Cos’è l’articolo 17 della Fifa, la norma che non ha trattenuto Kvara al Napoli

Kvaratskhelia avrebbe potuto appellarsi all'articolo della Fifa, liberandosi dal Napoli per una cifra inferiore ai 10 milioni di euro

Pubblicato: 6 Febbraio 2025 17:43

Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

L’articolo 17 della Fifa poteva essere un’arma da utilizzare per Khvicha Kvaratskhelia, libero di svincolarsi dal Napoli per una cifra inferiore ai 10 milioni di euro. Il calciatore georgiano avrebbe potuto “minacciare” il club azzurro, appellandosi al regolamento della Fifa che permette a un atleta al di sotto dei 28 anni di svincolarsi, dopo il terzo anno di contratto, rispettando una serie di requisiti. Vediamo nel dettaglio quali.

Che cos’è l’articolo 17 e perché è importante

È fondamentale chiarire subito un punto: la “minaccia” di cui si fa menzione era solo di natura potenziale, visto che non si è mai concretamente realizzata. Tuttavia, il pericolo era reale e concreto, e la dirigenza del Napoli ha dovuto tenerne necessariamente conto nel momento in cui ha scelto di cedere il calciatore durante la finestra di mercato di gennaio.

Ma cosa dice l’articolo 17 della Fifa nello specifico? La norma mira a scoraggiare comportamenti scorretti da parte dei calciatori e a prevenire situazioni in cui i club si vedono privati dei loro talenti senza un adeguato risarcimento. Il punto chiave risiede nel quinto comma del IV capitolo, “Mantenimento della stabilità contrattuale tra professionisti e club”, che delinea le disposizioni che si applicano nel caso in cui un contratto di lavoro tra un calciatore professionista e un club venga risolto senza una giusta causa.

L’articolo della Fifa prevede la possibilità per un giocatore di svincolarsi unilateralmente dal proprio contratto di lavoro, a determinate condizioni e nel rispetto di specifici requisiti. In particolare, stabilisce che un calciatore può svincolarsi dal contratto dopo che siano trascorsi tre anni dalla firma dello stesso, a condizione che sia stato firmato prima del compimento dei 28 anni (superata questa età, il periodo di attesa si riduce a due anni).

Per esercitare questo diritto, il giocatore deve comunicare alla società la propria intenzione di liberarsi entro quindici giorni dall’ultima partita giocata. Una volta svincolato, l’atleta è soggetto a una limitazione specifica: non può trasferirsi in una squadra dello stesso campionato in cui militava con il club precedente per i dodici mesi successivi allo svincolo. Questo per tutelare gli interessi della società che ha subito la perdita del calciatore, evitando che quest’ultimo possa rafforzare direttamente una concorrente.

I dialoghi per il rinnovo durante gli Europei

Kvaratskhelia avrebbe potuto dunque approfittare della situazione. Al momento dei fatti, il contratto del georgiano con il Napoli era ancora valido per due anni e mezzo (con scadenza fissata a giugno 2027) e, di conseguenza, non “protetto” dalla possibilità di svincolarsi dietro il pagamento di un indennizzo:

“In tutti i casi, la parte inadempiente pagherà un’indennità. Fatte salve le disposizioni contenute nell’art. 20 e nell’allegato 4 sull’indennità di formazione, e a meno che non sia stato previsto diversamente nel contratto, l’indennità per la risoluzione del contratto sarà calcolata nel dovuto rispetto delle leggi nazionali vigenti, della specificità dello sport e di tutti i criteri oggettivi del caso”.

Quest’ultimo viene calcolato in base ad alcuni criteri oggettivi come l’ingaggio, l’età del calciatore stesso e il tempo rimanente alla scadenza del contratto. Nel caso specifico di Kvaratskhelia, la cifra da pagare al Napoli sarebbe stata inferiore ai 10 milioni di euro, una circostanza che il club ha cercato di evitare a tutti i costi.

Il Napoli aveva manifestato l’intenzione di blindare il giocatore georgiano già durante gli Europei, con una missione in Germania da parte di De Laurentiis, Manna e Chiavelli per presentare un’offerta di rinnovo importante e prolungare il contratto fino al 2029.

L’obiettivo era quello di poter cedere Kvaratskhelia al termine del campionato, possibilmente inserendo una clausola rescissoria nel nuovo contratto. L’entourage del giocatore l’avrebbe voluta di circa 80 milioni di euro per evitare di ripetere quanto fatto con Osimhen, bloccato da una valutazione di 130 milioni di euro e alla fine ceduto in prestito al Galatasaray con una clausola di uscita di 75 milioni di euro.

Per scongiurare dunque il rischio di una partenza a costo ridotto del georgiano, il Napoli alla fine ha accettato l’offerta del Psg per una cifra complessiva di 70 milioni più bonus.

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