Salvataggio Eurovita, associazioni chiedono risposte a tutela risparmiatori

Il 26 settembre l'incontro con Ivass per aggiornamenti sulla delicata situazione: ancora troppi i nodi da sciogliere

Pubblicato: 23 Settembre 2023 10:00

QuiFinanza

Redazione

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È fissato per il 26 settembre l‘incontro tra Ivass e associazioni dei consumatori per aggiornarli sulla delicata situazione Eurovita. Circa 400 mila gli assicurati in attesa di risposte. Se, infatti, il piano base è già stato definito restano da sciogliere alcuni nodi. E proprio in vista dell’incontro, le associazioni chiedono chiarezza. Le ultime notizie sul caso Eurovita, infatti, rialimentano dubbi e timori sul destino delle polizze sottoscritte dai 400mila clienti, sempre più in apprensione per i propri risparmi.

Salvataggio Eurovita, troppi nodi

“Stanno emergendo e tornando alla luce una serie di situazioni che devono essere chiarite al più presto – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e confidiamo che ciò avvenga nel prossimo incontro con Ivass. Ci riferiamo, ad esempio, alle notizie sulla perdita shock da 1,5 miliardi registrata da Eurovita nel 2022, alla corsa contro il tempo per firmare gli accordi vincolanti legati al salvataggio della società, alla modalità con cui le cinque principali assicurazioni italiane parteciperanno a Cronos Vita. Il tutto senza dimenticare il termine del blocco dei riscatti fissato per il 31 ottobre, tra poco di più di un mese. I risparmiatori sono preoccupati e lo comprendiamo”.

Codici: conti in rosso e assetto societario da definire

Sono diverse le notizie circolate nelle ultime ore su Eurovita. La prima – si legge nella nota – riguarda le relazioni contabili 2022 di Eurovita predisposte dal Commissario Straordinario Sandro Panizza, che presentano una perdita di circa 1,5 miliardi. Un dato che ha fatto subito scattare l’allarme. Il bilancio sarebbe stato redatto senza considerare il principio della continuità aziendale. Questo significa che i titoli sono stati considerati come se dovessero essere venduti oggi e non in futuro, sfruttando un momento economico più favorevole. Resta il rosso imponente che agita, e non poco, i risparmiatori. Altro nodo da sciogliere è la liquidità che le compagnie dovranno versare nella nuova società per far fronte agli impegni assunti con gli assicurati. Gli accordi vincolanti tra i soggetti coinvolti nel piano di salvataggio fino a pochi giorni fa non risultavano ancora firmati. Non solo. Uno degli azionisti avrebbe dato la disponibilità a partecipare a Cronos Vita fino ad un massimo del 10% delle azioni, il che significherebbe per gli altri azionisti dividersi la quota eccedente il 10%, arrivando al 22,5% del capitale. Questo perché il tentativo di coinvolgere nel piano di salvataggio altre compagnie assicurative finora non avrebbe dato i risultati sperati. Come detto, segnali non proprio rassicuranti.

 “Vogliamo risposte per i risparmiatori”

“La situazione è confusa ed in continua evoluzione – afferma Giacomelli –. Riceviamo ogni giorno segnalazioni dai clienti di Eurovita, preoccupati perché non sanno cosa ne sarà delle loro polizze, dei loro soldi e non ricevono nemmeno comunicazioni. Ci auguriamo che dopo l’incontro di martedì con Ivass il quadro della situazione sarà finalmente più chiaro. Lo diciamo da tempo e lo ripetiamo ora: bisogna tracciare un percorso ben definito informando i risparmiatori su quali saranno le prossime tappe, cosa succederà e quando, perché altrimenti si rischia di navigare a vista. I clienti devono essere informati ed aggiornati, a maggior ragione in un contesto così caotico”.

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