Un nuovo richiamo di prodotti alimentari nei supermercati italiani è stato diramato dal Ministero della Salute che ha comunicato ancora una volta il ritiro di alcuni lotti dagli scaffali. A essere interessata, in questo caso, è una nota marca di latte venduta nei supermercati Esselunga di tutta Italia che, a causa di alcune anomalie, deve essere riportata quanto prima presso il punto vendita dove è stata acquistata.
Latte ritirato dagli scaffali dell’Esselunga
A rientrare nel richiamo pubblicato sul sito del Ministero e condiviso anche dai canali ufficiali di Esselunga è il latte Pavilat nella sua versione di latte fresco pastorizzato parzialmente scremato. A causare il richiamo, come detto, alcune anomalie nel gusto del latte, infatti nei motivi del richiamo si legge chiaramente “gusto anomalo”.
Cosa fare? L’avvertenza è di non consumare il prodotto e di riconsegnarlo al punto vendita dove è stato acquistato e contattare il “servizio cortesia” come indicato nella nota di richiamo.
Nello specifico si fa riferimento al latte Pavilat in bottiglie in Pet da 500ml e da 1 Lt prodotto dalla Latteria Soresina SOC. COOP. Agricola di Via dei Mille di Soresina, in provincia di Cremona, il cui marchio di identificazione è IT 03 171 CE.
Ma dalla Latteria Soresina altri due prodotti, sempre venduti da Esselunga, sono a rischio. Il motivo è sempre lo stesso, quel “gusto anomalo” che potrebbe portare a conseguenze ben più gravi per i consumatori, con lo stesso volume di vendita in bottiglie in Pet da 500ml e da 1 Lt.
A cambiare è la ragione sociale a nome della quale il prodotto è commercializzato, in quanto prodotto per Esselunga S.p.A di Via Giambologna, n. 1. di Limito di Pioltello (in provincia di Milano) nella sua versione di latte fresco pastorizzato intero di Alta qualità e latte fresco pastorizzato parzialmente scremato.
Tutti con scadenza 9 maggio 2024 e con medesimo marchio di identificazione, IT 03 171 CE come quello di Pavilat citato in precedenza, anche in questo caso devono essere riconsegnati al punto vendita dove sono stati acquistati, oltre l’invito a non consumarli e a contattare il “servizio cortesia”. Ma i problemi non sono finiti qui, perché altri supermercati sono stati costretti al richiamo e ritiro del latte.
Il gusto anomalo, va specificato, può dipendere da numerosi fattori come per esempio l’acidità del latte che, se al di là o al di sotto dei valori medi di pH previsti (6.7) potrebbe essere soggetto a impurità dovute a problemi batterici che possono essere contenuti nel prodotto stesso.
La sicurezza alimentare al primo posto
Come detto, la sicurezza alimentare è messa al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati. Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato.
In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.