Nel 2024 sono stare confermate molte detrazioni fiscali per la casa, soprattutto quelle che interessano gli interventi di ristrutturazione edilizia. Per poter beneficiare delle agevolazioni però, è necessario effettuare il pagamento tramite bonifico parlante, in quanto esso è l’unico mezzo che consente di certificare che l’importo relativo agli interventi di ristrutturazione siano conformi con il diritto alla detrazione tramite dichiarazione dei redditi.
Se devi ristrutturare casa e vuoi usufruire del bonus quindi, è indispensabile analizzare attentamente le istruzioni per la compilazione del bonifico parlante, individuare quali sono i dati da inserire al suo interno e quale causale indicare per avere accesso agli incentivi. Non sono rari, infatti, i casi in cui, pur avendo diritto alle agevolazioni fiscali, si incorra in spiacevoli sorprese a causa di errori nella compilazione della documentazione. In questa guida scopri come compilare correttamente il bonifico parlante per avere accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione.
Indice
A cosa serve il bonifico bancario parlante
Il contribuente interessato a fruire del bonus ristrutturazione 2020 è tenuto ad effettuare gli acquisti e i pagamenti relativi agli interventi e alle prestazioni professionali ad essi collegati esclusivamente tramite bonifico bancario o postale. Per poter essere valido il bonifico parlante deve rispettare alcune fondamentali caratteristiche:
- causale del bonifico: innanzitutto è necessario riportare come causale del versamento il rifermento normativo, ovvero “Bonifico di pagamento per lavori di riqualificazione edilizia con detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 22 dicembre 1986 n.917”. Inoltre è consigliabile inserire nella causale anche il riferimento alla fattura del lavori, ossia “Pagamento della fattura n.x del giorno/ mese/ anno”;
- dati del richiedente: nel bonifico parlante vanno poi inseriti nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario che intende fruire del bonus. Per gli interventi relativi a case di comproprietà è necessario indicare tutte le persone beneficiarie dello sconto IRPEF; per quanto riguarda invece le ristrutturazioni di parti comuni condominiali, bisogna riportare il codice fiscale del condominio e dell’amministratore, o in alternativa del condomino che effettua il pagamento;
- numero di partita Iva o codice fiscale del beneficiario: infine il bonifico parlante deve riportare come intestatario il numero di partita IVA dell’azienda che effettua i lavori oppure il codice fiscale del titolare.
Il bonifico parlante può essere effettuato sia in forma cartacea, compilando i moduli disponibili presso la propria filiale di appartenenza o presso la posta, sia online, se si possiede un conto abilitato ai servizi telematici di internet banking. È bene sottolineare inoltre che il bonifico è l’unico mezzo di pagamento ammesso per accedere agli incentivi, e quindi gli interventi pagati con assegno o carta di credito non saranno soggetti a detrazione.
Chi può richiedere il bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, sia residenti in Italia che all’estero. Alla detrazione sull’Irpef hanno diritto non solo i proprietari degli immobili, ma anche i titolari dei diritti di godimento, o in generale coloro che ne sosterranno le spese. Nello specifico i beneficiari del bonus possono essere:
- i proprietari dell’immobile;
- i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- locatori o comodatari;
- soci di cooperative;
- imprenditori individuali per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o merce;
- società semplici ed imprese familiari per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o merce;
- chi esegue lavori in proprio sull’immobile relativamente alle spese sostenute per l’acquisto del materiale;
Quali interventi possono beneficiare delle detrazioni fiscali
I lavori di ristrutturazione e le spese soggette ad agevolazioni fiscali sono state puntualmente individuate dall’Agenzia delle Entrate; nonostante esistano alcune limitazioni, è possibile richiedere il bonus per un’ampia categoria di lavori. Le spese ammesse includono:
- interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria
- restauro e risanamento conservativo;
- ristrutturazione edilizia;
- interventi per la ricostruzione di edifici danneggiati da eventi calamitosi;
- realizzazione di autorimesse e posti auto;
- eliminazione di barriere architettoniche;
- interventi finalizzati alla cablatura degli edifici;
- interventi finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico;
- interventi per il conseguimento di risparmio energetico;
- interventi per l’adozione di misure antisismiche e messa in sicurezza degli immobili;
- bonifica dell’amianto;
- interventi finalizzati alla diminuzione di rischi di infortunio domestico e riparazione degli impianti;
Oltre alle spese necessarie l’esecuzione dei lavori, sono detraibili anche le spese per la progettazione ed altre prestazioni professionali, il costo dei materiali, le spese per perizie e sopralluoghi, gli oneri di urbanizzazione ed infine l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio lavori.