Juventus-Borussia Dortmund a confronto: il valore prima della sfida Champions

Juventus e Borussia Dortmund si affrontano in Champions League: confronto tra valore dei club, rose, mercato e stipendi

Pubblicato:

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Il cammino europeo in Champions League della Juventus inizia con la sfida contro il Borussia Dortmund. Due club con storie, mercati e modelli di business differenti, che arrivano all’appuntamento europeo non solo con aspettative sportive, ma anche con situazioni economiche e gestionali da analizzare. Il valore dei club, le scelte sul mercato estivo e i rispettivi monti ingaggi offrono una fotografia chiara di come si presentano le due società alla sfida internazionale.

Il valore dei club e delle rose

Secondo le ultime valutazioni, la Juventus mantiene un enterprise value stimato da Football Benchmark intorno a 1.651 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al 2024. Il Borussia Dortmund, invece, presenta numeri differenti. Il valore del marchio del club giallonero, secondo Brand Finance (agosto 2025), è stato stimato a 614 milioni di euro, il secondo più alto in Germania dopo il Bayern Monaco. La differenza rispetto alla Juventus è notevole, ma riflette mercati di riferimento e strategie societarie diverse. Il Dortmund ha sempre puntato su un modello basato sulla valorizzazione dei giovani e sul trading dei calciatori, una filosofia che continua a incidere anche sul piano economico.

Dal punto di vista tecnico e patrimoniale, il divario si conferma. La rosa della Juventus è valutata circa 582,7 milioni di euro, mentre quella del Borussia Dortmund si attesta a 438,1 milioni. La differenza di oltre 140 milioni evidenzia un maggiore peso economico della squadra bianconera, anche se il Dortmund si distingue per l’età media molto più bassa dei propri giocatori, fattore che ne accresce il potenziale di crescita futura. Per costruire la rosa attuale, la Juventus ha investito complessivamente 489,15 milioni di euro, con una rivalutazione meno marcata rispetto ad altri top club europei. Il Borussia, invece, ha scelto di mantenere una strategia equilibrata, alternando acquisti mirati e cessioni rilevanti che generano plusvalenze.

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I nuovi acquisti di Juventus e Borussia Dortmund

L’estate 2025 ha visto approcci diversi sul mercato. La Juventus ha investito circa 137,3 milioni di euro in entrata, a cui vanno aggiunti 40,6 milioni per il riscatto di Lois Openda. Le uscite hanno garantito 84,5 milioni, oltre ai 14,4 milioni legati a Timothy Weah, per un saldo negativo di circa 52,8 milioni. Una campagna che conferma la volontà di rafforzare subito la rosa, anche a costo di mantenere un disavanzo. Il Borussia Dortmund ha operato con lo stesso numero di entrate e uscite (11 per parte), con spese pari a 99,7 milioni e incassi di 72,75 milioni. Il saldo finale è negativo per 26,95 milioni, inferiore a quello juventino. Tra i colpi principali spiccano Jobe Bellingham (30,5 milioni dal Sunderland), Fábio Silva (22,5 milioni dal Wolverhampton), Yan Couto (20 milioni dal Manchester City) e Carney Chukwuemeka (20 milioni dal Chelsea). In uscita, la cessione più rilevante è stata quella di Jamie Gittens al Chelsea per 56 milioni di euro. L’età media dei nuovi acquisti (23,3 anni) conferma l’orientamento del club verso un progetto giovane e rivendibile nel tempo.

Il monte ingaggi delle due squadre

Gli stipendi restano uno degli indicatori più significativi del modello gestionale delle due squadre che si affronteranno in Champions League. La Juventus ha un monte ingaggi più elevato rispetto ai rivali tedeschi, tanto da dover affrontare negli ultimi anni le restrizioni imposte dall’Uefa. Nonostante il ridimensionamento in corso, la spesa per gli stipendi resta un peso consistente sul bilancio. Il Borussia Dortmund presenta invece un monte ingaggi annuo di 104,1 milioni di euro (dato Capology). Una cifra più contenuta rispetto alla Juventus, ma in linea con la filosofia societaria che punta a mantenere sostenibilità e margini per reinvestire sui giovani. La gestione salariale è uno dei motivi per cui il club riesce a restare competitivo in Bundesliga e in Europa senza compromettere i conti.

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