Gas, Aie insiste: “Vero incubo sarà inverno 2023-2024”

Rapporto dell'Agenzia internazionale per l'Energia: "In estate si rischia fino a -30 miliardi di metri cubi di stoccaggio, serve azione urgente dei governi per ridurre il consumo".

Pubblicato: 3 Novembre 2022 15:50

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Redazione

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Se n’era già parlato nelle scorse settimane, allorché diversi addetti ai lavori avevano lanciato l’allarme: il vero problema sulle scorte di gas non riguarda tanto l’inverno alle porte, quanto piuttosto il prossimo, quello del 2023-2024. Perché per quest’anno gli stoccaggi hanno goduto ancora delle forniture russe rimaste regolari per gran parte dell’anno, mentre l’anno prossimo sarà difficile garantire gli stoccaggi necessari già dall’estate.

L’allarme dell’Aie

Durante l’estate prossima, il periodo chiave per il rifornimento dei siti di stoccaggio, l’Europa potrebbe registrare una carenza di ben 30 miliardi di metri cubi. E’ quanto stima l’Aie, l’Agenzia internazionale per l’Energia in un rapporto pubblicato oggi sottolineando la necessità “di un’azione urgente da parte dei governi per ridurre il consumo di gas durante la crisi energetica globale”.

L’Aie nel rapporto evidenzia che i siti di stoccaggio di gas nell’Unione europea sono ora pieni al 95%, a un livello superiore del 5% rispetto al livello medio di riempimento degli ultimi 5 anni. Ma il rapporto avverte “che il cuscinetto fornito dagli attuali livelli di stoccaggio, così come i recenti prezzi del gas più bassi e le temperature insolitamente miti, non dovrebbero portare a conclusioni eccessivamente ottimistiche sul futuro”. Il processo di riempimento dei siti di stoccaggio del gas dell’Ue quest’anno, infatti, sottolinea l’Aie “ha beneficiato di fattori chiave che potrebbero non ripetersi nel 2023. Questi includono le forniture di gas russo che, sebbene siano state drasticamente tagliate durante il 2022, sono state vicine ai livelli ‘normali’ per gran parte della prima metà dell’anno”.

Numeri

La fornitura totale di gas dalla Russia all’Ue attraverso i gasdotti nel 2022 ammonterà probabilmente a circa 60 miliardi di metri cubi, ma, sottolinea l’Aie, “è altamente improbabile che la Russia consegni altri 60 miliardi di metri cubi di gas da gasdotto nel 2023 e le consegne russe in Europa potrebbero fermarsi completamente”. Inoltre, osserva l’Aie, “le minori importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) della Cina nei primi dieci mesi di quest’anno sono state un fattore chiave per una maggiore disponibilità di Gnl in Europa per compensare il calo delle forniture di gas dalla Russia.

Se le importazioni cinesi di Gnl torneranno l’anno prossimo ai livelli del 2021, rappresenterebbero oltre l’85% dell’aumento previsto dell’offerta globale di Gnl. E l’offerta globale di Gnl dovrebbe aumentare di soli 20 miliardi di metri cubi nel 2023, con circa un terzo della crescita proveniente dagli Stati Uniti. L’aumento previsto dell’offerta globale di Gnl per il prossimo anno è circa la metà dell’aumento medio durante il periodo 2016-2019 ed è molto inferiore al probabile calo delle consegne di gasdotti russi all’Ue il prossimo anno”.

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