Omicron galoppa. Non solo in Cina, dove stiamo assistendo al più grande lockdown di sempre, ma anche in Europa, e in Italia. Come altre varianti, anche Omicron è composta da una serie di sottovarianti: le 3 sottovarianti più comuni attualmente sono BA.1, BA.1.1 e BA.2.
La variante Omicron si diffonde più facilmente rispetto alle precedenti, inclusa la Delta. In generale, le persone che hanno contratto Omicron possono presentare sintomi simili alle varianti precedenti. La presenza e la gravità dei sintomi possono essere influenzate dallo stato di vaccinazione Covid, dalla presenza di altre condizioni di salute, dall’età e dalla storia di precedente infezione.
L’infezione da Omicron generalmente causa una malattia meno grave rispetto all’infezione con varianti precedenti, come riportato dai centri di ricerca internazionali. Dati preliminari suggeriscono che Omicron può causare una malattia più lieve, sebbene alcune persone possano ancora avere una malattia grave, richiedere il ricovero in ospedale e potrebbero morire a causa dell’infezione con questa variante.
Anche se solo una piccola percentuale di persone con infezione da Omicron necessita di ricovero, il problema è sempre che un gran numero di casi positivi in una comunità potrebbe portare a un sovraccarico del sistema sanitario, motivo per cui è importante adottare misure per proteggersi.
I sintomi più comuni nei vaccinati
Un gruppo di ricercatori in Norvegia ha condotto uno studio intervistando 111 ospiti su 117 di una festa il 26 novembre 2021 in cui si è verificato un focolaio di Omicron. Del gruppo intervistato, 66 hanno avuto un tampone positivo e 15 hanno avuto possibili relazioni col virus, ma senza conferme. Dei 111 partecipanti, l’89% aveva ricevuto due dosi di un vaccino mRNA e nessuno aveva ricevuto la terza dose booster (qui come sono cambiati i sintomi da Omicron 1).
Secondo i risultati pubblicati sulla rivista di malattie infettive ed epidemiologia Eurosurveillance, ci sono stati 8 sintomi chiave sperimentati dal gruppo di partecipanti alla festa completamente vaccinati. Questi erano:
- tosse
- naso che cola
- affaticamento
- mal di gola
- mal di testa
- dolori muscolari/brividi
- febbre
- starnuti.
Lo studio ha rilevato che tosse, naso che cola e affaticamento erano tra i sintomi più comuni negli individui vaccinati, mentre starnuti e febbre erano meno comuni.
Più che semplicemente sentirsi stanchi, l’affaticamento può tradursi in dolore fisico causando muscoli doloranti o deboli, mal di testa e persino visione offuscata e perdita di appetito.
Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association, ha spiegato che la stanchezza era uno dei sintomi principali di Omicron quando la variante è esplosa in Sudafrica. Secondo un sondaggio di Web MD che chiedeva agli utenti con quale frequenza si sentissero affaticati, i 40% delle donne ha riferito di soffrire di stanchezza a causa del Covid rispetto a un terzo degli uomini.
Sebbene il vaccino protegga dai rischi più gravi del virus, è comunque possibile contrarre il Covid. La natura più lieve dei sintomi rende difficile per le persone distinguere il virus da un comune raffreddore. Secondo gli studiosi, circa il 50% dei nuovi raffreddori oggi potrebbero essere Covid.
Gli esperti di salute pubblica aggiungono anche la nausea a questo elenco di sintomi nelle persone vaccinate che hanno contratto la variante Omicron.
Due sintomi nuovi che dicono che potreste avere Omicron
Gli esperti suggeriscono anche che ci sono 2 sintomi distinti che potrebbero essere un segno distintivo di Omicron:
- vertigini
- svenimento.
Sempre più persone risultate positive al tampone lamentano in queste settimane vertigini e senso di svenimento, motivo per cui è bene prestare attenzione a questi eventuali sintomi, e, anche in assenza di altri possibili manifestazioni del virus, sarebbe opportuno sottoporsi a tampone.
Altri sintomi possibili sono:
- mancanza di respiro o difficoltà di respirazione
- perdita del gusto o dell’olfatto
- vomito
- diarrea.
Incubazione di Omicron
Il tempo d’incubazione generalmente associato al Covid è mediatamente di 5 giorni, ma può anche arrivare dopo 2 giorni e fino a oltre 10.
Tuttavia, la variante Omicron, compresa la Omicron 2, sembra essere più rapida, tanto che l’incubazione è in media di 3 giorni circa.