L’Italia, una Repubblica democratica fondata sullo sciopero: lo confermano i dati relativi al 2023 diffusi nell’ambito della relazione annuale della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Lo scorso anno ne sono stati proclamati 1.649: di questi, 1.129 agitazioni si sono poi concretizzate. 449 sono stati gli scioperi nel settore dei trasporti.
Gli scioperi in Italia
Il dato del 2023 rappresenta un “andamento sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente”, puntualizza la presidente della Commissione, Paola Bellocchi.
Ma nel decennio scorso le cose andavano anche peggio: il report evidenzia che nel 2012 gli scioperi proclamati furono 2.330, dei quali 1.375 quelli effettuati.
Il numero degli scioperi nel settore aereo è pressoché stabile: 141 agitazioni rispetto alle 138 dell’anno precedente (58 quelli nazionali). Calano invece gli scioperi nel settore ferroviario: con 57 astensioni nel 2023 contro le 82 del 2022 (19 nazionali). Acque decisamente meno agitate sul fronte del trasporto marittimo: il 2023 ha registrato 6 scioperi rispetto ai 12 del 2022 (3 nazionali).
Ma attenzione: Bellocchi specifica che il dato delle astensioni sulla carta supera quello dei giorni di sciopero effettivi. “Il dato quantitativo esposto – spiega – rappresenta la mera somma aritmetica di tutte le astensioni (generali, nazionali, locali, settoriali, delle prestazioni straordinarie e accessorie), attuate da varie sigle sindacali, a volte separatamente per la stessa giornata, incluse le forme di protesta dei lavoratori autonomi. La portata dei dati viene formalmente amplificata dall’essere riferiti a proclamazioni separate, ma non coincide, per eccesso, anche notevole, con le effettive giornate interessate da azioni di sciopero”. Traduzione: nella stessa giornata può capitare che si effettuino più proteste. Questo spinge all’insù il contatore degli scioperi, anche se si tratta di agitazioni concomitanti.
Secondo il rapporto, i dati disaggregati indicano che gran parte degli scioperi è rappresentata da conflitti prevalentemente locali, non legati alle scadenze dei rinnovi contrattuali.
Governo contro gli scioperi illegittimi
Bellocchi fa presente l’impegno del governo per prevenire gli scioperi irregolari: l’attività della Commissione “si è spostata a un momento precedente l’effettuazione dello sciopero, quello della proclamazione, con un intervento a monte, rivolto a prevenire l’attuazione di scioperi irregolari. Ciò avviene principalmente mediante indicazioni immediate inoltrate alle parti, non appena la commissione ravvisi qualche possibile profilo di illegittimità nel documento di proclamazione”.
Oltre a ciò, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è particolarmente attivo nel precettare le sigle sindacali.
L’accusa ai sindacati
La commissaria lancia una stilettata ai sindacati: “Nel nostro Paese, malgrado le regole vigenti siano tutte rispettate, nei trasporti si manifesta da anni un ampio fenomeno di microconflittualità, legato alla annosa questione della frammentazione della rappresentanza sindacale nel settore”.
E non solo: “Si assiste ad un reiterato ricorso allo sciopero, spesso collocato a ridosso di giornate festive, che genera disservizi con una frequenza tale da apparire poco comprensibile ad un comune cittadino”, ha affermato Bellocchi.
Verso un nuovo Registro digitale degli scioperi
Un Registro digitale degli scioperi esiste già ed è disponibile sul sito scioperi.mit.gov.it/mit2/public/scioperi. L’obiettivo della Commissione è quello di implementare il servizio aggiungendo ai dati già reperibili in calendario una serie di informazioni aggiuntive per fornire risposte immediate ai cittadini.