Sembra non essere finito il momento no della Juventus, che dopo l’annata passata in perenne bilico tra le sentenze dei tribunali pensava di essersi messa alle spalle uno dei periodi più bui della gestione del club dal 2006 a oggi. Ma al peggio non c’è mai fine, e la Vecchia Signora sembra doverlo imparare sulla sua pelle.
Nel giro di 24 ore, infatti, sono arrivate due stangate per il club piemontese, che potrebbe vedere presto la fuga degli Agnelli, da parte di due bandiere e icone bianconere dalle quali ci si poteva aspettare tutto, eccetto il “tradimento”. Parliamo di Pogba e Bonucci, due figure di spicco della juventinità degli ultimi anni che, in maniera differente, rischiano di costare milioni su milioni alla società bianconera.
Pogba e il doping, cosa rischia
Il primo caso eclatante è quello che riguarda Paul Pogba, ritornato un anno fa alla Juventus e quasi sempre ai box a causa degli infortuni che hanno falcidiato il suo fisico. Un ritorno che fin qui si è piazzato più sulla colonna delle perdite nel bilancio dei bianconeri che nei guadagni, voce che tra l’altro rischia di colorarsi ancor più di rosso. Questo perché il 30enne francese è risultato positivo a un test antidoping ed è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping.
Il test che ha incastrato il francese è quello dello scorso 20 agosto a Udine, in occasione di Udinese-Juventus, in cui Pogba non ha giocato. Ma dal controllo è emersa la positività al testosterone, sostanza proibita. Ora a Pogba sono stati dati tre giorni per richiedere le controanalisi, ma il TNA si è mosso per tempo sospendendolo. Il francese sarà chiamato a difendersi, non solo dalle accuse, ma anche dalla Juventus che potrebbe presentare il conto salato.
Con un comunicato freddo, i bianconeri hanno annunciato di attendere novità e di riservarsi di “valutare i prossimi passaggi procedurali”. La traduzione può essere duplice: dal lato del “Polpo” se innocente, contro se colpevole.
E come riferito da Sportmediaset, infatti, i bianconeri potrebbero valutare le vie legali. Il che, senza giri di parole, vorrebbe dire pensare alla risoluzione contrattuale con Pogba che fino al 2026 guadagnerebbe 10 milioni netti a stagione. Di certo la sospensione dello stipendio è arrivata a partire dalla notifica di positività del giocatore, con la Juve che vorrebbe cautelarsi per evitare di versare anche lo stipendio a un giocatore che, arrivato in pompa magna nel luglio 2022, è stato solo una voce in perdita del bilancio bianconero.
Bonucci fa causa alla Juventus
L’altro “tradimento”, se così può essere chiamato, arriva invece dall’ex capitano Leonardo Bonucci, di recente passato in Bundesliga alla corte dell’Union Berlino. Ma prima della partenza alla volta della Germania, l’ex 19 bianconero era finito al centro della polemica con la società che gli aveva dato il ben servito mettendolo fuori rosa a partire dall’inizio della preparazione estiva.
Una scelta, quella del club, che non è andata a genio a Bonucci che ha proseguito il suo lavoro a parte fino alla partenza decisa nei giorni precedenti alla conclusione del mercato. E ora, lontano dall’Italia e da Torino, ha deciso di fare causa al club.
“Danni di natura professionale e d’immagine” la motivazione per la richiesta dei legali di Bonucci, che ora chiede un risarcimento economico. A svelarlo sono stati i sui legali, Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, che rappresentano da agosto l’ex difensore e capitano di bianconeri. L’ex difensore della Vecchia Signora, infatti, contesta la mancanza di adeguate condizioni di allenamento e di preparazione messe a disposizione dalla Juventus nel corso del precampionato, una volta deciso di separarsi dal giocatore che non si è più potuto allenare con il resto del gruppo né frequentare gli stessi spazi.
E se dovesse vincere la causa, il danno per la Juve potrebbe essere enorme. E Bonucci, tra l’altro, ha già deciso che non intascherà quei soldi. Il giocatore ha precisato che qualsiasi somma dovesse scaturire da questa richiesta come risarcimento economico, sarà devoluta a Neuroland, associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Live Onlus