Gas senza freni, ecco il piano risparmi del Governo

Al momento non sono previsti drastici razionamenti né imposizioni sui consumi domestici

Pubblicato: 25 Agosto 2022 08:03

QuiFinanza

Redazione

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Governo a lavoro sul piano di risparmi energetici mentre, nella giornata di ieri, il prezzo del gas sfonda quota 300 euro.

Gas senza freni, il piano del Governo

Il piano avrà un’intensità crescente legata alla quantità di gas che potrebbe venire a mancare ma – almeno al momento – non sono previsti drastici razionamenti nè imposizioni sui consumi domestici. Ai cittadini sarà però suggerito, attraverso una diffusa campagna pubblicitaria, che partirà a settembre, di fare attenzione ai consumi. Al momento l’inverno sembra messo al riparo. Le importazioni dalla Russia valevano circa il 40% del fabbisogno: ora circa la metà. La buona notizia è che gli stoccaggi proseguono a buon ritmo superando la soglia dell’80%.

Stoccaggi a che punto siamo?

Secondo quanto si apprende da fonti tecniche si è superata questa quota anche se la piattaforma europea, che certifica il dato con un paio di giorni di ritardo, segnava ieri mattina (mercoledì) in 154,6 TWh la quantità di gas iniettata, pari al 79,92% della capacità complessiva. In Europa sono stati immagazzinati 854,56 TWh con un indice medio di riempimento del 77,74%.

Germania in testa per gas immagazzinato con 196,82 TWh, un indice di riempimento dell’80,65% e una media giornaliera di stoccaggi pari allo 0,51%. Seguono l’Italia a ridosso dei 155 TWh, calcolati in base a una media di riempimento giornaliera pari allo 0,21%, e la Francia, che dispone di scorte per 118,2 TWh di metano, un indice di riempimento che sfiora il 90% all’89,81% e una media giornaliera di riempimento pari allo 0,3%. Il più alto indice di stoccaggio si registra in Polonia, con il 99,57% per 36,25 TWh di scorte.

Subito dopo la Danimarca con il 93,55% di scorte nei magazzini per un totale di 8,63 TWh. Sopra all’80%, anche Belgio (84,92% a 7,38 TWh) e Repubblica Ceca (81,54% a 35,69 TWh).

Fuori dall’Ue, immagazzinando 10,48 TWh di gas naturale, il Regno Unito ha completato le scorte (100%).

“Subito ristori ad aziende”

“Un intervento d’urgenza. Con un ristoro per le aziende, soprattutto quelle legate alla trasformazione del pomodoro che hanno solo due mesi per raccoglierlo e trasformarlo e ora rischiano di essere spazzate via dai rincari. Sarebbe indispensabile per consentire loro di traguardare questa fase. Chiediamo un provvedimento transitorio per contenere un aumento dell‘inflazione scatenato da questioni geopolitiche e che rischia di essere trasmesso ai consumatori”.

A chiederlo è Francesco Mutti, amministratore delegato dell’omonima azienda al Corriere della Sera. “Se prima dei rincari incidevano appena sotto il 2% di quelli totali, nel 2021 sono saliti al 5%, ora sono attorno al 20%. Il problema e’ che si concentrano tutti in pochi mesi. E che ora rischiano di essere trasmessi ai consumatori alla vigilia di un possibile rallentamento degli acquisti”, avverte.

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