Bitcoin, BCE ancora all’attacco: “Vale zero”, nonostante ETF

La "capitalizzazione di mercato" del Bitcoin in realtà "quantifica il danno sociale che si verificherà quando il castello di carte crollerà"

Pubblicato: 23 Febbraio 2024 09:37

QuiFinanza

Redazione

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Nuovo, pesante, affondo della BCE contro il Bitcoin, il più noto dei criptoasset. Un approfondimento sul blog dell’istituzione rileva che non ci sono dati sui fondamentali di mercato dello stesso, che non c’è un valore di riferimento in base al quale si possano fare previsioni. Che rischia di essere in una nuova bolla speculativa e che la recente risalita dei prezzi mostra più che altro “l’efficacia della lobby” che gli sta dietro.

Bitcoin, BCE ancora all’attacco

Non solo: il Bitcoin si presta a usi illeciti e a danni all’ambiente. In particolare, secondo le argomentazioni usate da due funzionari della divisione Infrastrutture di mercato e di pagamento della BCE, Ulrich Bindseil e Juergen Schaaf, in un articolo intitolato “L’approvazione dell’Etf sul Bitcoin-i nuovi vestiti nascosti dell’imperatore”, la “capitalizzazione di mercato” del Bitcoin in realtà “quantifica il danno sociale che si verificherà quando il castello di carte crollerà”. E in definitiva vale “zero”.

“Vale zero” , “castello di carta”

“Il Bitcoin non è riuscito a mantenere la promessa di essere una valuta decentralizzata digitale e ancora oggi difficilmente si può utilizzare per trasferimenti legali. L’ultima approvazione di un Etf – affermano gli autori – non cambia il fatto che il Bitcoin non è auspicabile come mezzo di pagamento o come investimento”. “È importante che le autorità proteggano la società da riciclaggio, dai Cyber crimini e altri reati, dalle perdite finanziarie per le persone meno preparate e da estesi danni ambientali”, aggiungono i due economisti della BCE.

Per i sostenitori del noto criptoasset, invece, l’approvazione lo scorso 10 gennaio da parte della Securities and Exchange Commission (l’equivalente Usa della Consob) di un Etf sul Bitcoin “conferma che è un investimento sicuro”.

Nonostante ETF

A gennaio, infatti, la Securities and Exchange Commission (SEC), l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari degli Stati Uniti, ha autorizzato la quotazione di un nuovo prodotto di investimento in Bitcoin, un Etf (Exchange-traded fund), un fondo indicizzato che consente agli investitori di trarre profitto dagli sviluppi del Bitcoin senza investire direttamente il proprio denaro nella valuta. L’annuncio segnala una netta inversione di rotta da parte della Sec che, per anni, ha opposto resistenza agli asset cripto ritenendoli troppo rischiosi e soggetti a frode e manipolazione del mercato.

È molto improbabile che la Bce acquisti mai Bitcoin”, aveva  commentato anche in quell’occasione Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce rispondendo, via X, a chi le chiede quando l’istituzione monetaria potrebbe acquistare il criptoasset.
“Il Bitcoin – ha aggiunto Schnabel in un altro messaggio sul social – è un asset speculativo che non ha nostri criteri per le riserve in valuta estera”. L’obiettivo della gestione delle riserve in valuta estera della Bce è, infatti, quello di disporre di liquidità, titoli e rendimenti.

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