Dal cognac all’auto, si punta al disgelo fra Occidente e Cina

Pechino ha deciso (per ora) di non imporre dazi sui produttori di cognac e non usare pratiche anti-dumping nonostante gli ampi margini ricavati dalle case europee

Pubblicato: 30 Agosto 2024 10:55

QuiFinanza

Redazione

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I segnali di disgelo delle relazioni fra Pechino e l’Occidente si vedono anche sui mercati finanziari, dove alcuni settori vocati all’export si sono infiammati di riflesso alla visita di una delegazione Usa in Cina ed alle dichiarazioni del ministro del commercio cinese sulla possibilità di evitare dazi sui produttori di brandy e (chissà) anche sulle auto importate dalla Ue.

Usa in visita esplorativa a Pechino

E’ di questi giorni la visita a Pechino del consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, che ha intrattenuti colloqui colloqui con le massime autorità cinesi, compreso il presidente Xi Jinping. Una visita diplomatica, apparentemente senza scopi commerciali, anche se il commercio resta il tema prioritario in un a fase di rallentamento come quella attuale.

Pechino ha più volte accusato Washington di usare la sicurezza nazionale e l’eccesso di capacità produttiva cinese come “pretesto” per adottare misure protezionistiche. Mentre Xi Jinping ha ribadito l’impegno di Pechino a favorire relazioni “stabili, sane e sostenibili” fra Cina e Stati Uniti ed ha auspicato che le due potenze possano “incontrarsi a metà strada”.

La Cina tenta la diplomazia

Sempre in questi giorni, il Ministero del Commercio cinese ha deciso di non imporre dazi sul cognac importato dall’unione europea, pur rilevando l’esistenza di pratiche di dumping messe in atto dai produttori di cognac europei, che vendono i loro prodotti in Cina con margini che vanno dal 30,6% al 39%.

Pechino, al momento, non imporrà misure anti-dumping provvisorie sul brandy importato dall’Ue, in risposta ai segnali di tregua offerti da Bruxelles, che ha deciso di rivedere al ribasso i dazi sulle auto elettriche cinesi e di non imporre dazi provvisori e retroattivi fino alla conclusione della sua indagine nel gennaio 2025.  Anche il presidente cinese Xi Jinping si era impegnato, durante una visita a Parigi a maggio, a non imporre dazi sulle auto europee fino alla conclusione dell’indagine.

Segnali di de-escalation fanno salire cognac e auto

Gli ultimi sviluppi non hanno mancato di aver riflessi positivi in Borsa sui settori più interessati all’export, in primi il cognac francese. Alla Borsa di Parigi, infatti, le azioni di Remy Cointreau sono balzate del 12% e Pernod Ricard ha guadagnato circa il 10%.

Bene anche il settore dell’auto in Germania. A Francoforte si sono registrate positive performance su BMW, Porsche e Damiler (Mercedes), che ancora oggi viaggiano in attivo sul mercato.

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