Istat, sale fiducia consumatori e imprese ma “ancora incognite”

I commenti delle associazioni: progressivo recupero ma segnali criticità da PMI del commercio tradizionale e turismo

Pubblicato: 6 Febbraio 2024 14:32

QuiFinanza

Redazione

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Fiducia di consumatori e imprese in crescita a gennaio. L’ indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta da 95,8 a 96,4 e l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sale da 97,3 a 98,1. Lo comunica l’Istat precisando che la fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo al valore più elevato da aprile 2023, mentre la fiducia dei consumatori cresce, senza interruzioni, dallo scorso novembre e raggiunge la quota più alta da giugno 2023.

A gennaio sale fiducia consumatori e imprese

Per Confcommercio “il miglioramento del sentiment sia tra le famiglie sia tra gli imprenditori rappresenta un segnale positivo per l’inizio del 2024, anno che si configura non facile e pieno d’incognite. Il progressivo recupero della fiducia delle famiglie, alla terza variazione positiva consecutiva, evidenzia ancora attese favorevoli sul versante del mercato del lavoro.

I consumatori, poi, sembrano percepire in misura più significativa il rapido rientro delle tensioni inflazionistiche, con potenziale sostegno alla tenuta della spesa. La percezione di un possibile miglioramento della domanda nel breve periodo, è d’altra parte, alla base del recupero della fiducia delle imprese, fenomeno diffuso tra gli operatori economici dei diversi settori, salvo le importanti eccezioni della piccola distribuzione commerciale e del turismo.

Per Confesercenti il clima di fiducia “si consolida, ma non per tutti”. Anche a gennaio prosegue il trend generale di miglioramento dell’indice Istat, in crescita per il secondo mese per le famiglie e per il terzo per le imprese ma si legge nella nota – “non mancano, però, segnali di criticità da parte dei negozi della distribuzione tradizionale e del turismo, che archiviano il primo mese dell’anno con un netto deterioramento del clima di fiducia rispetto allo scorso dicembre.

La frenata “è netta soprattutto per il turismo, che dopo il balzo di circa 20 punti registrato in chiusura del 2023 registra a gennaio un calo di 8 punti, trainato da un peggioramento del giudizio sugli ordini: da questo punto di vista, potrebbe avere avuto un effetto la scarsità di neve nelle località montane. Forti criticità anche per il commercio tradizionale: a fronte di una crescita dell’indice della grande distribuzione di oltre 4 punti, i negozi di vicinato registrano una flessione di 2 punti, ad ulteriore conferma del clima di incertezza delle piccole e medie imprese del terziario in questa fase”.

Segnali criticità

Per questo, sottolinea Confesercenti “l’incontro, a breve, con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso riguardo la legge annuale sulle PMI, sarà l’occasione per confrontarci sulla condizione delle imprese, che rappresentano il nucleo del nostro sistema economico ma faticano sempre più, alle condizioni attuali, a reggere la concorrenza dei ‘colossi del web’ e della grande distribuzione commerciale. Serve un cambio di rotta per dissipare le incertezze del comparto ed avviare le piccole imprese lungo un percorso di rilancio e crescita duratura”.

Per il Codacons “alla base del maggior ottimismo delle famiglie c’è sicuramente la frenata dei prezzi al dettaglio, con l’inflazione che negli ultimi mesi ha registrato un sensibile rallentamento, ma soprattutto la discesa delle bollette di luce e gas, con le tariffe che appaiono in netto ribasso rispetto ai record degli ultimi due anni – spiega il Codacons – I dati Istat, tuttavia, attestano preoccupazioni da parte dei consumatori sul fronte della possibilità di risparmiare e sull’acquisto di beni durevoli nella fase attuale, a dimostrazione che sul clima personale e sulla propensione alla spesa regna ancora una grande cautela da parte delle famiglie.

Rialzo inatteso

L’Unione Nazionale Consumatori parla di ” rialzo inatteso. Finito l’effetto Natale e tredicesime di dicembre, era lecito attendersi un fisiologico calo della fiducia. Invece il dato è positivo. E’ vero, comunque, che non sono ancora pervenute agli italiani le bollette del gas di gennaio con i rincari dovuti al ripristino dell’Iva deciso dal Governo e che, quindi, questo contraccolpo potrà avere effetti solo nei prossimi mesi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il dato dell’aumento della fiducia dei consumatori.

“In ogni caso per ora migliorano tutte le componenti, anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia, anche se, quest’ultima, in modo molto lieve. Il valore, comunque, è ancora distante, 1,1 punti percentuali in meno, dal picco di giugno 2023 quando si era arrivati a 97,5″ conclude Dona.

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