Immobiliare negativo in Borsa con occhi alle trimestrali. Banche centrali caute sui tassi

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Pubblicato: 16 Novembre 2024 09:00

QuiFinanza

Redazione

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Quella appena conclusa è stata una settimana negativa per il settore immobiliare in Borsa, sia in Italia che in Europa, guidata dai risultati societari. Intanto, le maggiori banche centrali – Fed e BCE – sembrano più caute per i prossimi tagli dei tassi. Giovedì sera il presidente della Fed, Jerome Powell, ha parlato di un’economia statunitense ancora molto solida a fronte di attese di un graduale calo dell’inflazione verso il 2% e soprattutto ha indicato che, sulla base di queste valutazioni, la Fed può permettersi di agire con calma nella fase di espansione monetaria. Nella stessa giornata sono stati pubblicati i verbali della riunione BCE di ottobre, dai quali è emerso che, in un primo momento, alcuni membri del Consiglio avrebbero preferito attendere dicembre per un nuovo taglio (in modo da avere più dati a disposizione), aderendo però poi alla proposta di allentamento avanzata dal capo-economista Lane (approvata alla fine unanimemente).

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -1,5% su base settimanale, peggiore dello -0,5% dello Stoxx Europe 600.

Una performance ben peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha perso il 6% su base settimanale, sotto-performando l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con un leggero rialzo.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Risanamento. Le peggiori performance, invece, sono quelle di Aedes (-7,5%) e IGD (-7%). Negative Abitare In (-4,3%), Gabetti (-3,4%), Next Re (-2,4%) e Brioschi (-1,2%).

Sono diversi gli spunti sul business arrivati dalle società quotate del settore questa settima. Sul fronte dei risultati, Gabetti Property Solutions (società quotata su Euronext Milan e full service provider immobiliare italiano) ha comunicato che i ricavi operativi al 30 settembre 2024 ammontano a 79,5 milioni di euro, in riduzione del 32% rispetto ad euro 117,2 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. A seguito delle maggiori svalutazioni dei crediti su Gabetti Lab e relativi all’attività di segnalazione dei lavori di riqualificazione per effetto della legge 67 del 23 maggio 2024 che ha bloccato la possibilità di sviluppare la maggior parte di tali interventi di riqualificazione, l’EBIT è stato pari a -4,2 milioni di euro, rispetto a 4,2 milioni del 30 settembre 2023.

Sempre guardando ai conti, Brioschi Sviluppo Immobiliare (operatore immobiliare quotato su Euronext Milan) ha chiuso i 9 mesi 2024 con un l margine operativo lordo consolidato positivo di 2,3 milioni di euro, in linea con i dati al 30 settembre 2023. Il risultato complessivo di pertinenza del Gruppo è negativo per 3,9 milioni di euro, rispetto a 2,3 milioni di euro al 30 settembre 2023.

Tra gli altri annunci, il CdA di Aedes Società Anonima Ligure per Imprese e Costruzioni per azioni (già Restart) ha convocato l’assemblea dei soci per ottenere una delega ad aumentare il capitale sociale per massimi 5 milioni di euro al fine di perseguire gli obiettivi del Piano Industriale 2024-2028. Più in particolare, la società intende accrescere in maniera significativa il GAV immobiliare del Gruppo perseguendo gli obiettivi del medesimo Piano e cogliendo, in maniera tempestiva, le migliori opportunità sul mercato immobiliare al fine di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario, incrementare il proprio patrimonio immobiliare e sostenere la creazione di valore a lungo temine per tutti i propri stakeholder.

I dati macroeconomici

Gli unici spunti sul fronte macroeconomico arrivano dalle domande di mutuo negli Stati Uniti, che nell’ultima settimana hanno registrato un incremento dello 0,5%, dopo il -10,8% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso dell’1,4%, mentre quello relativo alle nuove domande è risultato in aumento dell’1,9%. Lo ha reso noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono aumentati al 6,86% dal 6,81% precedente.

Gli studi di settore

Questa settimana sono usciti dati interessanti sull’industria dei servizi immobiliari in Europa (gestione, consulenza, progettazione, ecc.), che negli ultimi dieci anni è cresciuta più delle costruzioni: più 60 per cento, rispetto a più 55 per cento, secondo un rapporto di Scenari Immobiliari. In Italia lo sviluppo è più recente, ma sta recuperando in fretta, con un incremento del 45 per cento. Nel 2023 il fatturato dei servizi immobiliari ha toccato i 40 miliardi di euro con un incremento del 9,6 per cento sull’anno precedente. Ma il fatturato medio per dipendente è aumentato del 26,5 per cento a dimostrazione che ci sono ampi margini di crescita. In Italia, il peso di costruzioni e attività immobiliari rispetto al Pil è cresciuto ancora nel corso del 2023 raggiungendo e superando quota 19,5 per cento, allineato alla media continentale del 19,4, grazie a un aumento di dieci punti base del settore delle costruzioni e di cinquanta punti base del comparto delle attività immobiliari, consolidando il ruolo da co-protagonista svolto dal real estate all’interno dell’economia nazionale, insieme a industria e commercio. Costruzioni e attività immobiliari italiane, a partire dal 2015, hanno visto la loro quota aumentare di 2,5 punti percentuali, con un incremento superiore ai 3,5 punti percentuali tra il 2018 e il 2023.

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