La giornata di mercoledì 22 maggio 2024 si è aperta con una nota negativa per la Borsa di Milano, mentre lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi ha registrato un aumento.
Nel dettaglio, l’indice Ftse Mib, principale indicatore della Borsa Italiana, ha ceduto lo 0,14%, attestandosi a quota 34.552 punti. Parallelamente, lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a dieci anni ha registrato un incremento, aprendo a 130 punti base. Questo valore rappresenta un aumento rispetto ai 129,2 punti della chiusura del giorno precedente. Il rendimento annuo dei titoli di stato italiani è salito di 4,8 punti, raggiungendo il 3,83%, mentre quello dei Bund tedeschi è aumentato di 4,2 punti, arrivando al 2,53%.
L’andamento della borsa e lo spread sono due indicatori chiave della salute economica di un paese. Un calo dell’indice Ftse Mib può riflettere preoccupazioni degli investitori riguardo la crescita economica, la stabilità politica o altri fattori di rischio. L’aumento dello spread, d’altra parte, indica una maggiore percezione del rischio associato ai titoli di stato italiani rispetto a quelli tedeschi.
Previsioni e conseguenze
L’incremento dello spread può avere diverse implicazioni negative sull’economia. Prima di tutto, un aumento del rendimento dei Btp significa che il governo italiano dovrà pagare di più per finanziare il debito pubblico. Questo può comportare una maggiore spesa destinata agli interessi sul debito, riducendo le risorse disponibili per altri settori.
In generale, un clima di incertezza e un aumento dei costi di finanziamento possono scoraggiare gli investimenti da parte delle imprese, rallentando la crescita economica, così le banche, per compensare il maggior rischio percepito, potrebbero aumentare i tassi sui finanziamenti concessi a famiglie e imprese.
Non a caso, questo sentimento generale viene confermato dall’andamento della Borsa di Milano. Un calo della borsa riflette infatti una diminuzione della fiducia degli investitori nell’economia italiana. Questa mancanza di fiducia può portare a una riduzione degli investimenti sia interni che esteri, rallentando la crescita economica.
Infatti, le aziende quotate in borsa utilizzano il mercato azionario per raccogliere capitale. Un mercato azionario in calo può rendere più difficile e costoso per queste aziende emettere nuove azioni o raccogliere fondi attraverso offerte pubbliche iniziali (IPO). Ciò può limitare la loro capacità di espandersi e investire in nuovi progetti.
Non dimentichiamo, infine, che molti italiani investono direttamente o indirettamente (attraverso fondi pensione e fondi comuni di investimento) in azioni. Una borsa in calo può ridurre il valore dei portafogli di investimento, influenzando negativamente il patrimonio delle famiglie. Questo può portare a una riduzione della spesa dei consumatori, rallentando ulteriormente l’economia.
L’impatto su crescita economica e occupazione
Le scelte che le imprese prendono per reagire a un mercato azionario in calo coincidono spesso con l’abbattimento dei costi, il che spesso si traduce in tagli al personale o in una riduzione delle assunzioni. Questo può portare a un aumento dei tassi di disoccupazione e a una diminuzione del reddito disponibile, con effetti negativi sulla crescita economica complessiva.
Questa situazione coinvolge anche le banche italiane, che possiedono spesso significativi portafogli di azioni e sono esposte ai rischi del mercato azionario. Un calo della borsa può ridurre il valore degli attivi delle banche, influenzando negativamente la loro stabilità finanziaria e la capacità di concedere prestiti. Questo, a sua volta, può limitare l’accesso al credito per imprese e consumatori.
Conseguenze sui mutui
Non è un caso dunque se il calo di Piazza Affari è accompagnato da un aumento dello spread tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi (Bund). Poiché proprio un aumento dello spread indica una maggiore percezione del rischio di credito associato ai titoli di stato italiani, che può portare a un aumento dei costi di finanziamento per il governo italiano e ulteriori pressioni sul debito pubblico.
L’aumento dello spread e del rendimento dei Btp ha infatti un impatto diretto sui tassi di interesse dei mutui. In un contesto di tassi di interesse in crescita, chi ha un mutuo a tasso variabile potrebbe vedere un incremento delle rate mensili. Anche i nuovi mutui a tasso fisso potrebbero essere offerti a condizioni meno favorevoli rispetto al passato.
Per le famiglie italiane, questo scenario nel lungo termine può tradursi in una maggiore difficoltà nell’accedere al credito per l’acquisto di una casa, o in un aumento delle spese mensili per chi ha già un mutuo in corso. Questo, a sua volta, può influenzare negativamente il mercato immobiliare, riducendo la domanda di nuove abitazioni.
Quindi, l’apertura negativa della Borsa di Milano e l’aumento dello spread tra Btp e Bund tedeschi evidenziano un momento di tensione sui mercati finanziari italiani. Le previsioni non sono incoraggianti, con potenziali ripercussioni sull’economia generale e specificamente sul settore dei mutui. Sarà cruciale monitorare l’evoluzione di questi indicatori nei prossimi giorni per comprendere meglio l’impatto a lungo termine sulle famiglie e sulle imprese italiane.