Dopo che l’Ue ha multato Unicredit e altre sei big bank per aver violato le norme sulla concorrenza, creando un cartello nel mercato primario e secondario dei titoli di Stato, finisce in liquidazione Aigis Banca. Banca specialist lender che operava soprattutto facendo credito alle piccole e medie imprese e rivolgendosi ai privati con servizi online di conto corrente e conto deposito, termina qui la sua parabola.
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Banca Aigis, le sedi e i dipendenti
Il nome Aigis, si legge sul sito ufficiale, racchiude in sé il significato di protezione e le prime due lettere “ai” rappresentano l’acronimo di artificial intelligence, evocativo di una banca che voleva essere moderna, digitale, innovativa e proiettata al fintech.
Eppure tutto questo non è bastato a salvarla. La banca ha la sua sede e una filiale a Milano, un ufficio di rappresentanza con una filiale a Roma e una filiale a Bari. Aigis Banca conta attualmente 50 collaboratori, soprattutto giovani.
Il 23 maggio scorso il ministro dell’Economia Daniele Franco, su proposta della Banca d’Italia, ha disposto la liquidazione coatta amministrativa della Aigis Banca S.p.a., con sede a Milano e filiali anche a Roma e Bari. Il piano d’intervento predisposto per la soluzione della crisi di Aigis Banca è stato realizzato con il sostegno del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Il Commissario liquidatore ha provveduto alla cessione di attività e passività aziendali alla Banca Ifis, con efficacia dal 23 maggio 2021, subentrata nei rapporti con i clienti di Aigis senza soluzione di continuità.
L’ingresso di Banca Ifis dovrebbe evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche determinate dalla situazione che si è creata in Aigis Banca, in conseguenza dell’esposizione di quest’ultima verso Greensill Bank AG, da marzo 2021 in crac con procedura di insolvenza.
Banca Aigis, cosa cambia per i clienti
Cosa cambia in concreto per i clienti di Aigis? Di fatto nulla, perché non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio: gli uffici, gli sportelli e i canali telematici della banca continuano ad operare regolarmente e tutte le operazioni bancarie possono continuare ad essere effettuate, senza subire alcuna interruzione.
“L’intervento di Banca Ifis avverrà tutelando i risparmi dei clienti retail, garantendo la continuità dei finanziamenti alle imprese e salvaguardando l’occupazione delle persone che ci lavorano” spiega l’amministratore delegato di Banca Ifis Frederik Geertman.
Banca Ifis, come opera
I.Fi.S., Istituto di Finanziamento e Sconto, è nata a Genova nel 1983 come intermediario finanziario per svolgere prevalentemente attività di acquisto di crediti di impresa e di erogazione finanziamenti nella forma del factoring. Nel 2002 si è trasformata in banca e ha aderito a Factor Chain International per operare a livello globale, dopo i presidi aperti in Romania e Polonia.
Nel 2003 viene ammessa al MTA (Mercato Telematico Azionario) della Borsa di Milano e l’anno dopo al segmento STAR di Borsa Italiana, dedicato alle medie imprese con requisiti di eccellenza. Nel 2008, per diversificare le fonti di raccolta, Banca Ifis lancia Rendimax, un conto deposito online ad alto rendimento, fino ad arrivare al 2011, quando entra nel mercato dei NPL, diventata una delle attività essenziali della banca.
Cosa prevede l’acquisizione di Aigis da parte di Ifis
L’acquisizione di Aigis da parte di Banca Ifis riguarda prevalentemente i crediti alle piccole e medie imprese per finanziamenti di medio lungo termine assistiti da garanzia MCC e factoring (298 milioni di euro), titoli di stato e di CDP (135 milioni di euro), i depositi, inclusi quelli della clientela retail (440 milioni di euro), e il relativo personale presente sulle sedi di Milano, Roma e Bari.
Restano esclusi dall’acquisizione i titoli collegati a Greensill Bank AG in insolvenza, le attività fiscali, il prestito obbligazionario subordinato emesso da Aigis Banca, più altri rapporti giuridici considerati non funzionali all’operazione.
Gli attivi ricompresi nel ramo d’azienda oggetto di acquisizione sono pari a circa il 5% del totale attivo del gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2021, per corrispondenti RWA nell’ordine dei 100 milioni di euro.
Il prezzo corrisposto da Banca Ifis, a titolo simbolico, pari a 1 euro, insieme all’intervento del Fondo Interbancario di Tutela Depositi dei Depositi, per complessivi 48,8 milioni di euro, e ai termini del contratto garantiscono l’assenza di impatti materiali sui ratios patrimoniali (CET1), di asset quality e sul conto economico del Gruppo Banca Ifis.