Le borse europee archiviano l’ultima seduta della settimana all’insegna della cautela, con la maggior parte dei listini che hanno chiuso intorno alla parità. La performance settimanale resta comunque positiva con guadagni superiori al 2% ad eccezione di Londra che chiude sostanzialmente ai livelli di una settimana fa.
Borse, settimana cauta
Settimana caratterizzata dai nuovi dazi annunciati dal presidente americano Trump che hanno raffreddato in parte le azioni degli investitori. È stata anche settimana di trimestrali: hanno presentato i conti negli Usa McDonalds, Coca-Cola e Cisco, mentre in Europa è stato il turno tra altri di Hermes, Nestlè, Unicredit, BP, Kering, Siemens, Unilever e Essilor. L’Ue ha annunciato poi la volontà di mobilitare 200 miliardi di euro di investimenti nell’AI, grazie al “più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile”. “Vogliamo che l’Europa sia uno dei continenti leader. E questo significa abbracciare uno stile di vita in cui l’AI è ovunque. Troppo spesso sento dire che l’Europa è in ritardo in questa corsa, mentre gli Stati Uniti e la Cina sono già in vantaggio. Non sono d’accordo“, ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen.
Lo scenario macroeconomico
La settimana si è aperta con i dati sull’inflazione che accelera negli Stati Uniti a gennaio, alimentando le ipotesi tra gli addetti ai lavori di uno slittamento del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, a dicembre e, dunque, non più a settembre come precedentemente prospettato.
Nel dettaglio, secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS), i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,5% su base mensile, dopo il +0,4% del mese precedente e superiore al +0,3% atteso dagli analisti. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 3%, in aumento rispetto al 2,9% del mese precedente e attesa dal consensus. In programma questa settimana anche l’audizione al Congresso del presidente della Fed, Jerome Powell. “L’economia è complessivamente forte e ha fatto progressi significativi verso i nostri obiettivi negli ultimi due anni. Le condizioni del mercato del lavoro si sono raffreddate rispetto al loro precedente stato surriscaldato e rimangono solide. L’inflazione si è avvicinata molto al nostro obiettivo a lungo termine del 2%, sebbene rimanga in qualche modo elevata. Siamo attenti ai rischi su entrambi i lati del nostro mandato”, ha spiegato Powell.
La performance settimanale delle borse
Uno sguardo alla performance settimanale evidenzia che il listino migliore è stato quello di Francoforte con un guadagno del 2,79%. Bene anche Milano, con l’indice FTSE MIB in vantaggio di poco più del 2%, nonostante l’opaca perfomance del comparto bancario ancora alle prese con il risiko di settore. Avanza anche Bruxelles che ha guardato oltre due punti e mezzo percentuali. In territorio positivo anche Parigi che guadagna poco più di 2 punti percentuali. Praticamente immobile invece Londra che chiude la settimana con un +0,06%. Guardando agli indici americani, invece, performance contrastata con il Dow Jones che affronta l’ultima giornata di contrattazione in lieve contrazione e il Nasdaq che invece viaggia verso un lieve rialzo.
I migliori e peggiori a Piazza Affari
Il migliore a Piazza Affari è Iveco che chiude la settimana con un poderoso +33,99% dopo la pubblicazione dei conti del 2024 – che hanno evidenziato ricavi pari a 15,29 miliardi di euro e un utile netto adjusted adi 569 milioni – e la notizia secondo la quale il CdA di Iveco Group sta valutando di separare, nel corso del 2025, il business Defence che comprende i marchi Idv e Astra e le relative attività, attraverso uno spin off. Protagonista della settimana anche Unicredit che ha battuto le stime e ha chiuso il 2024 con un utile netto contabile che ha raggiunto 9,7 miliardi, in rialzo del 2% anno su anno, e ricavi netti in crescita del 4% a 24,2 miliardi, trainati da commissioni pari a 8,1 miliardi (+8%). L’ad Andrea Orcel ha poi fatto sapere che non è escluso un rilancio dell’offerta per Banco Bpm. Infine, è stata anche la settimana di TIM il cui cda ha prima dato l’ok all’offerta del Mef e di Retelit che valorizza Sparkle 700 milioni di euro, e poi ha pubblicato i conti del 2024 annunciando che grazie alla generazione di cassa prevista dal nuovo piano strategico verrà ridotta ulteriormente la leva e verrà ripresa la remunerazione degli azionisti, mantenendo al contempo flessibilità finanziaria e una solida struttura del capitale.