Miele, marmellate, succhi: arriva la direttiva Ue per etichette più trasparenti

La revisione delle "breakfast directive" vuole aiutare i consumatori a prendere decisioni informate e portare sulle tavole dei cittadini europei prodotti agroalimentari più sani

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulle norme aggiornate sulla composizione, la denominazione, l’etichettatura e la presentazione di alcuni prodotti alimentari per la prima colazione.
La revisione delle norme di commercializzazione dell’UE per alcune direttive sulla colazione è stata proposta dalla Commissione europea il 21 aprile 2023. È stata rielaborata a dicembre 2023 e bisognerà attendere che l’accordo venga dal Parlamento e dal Consiglio, perché poi possa essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore 20 giorni dopo. I paesi dell’UE dovranno applicare le nuove regole due anni dopo l’entrata in vigore.

Il miele, tracciabilità ed etichettatura

Da uno studio condotto dalla Commissione europea è emerso che gran parte del miele importato da paesi terzi è sospettato di essere adulterato con lo zucchero e non viene rilevato sul mercato dell’UE.
Di fronte a questa criticità, vista la necessità di fornire ai consumatori comunicazioni trasparenti e veritiere, i negoziatori hanno convenuto di rendere obbligatorio:

A seguito di studi di fattibilità e per limitare ulteriormente le frodi, la Commissione propone, anche, un codice identificativo unico o una tecnica simile per poter risalire agli apicoltori.
Il miele ultrafiltrato non dovrebbe più essere autorizzato ad essere commercializzato ed etichettato come “miele”. L’ultrafiltrazione si riferisce a processi di filtrazione che utilizzano una maglia filtrante di dimensioni inferiori a 100 µm, eliminando così la maggior parte dei pollini dal miele. Non è consentita alcuna modifica significativa del numero di pollini o dello spettro pollinico dei pollini di dimensioni inferiori a 100 µm. Non è consentita la rimozione di componenti del miele di dimensioni inferiori a 100 µm’. Scompare ogni riferimento al nome e le caratteristiche del ‘miele filtrato’.
Le denominazioni dei mieli, al di fuori del miele per uso industriale, possono venire completate da informazioni facoltative su:

ISO sta finendo di definire lo standard ISO/CD 24607, relativo alle specifiche del miele prodotto da api della specie Apis e destinato al consumo diretto, ivi incluso il miele nei container destinato al confezionamento, oltreché dei mieli destinati ad uso industriale.

La definizione di miele, stabilita nella direttiva 2001/110/CE, dovrebbe essere difesa dall’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO), per evitare una definizione che consentirebbe di esportare prodotti a basso costo con il nome di miele, a scapito della qualità e della stabilità del mercato del miele dell’Unione e della fiducia dei consumatori nei prodotti dell’Unione.

È stato, inoltre, convenuto di istituire una piattaforma europea di esperti per raccogliere dati per migliorare i controlli, individuare l’adulterazione nel miele e fornire raccomandazioni per un sistema di tracciabilità UE che consenta di risalire al produttore o all’importatore del miele.

Succhi di frutta, marmellate e gelatine di frutta

Per i succhi di frutta, le gelatine di frutta e le marmellate, la Commissione preparerà una relazione di valutazione che renderà obbligatoria l’etichettatura sul paese di origine dei frutti utilizzati entro 36 mesi dall’entrata in vigore della direttiva, corredata, se del caso, di una proposta legislativa.
Per i succhi di frutta, il testo richiede l’aggiunta di tre nuove categorie per riflettere la crescente domanda di prodotti a ridotto contenuto di zucchero:

Per le gelatine e le marmellate, la regola generale sarà che almeno 450 grammi di frutta devono essere utilizzati per produrre 1 chilo di marmellata. La quantità sale a 500 grammi per la “marmellata extra” di alta qualità. I produttori non possono utilizzare edulcoranti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale. Nel caso del latte disidratato sarà possibile utilizzare trattamenti che producono prodotti lattiero-caseari disidratati privi di lattosio.

Le Direttive sulla colazione

Le cosiddette “direttive sulla colazione” sono un insieme di sette direttive che stabiliscono regole comuni sulla composizione, la denominazione commerciale, l’etichettatura e la presentazione di alcuni prodotti alimentari, in modo da proteggere gli interessi dei consumatori e garantire la libera circolazione di tali prodotti nel mercato intero.
I prodotti per i quali sono state stabilite tali regole comuni possono essere commercializzati con le rispettive denominazioni commerciali solo se sono conformi alle regole. Negli ultimi dieci anni i mercati dei prodotti alimentari hanno subito una profonda evoluzione, spinti dall’innovazione, ma anche dal mutare delle preoccupazioni della società e dalla domanda dei consumatori. È, quindi, opportuno procedere a una revisione di alcune regole delle direttive sulla colazione.
Sono oggetto di revisione solo quattro delle sette direttive sulla colazione ed in particolare:

Ciascuna delle quattro direttive interessate dalla proposta costituisce un atto legislativo autonomo che disciplina i prodotti in questione.
Sebbene si applichino le regole generali della legislazione alimentare, a meno che le direttive non dispongano diversamente, non esistono altre disposizioni legislative che riguardino direttamente gli aspetti regolati da tali direttive per il miele, i succhi di frutta e alcuni prodotti analoghi, le confetture, le gelatine e le marmellate di frutta e la crema di marroni o alcuni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato.
La revisione contribuisce alle altre azioni previste dalla strategia “Dal produttore al consumatore” e dal “Piano europeo di lotta contro il cancro”, che mirano a promuovere regimi alimentari più sani e sostenibili.

Un occhio all’ambiente

La modifica delle quattro direttive non avrà alcun effetto ambientale diretto. Non sono stati quindi individuati problemi che danneggiano considerevolmente l’ambiente o incoerenze con la legge europea sul clima.
Gli approcci prescelti contribuirebbero ai seguenti obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) :

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