Booking è un gatekeeper per l’Ue, cosa cambia per gli utenti senza le clausole di parità

La piattaforma Booking sarà considerata un gatekeeper dall'Unione europea e dovrà permettere agli hotel di offrire tariffe più basse

Pubblicato: 14 Novembre 2024 20:30Aggiornato: 14 novembre 2024 22:06

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Booking è stato riconosciuto come gatekeeper secondo la normativa europea del Digital Markets Act, la legge sulla concorrenza nel mercato digitale. Per la società di prenotazioni turistiche online questo significa dire addio alla clausola di parità a cui erano sottoposte le strutture e gli hotel che raggiungono i clienti attraverso il sito.

Questo significa che le strutture ricettive saranno libere di fare offerte diverse da quelle che presentano su Booking, anche più basse. Il tutto va a vantaggio dell’utente, che potrebbe quindi trovare prezzi inferiori a quelli altrimenti disponibili. L’azienda dovrà dimostrare di aver rispettato questa legge o venire multata con sanzioni fino al 10% del fatturato.

Booking è un gatekeeper

L’Unione europea ha riconosciuto l’azienda di prenotazioni online Booking come un gatekeeper nell’ambito del Digital Markets Act (Dma). Le aziende che vengono designate con questo termine rappresentano, secondo la normativa europea, un problema alla concorrenza online in determinati ambiti. Fino ad ora era toccato principalmente a grandi realtà dei social, ma il Dma sta iniziando a toccare anche altre parti dei mercati digitali.

Booking è la più grande piattaforma al mondo di prenotazioni turistiche. Fino a oggi gli hotel e le strutture ricettive che lo utilizzavano per raggiungere i propri clienti erano costrette, dalle cosiddette clausole di parità, a offrire prezzi simili sulla piattaforma stessa e sul proprio sito internet. Queste clausole però sono punite dal Dma e quindi Booking sarà costretto a rimuoverle.

L’azienda non potrà inoltre penalizzare, nel suo motore di ricerca interno, le strutture che offriranno al cliente prezzi più bassi rispetto a quelli presenti su Booking. La società dovrà portare una relazione di conformità alla Commissione europea, in cui descrive nel dettaglio i cambiamenti che apporterà alle proprie politiche per adattarsi totalmente al Dma.

Cosa cambia senza le clausole di parità

Per gli utenti questo cambiamento potrebbe essere positivo. Hotel e strutture ricettive di vario tipo potrebbero infatti proporre offerte convenienti sui propri siti, ma rimanere visibili attraverso Booking e altre piattaforme online simili. Questo permetterebbe di risparmiare sui soggiorni turistici e su tutti gli altri servizi offerti su Booking, come il noleggio di auto.

Il Digital Markets Act in generale punta a creare maggiore concorrenza all’interno di internet in Europa, anche a discapito di alcune comodità che le aziende offrono agli utenti che rimangono “chiusi” negli ecosistemi appartenenti ad alcune aziende. Nei prossimi mesi si potranno notare i primi cambiamenti. App di messaggistica come WhatsApp o Messenger avranno l’obbligo di permettere ai propri utenti di contattare, tramite l’applicazione stessa, account di altre app.

Booking ha commentato con una nota ufficiale la decisione della Commissione europea sul proprio ruolo di gatekeeper: “A seguito della designazione di Booking Holdings come ‘gatekeeper‘, le consultazioni con la Commissione europea e i soggetti interessati hanno guidato la progettazione delle nostre soluzioni di conformità. Continueremo a garantire l’esperienza che i nostri clienti e i nostri partner fornitori si aspettano, innovando per sviluppare prodotti e servizi affidabili che rispondano alle loro esigenze sempre in costante evoluzione”.

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