Virus hMPV, influenza e infezioni respiratorie in crescita: perché la stagione è a rischio

Avanza l’influenza che si sta portando verso il picco, complice la riapertura delle scuole. E non sono certo spariti altri virus, come quello che causa Covid, con le sue varianti, o il Virus Respiratorio Sinciziale. Cosa fare?

Pubblicato: 10 Gennaio 2025 17:10

Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Attenzione, ma non allarme. Ciò che conta è soprattutto monitorare la situazione, in un inverno che, come ogni anno, propone la recrudescenza dei casi di infezioni respiratorie di origine virale (e non solo).
Quello che si sa ad oggi è che il metapneumovirus o Hmpv, per parlare del ceppo di cui si parla moltissimo in relazione ad un aumento dei casi in Cina, non è nuovo. Anzi. E’ stato identificato agli inizi di questo secolo. E ci sono già stati isolamenti anche da noi. Nel frattempo, avanza l’influenza che si sta portando verso il picco, complice la riapertura delle scuole. E non sono certo spariti altri virus, come quello che causa Covid, con le sue varianti, o il Virus Respiratorio Sinciziale o RSV. Per non parlare di famiglie di cui si parla poco, come i Rinovirus, responsabili del comune raffreddore.
Cosa fare? Importante è proteggersi, limitare il più possibile i contatti potenzialmente “pericolosi” e soprattutto non uscire di casa in presenza di sintomi. Per sé stessi e per gli altri.

hMPV, la situazione in Cina e chi rischia di più

Come detto, il metapneumovirus non è nuovo. E normalmente circola in inverno, come ricorda anche la portavoce dell’OMS Margaret Harris, segnalano anche le caratteristiche dell’infezione: “Di solito provoca sintomi respiratori lievi, ma può colpire più gravemente individui vulnerabili“.
Ecco, a queste persone va dedicata particolare attenzione in caso di presenza di sintomi respiratori, peraltro molto comuni e aspecifici come naso chiuso, magari qualche linea di febbre, starnuti ripetuti. Sono questi i segnali di quelle che vengono definite ILI (o malattie che ricordano l’influenza). Ed è in questo periodo che questi quadri si fanno particolarmente presenti, e con essi le complicanze possibili, tra cui sovrainfezioni batteriche e quadri respiratori più complessi.
Quindi i quadri possono essere più seri in chi è avanti con gli anni, chi soffre di patologie croniche che possono incidere sul sistema immunitario o comunque possono aumentare i rischi che i virus di stagione rappresentino la classica goccia che fa traboccare il vaso di una salute non particolarmente buona, chi è in trattamento con farmaci che possono influire sulle difese. Per questi soggetti, l’attenzione deve essere massima a prescindere dall’età.

Tornando all’ hMPV in Cina, si possono considerare i dati resi noti dagli enti di controllo del Paese a fine 2024. In termini generali, si conferma la prevalenza dell’influenza come virus circolante. Detto che i dati di sorveglianza e di laboratorio per hMPV possono non essere completamente disponibili, si segnala come non si osservino tassi di ILI sostanzialmente mutati rispetto ad altre stagioni invernali. Insomma, la situazione va controllata, ma senza stress particolari.

Influenza in crescita

Secondo i dati riportati dal sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ultima settimana dello scorso anno si è osservato un leggero incremento dell’incidenza delle cosiddette (ILI) è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Sono sotto osservazione in particolare, oltre ai ceppi che causano l’influenza, anche i Rhinovirus e il VRS, che contribuiscono ad aumentare i casi sintomatici. Stando a quanto riportano le informazioni della banca datiRespiVirNet-Epi, nella 51a settimana del 2024 l’incidenza totale è risultata pari a circa il 10,1 casi per mille assistiti. Ed il trend appare in crescita in questi giorni.

“Il dato attuale di diffusione della malattia è inferiore alle previsioni di inizio stagione, anche perché non c’è stata quella prevalenza del virus che ci spaventava di più, cioè l’H3N2 di origine australiana – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Milano, Direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it. Per il momento, stiamo vedendo infatti un mix tra quel virus e l’A/H1N1, che ha effetti meno pesanti.

L’epidemia influenzale in corso si sovrappone poi alla persistente presenza di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale, l’adenovirus e il Covid che, anche se meno cattivo, è ancora presente nel nostro Paese. Nei prossimi giorni, a causa della riapertura delle scuole e dell’ondata di gelo in arrivo, i casi di malattie simil-influenzali comunque si moltiplicheranno e tra due o tre settimane arriveremo al picco, probabilmente a fine mese”.

Perché la stagione è a rischio

Esiste un’azione specifica della temperatura sulla diffusione dei virus ed il freddo la facilita sia in modo indiretto che diretto. Indiretto poiché, con le basse temperature, passiamo il tempo più spesso in luoghi chiusi dove, soprattutto se troppo caldi e umidi, c’è una maggior possibilità di contagio. Diretto, poiché ad esempio gli sbalzi termici sono responsabili del blocco della cosiddetta clearance mucociliare, ossia paralizzano momentaneamente il movimento continuo delle ciglia presenti sulle cellule dell’apparato respiratorio che muovono il muco che si produce nelle parti più profonde del polmone verso l’alto in un continuo ricircolo. Questo blocco temporaneo riduce la barriera protettiva e facilita la penetrazione dei virus.

Come comportarsi in caso di influenza ed altri problemi respiratori

Per le infezioni respiratorie di natura virale non esistono terapie in grado di attaccare direttamente il virus. Oltre ai farmaci sintomatici, quindi, conviene rimanere a casa. Sul fronte alimentare, quando si ha l’influenza spesso si è inappetenti: nessuno problema quindi se si mangia meno. E’ importante però fare tanti pasti piccoli e leggeri, privilegiando magari il classico “brodino” di pollo che può avere un’azione positiva sulle difese. Bisogna ricordare poi di bere a sufficienza, sfruttando anche la vitamina C presente in spremute di agrumi, per ricuperare liquidi e sali minerali persi con le sudorazioni e ridurre il rischio di disidratazione.

Capitolo prevenzione. Se possibile, quando ci si trova in ambienti affollati o con scarso ricambio d’aria sarebbe importante proteggere naso e bocca con una mascherina, per ridurre i rischi, oltre a coprire il naso e la bocca in caso di starnuti o di colpi di tosse. Le persone dovrebbero anche pensare ad indossare una maschera in spazi affollati o scarsamente ventilati, coprire tosse e starnuti con un fazzoletto o il gomito piegato. Quando un soggetto con influenza o altri virus respiratori respira, tossisce o parla, emette goccioline di saliva che contengono il virus e che possono essere inalate da altre persone. Il virus entra così nel nostro organismo diffondendosi lungo la gola e il resto delle vie respiratorie. Basti pensare che uno solo starnuto può contenere circa 40.000 micro goccioline che possono viaggiare ad oltre 300 chilometri all’ora. Poco più lente sono le 3.000 goccioline che scaturiscono da un colpo di tosse, che si muovono a circa 75 chilometri l’ora. Infine è importante lavarsi regolarmente le mani.

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