Missioni militari italiane all’estero nel 2024: dove il governo ha deciso di mandare l’esercito

Approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo decreto che definisce quali sono le prossime missioni militari italiane all'estero nel 2024: ecco dove il governo ha deciso di mandare l'esercito

Pubblicato: 7 Marzo 2024 12:37

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il nuovo decreto che definisce quali sono le prossime missioni militari italiane all’estero.

Il documento, di fatto, non delimita e indica solo i Paesi dove il governo ha deciso di mandare l’esercito, ma fa un quadro generale di quelli che sono i piani per il 2024 in tema di difesa fuori dall’Italia, definendo anche gli impegni spesa.

Le deliberazioni del Consiglio dei ministri, quindi, saranno poi trasmesse dal Governo alle Camere che, con appositi atti di indirizzo, secondo le norme dei rispettivi regolamenti, sono tenute ad autorizzarle.

Nel dettaglio, il decreto del 26 febbraio 2024 individua le missioni e gli impegni operativi internazionali che il Governo
intende avviare nel periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024. Vediamo, quindi, su cosa saranno chiamati a decidere Parlamento e Senato.

Missioni militari italiane all’estero da avviare nel 2024

In riferimento agli ultimi avvenimenti geopolitico e al quadro politico-militare dell’ultimo periodo, le missioni militari italiane autorizzate dal governo, per l’anno 2024, prevedono invio di Forze militari in:

L’esercito italiano a Gaza

A seguito dello scoppio del conflitto Israele-Hamas, avvenuto il 7 ottobre 2023, la Difesa è stata chiamata a fornire contributi per fronteggiare una situazione che prefigura una potenziale escalation e impone un approccio integrato. Nello specifico, l’esercito interverrà in Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, ma anche in Libano, Egitto, Giordania, Cipro, EAU, Qatar e in diverse regioni del Mediterraneo Orientale.

Il supporto della Difesa, come si legge del documento approvato dal Consiglio dei Ministri, in questo caso è “finalizzato a tutelare il ruolo e la reputazione nazionale nella regione” e verrà messo in atto tramite:

Inoltre, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nei territori della Repubblica Araba di Egitto a seguito dell’afflusso di profughi da Gaza, l’Italia si è anche impegnata a inviare mezzi terrestri (10 unità), navali (1 unità) e aerei (una unità), insieme all’invio di personale su posto (192 unità). Questo impegno, in termini di fabbisogno finanziario, prevede l’esborso di una cifra pari a 3.213.780 di euro.

Missioni anche nel Mar Rosso

Un’altra missione approvata dal Consiglio dei Ministri prevede la dell’impiego di un dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale. I luoghi di interesse, nello specifico, sono quelli del Mar Mediterraneo, Mar Rosso e Paesi rivieraschi, a anche Golfo di Aden, Mar Arabico, bacino somalo, Canale del Mozambico, Oceano Indiano, Stretto di Hormuz, Golfo Persico, Golfo di Oman e poi ancora Bahrain, Gibuti, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi rivieraschi.

Di fatto si tratta di un’iniziativa intesa a condurre attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area geografica di intervento, a supporto degli interessi nazionali nella regione, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e le decisioni dell’UE per la sicurezza marittima internazionale. Con questo impegno si punta anche a supportare il naviglio mercantile in transito nell’ area, spesso messo in pericolo e ostacolato.

Gli assetti nazionali impiegati in tal senso opereranno in supporto alle seguenti operazioni:

Inoltre, la Difesa si impegna con operazioni di:

Verranno infine inviati dispositivi aeronavali nazionali che potranno essere impiegati nelle diverse iniziative purché ne sia costantemente garantito il carattere eminentemente difensivo e il mandato limitato alla tutela e garanzia della libertà di navigazione, anche a beneficio del naviglio mercantile, oltre ai compiti di raccolta informativa e sviluppo di consapevolezza situazionale. La consistenza massima del contingente nazionale impiegato nel dispositivo è di 642 unità. L’impegno di spesa invece è di 42.650.121,00 di euro.

Con l’approvazione in Parlamento del decreto, di fatto, l’Italia assume il Comando Tattico della Missione europea tra lo stretto di Bab el-Mandeb e lo stretto di Hormuz, cui prenderanno parte anche unità navali di Francia, Germania e Grecia nell’area di operazione, istituita dal mandato dell’UE Aspides, un’operazione difensiva per garantire la presenza, la sorveglianza e la sicurezza che si concentrerà sulla protezione delle navi contro gli attacchi in mare.

L’impegno con l’Ucraina

L’esercito italiano all’estero sarà impegnato anche in Ucraina. Nello specifico, il mandato della Missione è sostenere l’Ucraina e i partner ucraini pertinenti, come il ministero dell’Interno ucraino e la polizia nazionale, nell’elaborazione di strategie di sicurezza e nella successiva attuazione di sforzi di riforma globali e coesi.

Il sostegno della Missione è fornito attraverso un quadro per la pianificazione e l’attuazione delle riforme, ma l’accento è posto sulla creazione di servizi di sicurezza civili sostenibili, che garantiscano lo Stato di diritto in modo da contribuire a rafforzare la legittimità e la fiducia dei cittadini nel pieno rispetto dei diritti umani e in linea con il processo di riforma costituzionale.

Il termine di scadenza della missione è, al momento, fissato al 31 dicembre 2024, mentre è prevista una spesa pari a 66.543 euro.

Quanto spenderà lo Stato Italiano per finanziare le missioni militari all’estero

Nel documento approvato in Cdm e posto al vaglio delle Camere, sono anche presenti le disposizioni di spesa nonché il fabbisogno finanziario totale che verrà destinato alle missioni. Ovvero, quanto spenderà lo Stato italiano.

Il documento integrale è consultabile al seguente link, di seguito invece le tabelle di spesa tecniche:

In sintesi, questi dati forniscono una panoramica dei costi previsti per le missioni internazionali, sia quelle già in corso (proroghe) che quelle pianificate per il futuro (nuove missioni), per i due esercizi finanziari 2024 e 2025, indicando il totale complessivo (C).

Le tabelle vanno così lette:

A) Proroghe:

B) Nuove missioni:

C) Totale complessivo (proroghe + nuove missioni):

Le dichiarazioni del ministro Corsetto

“Esprimo la mia soddisfazione per l’approvazione del Parlamento che dà il via a nuove operazioni” ha dichiarato il ministro della difesa Corsetto “le missioni militari devono fornire sicurezza ma soprattutto aprire una finestra di opportunità per la diplomazia e per la pace”.

In merito all’impegno dell’Italia a Gaza, inoltre, lo stesso ha aggiunto: “Esprimo la mia grande soddisfazione per questa nuova missione che prevede l’impiego di un dispositivo militare per interventi umanitari a favore della popolazione palestinese della Striscia di Gaza. L’Italia conferma la volontà di aiutare la popolazione palestinese, vittima delle azioni terroristiche condotte da Hamas”.

Per quanto riguarda la presenza in Mar Rosso, invece, come deciso in sede europea, quella dell’Italia sarà un’operazione difensiva per garantire la presenza, la sorveglianza e la sicurezza che si concentrerà sulla protezione delle navi contro gli attacchi in mare, in aderenza alle norme del diritto internazionale, a tutela del principio della libertà di navigazione e a diretto supporto degli interessi nazionali.

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