Approvato il codice Ong: a quanto ammontano le nuove multe

Approvato il decreto sul nuovo codice Ong che contiene misure e relative sanzioni alle navi che non rispettano le regole date dal Governo

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Nel corso della serata di mercoledì 28 dicembre il governo presieduto dalla premier Giorgia Meloni ha approvato il decreto per il nuovo codice per le Ong, ovvero le nuove regole e le relative sanzioni da comminare alle organizzazioni non governative per cercare di arginare quanto più possibile l’immigrazione clandestina. La Presidente del Consiglio era già reduce da un importante discorso al Consiglio europeo.

Il via libera, arrivato appunto tramite un decreto, prevede misure ad hoc per il comandante e per l’armatore, ma anche norme semplificate per la richiesta di asilo e di permesso di soggiorno o per chi dimostrerà di aver i requisiti per ottenerli. Il tutto mentre sale la tensione tra Italia e Francia sul tema.

Decreto Ong, le nuove misure

Nello specifico le nuove misure stabiliscono che “il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità”, mentre le operazioni di soccorso devono essere “immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo, nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità”.

Guardando alle misure, e navi che effettuano “in via non occasionale attività di ricerca e soccorso in mare devono”, prima di tutto, avere i requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione nelle acque territoriali e aver avviato tempestivamente iniziative volte ad acquisire le intenzioni di richiedere la protezione internazionale. Su questa base, dopo aver richiesto all’Autorità Sar competente, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco, una volta individuato dovrà essere raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso.

Le Ong, a questo punto, devono fornire alle autorità per la ricerca e il soccorso in mare italiane le informazioni richieste ai fini dell’acquisizione di elementi relativi alla ricostruzione dettagliata delle fasi dell’operazione di soccorso effettuata. Le modalità di ricerca e soccorso in mare da parte della nave non devono aggravare situazioni di pericolo a bordo né impedire di raggiungere tempestivamente il porto di sbarco. Nel caso di operazioni di soccorso plurime, le operazioni successive alla prima devono essere effettuate in conformità agli obblighi di notifica e non devono compromettere l’obbligo di raggiungimento, senza ritardo, del porto di sbarco.

Decreto Ong, le sanzioni previste

Nel decreto, oltre alle misure da adottare per poter soccorrere o assistere persone in mare, sono previste anche una serie di sanzioni. Nello specifico:

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963