Si parla tanto di Maturità, di Esame di Stato e di tutti i dettagli legati a questo importante evento scolastico e sociale. Dalle nuove regole anti smartphone e intelligenza artificiale, fino alla questione stipendi bloccati per i professori e non solo.
C’è però un altro aspetto da fronteggiare, di estrema urgenza. Si tratta dei cosiddetti “diplomifici”, contro i quali il ministero dell’Istruzione e del Merito si è scagliato duramente. Sono infatti scattate ispezioni in tutt’Italia e il risultato è allarmante: il 70% degli istituti paritari è irregolare.
Ispezioni nei diplomifici
Sono scattate delle ispezioni approfondite in ben 70 scuole paritarie ritenuta “sospette”. Ecco, in estrema sintesi, ciò che è stato individuato:
- mancanza di aule necessarie per il regolare svolgimento delle lezioni;
- mancanza di laboratori;
- mancanza di studenti regolarmente impegnati in frequenza;
- mancanza di professori (molti sono stati identificati come non abilitati all’insegnamento).
Come si è giunti a individuare questi 70 istituti paritari? Il ministero ha preso di mira principalmente quelli che negli ultimi anni hanno evidenziato un incremento notevole di studenti iscritti al quinto anno, rispetto a quelli che frequentavano le classi iniziali.
Vere e proprie fabbriche di diplomi, ancora oggi fondamentali per alcuni posizionamenti lavorativi. Basti pensare ad alcuni bandi pubblici, ma non solo. Numerosi i soggetti che di fatto pagano per ottenere il proprio attestato, senza aver mai studiato o frequentato.
Tre le Regioni coinvolte in questa indagine massiva, che ha preso di mira 15 istituti paritari in Sicilia, altrettanti in Lazio e ben 40 in Campania. Una situazione tanto grave da spingere le direzioni scolastiche regionali ad avviare la procedura di revoca della parità per 47 di questi istituti. Ciò vuol dire che non sarà più possibile svolgere esami e non saranno riconosciuti come parte del sistema scolastico italiano.
Istituti paritari: le irregolarità
Il ministro Giuseppe Valditara ha usato parole dure per descrivere quello che è un vero e proprio sistema scolastico parallelo: “Tolleranza zero e azioni legislative mirate per un’istruzione di qualità. Mettiamo in campo azioni concrete a tutela della legalità nelle scuole, a cui si accompagneranno dal prossimo anno scolastico le misure legislativo da noi fortemente volute e approvate dal consiglio dei ministri. Misure costruite per contrastare sul nascere abusi e storture, garantendo un’istruzione di qualità in tutti gli istituti del sistema pubblico, di cui le paritarie rappresentano un anello importante.
Ecco le principali irregolarità emerse durante le ispezioni effettuate:
- numero non bastevole di aule e arredi per l’accoglienza di tutte le classi risultanti attive;
- mancanza di laboratori negli istituti dov’erano previsti;
- eliminazione totale di determinate discipline;
- funzionamento di più classi quinte collaterali, risultanti avere un elevato tasso di studenti residenti fuori regione (fino al 90%);
- docenti privi di abilitazione;
- docenti privi di titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline;
- inosservanza delle disposizioni per gli esami di idoneità;
- inosservanza delle disposizioni per gli esami integrativi.
Nuove regole anti diplomifici
A partire dal 2025 le scuole private dovranno attenersi a una serie di nuove regole. Il tutto previsto dal governo di Giorgia Meloni nel Ddl Semplificazioni. Tolleranza zero dimostrata nei confronti degli istituti che garantiscono diplomi facili e, di fatto, comprati.
Tra le misure attese ci sono la pagella elettronica, il registro online e un protocollo informativo. Il tutto dovrà essere regolarmente aggiornato nel corso dell’anno scolastico, al fine di poter dimostrare una regolare pratica scolastica.
Previsti inoltre limiti all’istituzione delle classi collaterali e al recupero di più anni in uno. Fino a oggi era possibile recuperarne 3 o addirittura 4 in uno. Dal 2025 in poi, invece, il massimo consentito sarà di due.