto 2024, il gettito delle imposte dirette è salito del 8,3%, grazie a un incremento significativo dell’Irpef, che ha guadagnato 10.786 milioni di euro (+7,4%). Questo aumento è sostenuto dall’incremento del numero di occupati e dalle retribuzioni medie più elevate, che si riflettono nelle ritenute sui redditi da lavoro.

La pubblicazione Istat “Occupati e disoccupati” evidenzia, infatti, che gli occupati in Italia ad agosto 2024 sono stati maggiori di quelli dell’agosto del 2023 del 2,1%. Inoltre, dal report “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali”, sempre dell’Istat, emerge che nello scorso mese di giugno, ultimo dato disponibile, la retribuzione per dipendente privato è cresciuta del 4,2% annuo, mentre quella per dipendente della Pubblica amministrazione dell’1,6%.

Quanto incassa lo Stato di Iva

Anche le imposte indirette hanno mostrato un incremento del 4,2%, guidato dall’Iva, il cui gettito è aumentato di 4.730 milioni di euro (+4,4%). Gli scambi interni hanno contribuito in modo significativo, mentre l’Iva sulle importazioni ha registrato una contrazione del 5,2%. Gli altri tributi, come l’imposta di bollo e l’accisa sui prodotti energetici, hanno anch’essi mostrato segni di crescita.

Più nello specifico, precisa la Nota tecnica, l’andamento settoriale del gettito dell’Iva sugli scambi interni aumenta del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’analisi settoriale depura il gettito dell’imposta sul valore aggiunto da quello derivante dallo split payment che rappresenta una componente indistinta dell’Iva sugli scambi interni e, quindi, non è imputabile ai singoli settori di attività economica. L’analisi mostra, inoltre, risultati positivi per i servizi privati (+6,6%) e l’industria (+5,0%), in lieve contrazione, invece, il commercio (-0,8%).

Il report evidenzia infine che la scomposizione dell’Iva sugli scambi interni per natura giuridica mostra che il 76,0% del gettito è versato dalle società di capitale e di questo il 40,3% è versato dalle società a responsabilità limitata. Le persone fisiche versano invece l’8,6% e le società di persone il 6,4%.

Aumentano le attività di accertamento

Un dato interessante emerso dal bollettino del Mef è rappresentato dall’incremento del gettito derivante dalle attività di accertamento e controllo, che ha registrato un aumento del 31,4%, corrispondente a 2.295 milioni di euro in più. Questo fenomeno non solo segna un significativo balzo in avanti nelle entrate, ma riflette anche un’efficace strategia di monitoraggio adottata dalle autorità fiscali italiane.

Il potenziamento delle attività di accertamento indica un impegno costante nel contrasto all’evasione fiscale e alla frode. Le autorità competenti hanno intensificato le ispezioni e i controlli sui contribuenti, utilizzando strumenti tecnologici avanzati e analisi dei dati per identificare comportamenti sospetti e garantire una maggiore trasparenza nelle dichiarazioni fiscali.

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