Le bollette in Italia non calano come nel resto d’Europa: come ridurle

Il prezzo dell'energia in Italia non scende come nel resto d'Europa e le bollette dei consumatori ne soffrono

Pubblicato: 28 Settembre 2024 18:00

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il presidente di Arera Stefano Besseghini ha parlato del preoccupante differenziale che si è sviluppato tra il costo dell’energia in Italia e quello del resto dell’Europa. Un problema che ricade sia sulle famiglie, con bollette più alte di quanto potrebbero essere, sia sulle aziende, riducendone la competitività nei confronti delle altre imprese del mercato unico.

Arera propone investimenti sulle rinnovabili nel medio periodo e nuove tecnologie sul lungo termine, per attenuare i prezzi delle bollette dei consumatori e stabilizzarle dopo gli sbalzi degli ultimi anni. Una soluzione può essere quella dell’auto-generazione, anche sfruttando l’eccesso di offerta di pannelli solari provenienti dalla Cina.

L’allarme di Arera: in Italia l’energia costa troppo

Stefano Besseghini, presidente di Arera, è intervenuto durante la 20esima edizione della: “Energies and Transition Confartigianato High School” di Chia, in provincia di Cagliari, sottolineando un problema che si sta sviluppando nel mercato dell’energia italiano. Anche se i prezzi sono in discesa, la velocità con cui stanno calando è minore rispetto a quanto accade nel resto d’Europa.

“Siamo in un periodo in cui i prezzi dell’energia non mordono più come in precedenza, ma ciò che preoccupa in questo momento sono i differenziali che si sono aperti con gli altri Paesi, soprattutto con i principali competitor europei, più per una forte discesa dei loro prezzi che non tanto per una crescita dei nostri”, ha dichiarato Besseghini.

“Questa è una cosa che ci deve far interrogare, perché alla fine richiama alla riemersione di problemi strutturali, quelli di mix energetico e della natura della generazione che sosteniamo”, ha proseguito il presidente di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

“Le prospettive sono da affrontare in un’ottica di breve, di medio e di lungo termine. Gli strumenti sono quelli di supporto alle aziende, che hanno il costo dell’energia che incide in maniera importante, possibilmente in un quadro di armonizzazione con gli incentivi che anche nel resto d’Europa si danno alle aziende”, ha proseguito Besseghini.

Le possibili soluzioni al problema del costo dell’energia

Il presidente di Arera ha individuato anche una possibile soluzione nel breve periodo a questa situazione. “L’unica strada percorribile è la penetrazione delle rinnovabili e la configurazione di un mix a costo ottimale. Possiamo certamente aprirci a tecnologie nuove e diverse, sempre naturalmente nell’ottica di un’attenzione ai costi, perché la bolletta del consumatore finale non è una fisarmonica che si può estendere a piacimento”, ha dichiarato Besseghini

“Non esitare ad investire in autoconsumo, in generazione, in aggregazioni che permettono di coprire e prevedere la propria spesa, anche perché paradossalmente la sovrapproduzione cinese ci porta in un periodo in cui i costi degli investimenti sono relativamente bassi”, ha proseguito. La Cina sta sviluppando una strategia di esportazione aggressiva di pannelli solari e pale eoliche. Questo ha causato grossi problemi alle aziende europee ma ha anche fatto calare i prezzi di queste tecnologie.

“La grandissima lezione che abbiamo avuto nella fase della crisi energetica è che il dialogo con le associazioni di categoria, con le imprese, è stato fondamentale per orientare le soluzioni. per le coperture finanziarie fisiche per le Pmi, per l’autoconsumo, per l’approvvigionamento di energia. Occorre distribuire anche gli strumenti con cui copriamo il nostro fabbisogno”, ha concluso il presidente di Arera.

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